Il caso

E se nel 2060 non circolassero più le auto?

Bellinzona: il traffico individuale motorizzato rimane al primo posto, tuttavia in prospettiva dovrebbe ridursi fino a rappresentare «solo» il 53% fra quattro lustri - In crescita l’utilizzo del trasporto pubblico e, soprattutto, la mobilità lenta - Semisvincolo: la situazione migliorerà, ma non per tutti
La rotatoria all'altezza di piazza Grande a Giubiasco, uno dei punti più critici. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
04.10.2023 06:00

«È stato possibile, e sarà l’obiettivo anche per il 2040, assorbire gran parte dell’aumento della mobilità attraverso altre modalità di spostamento più sostenibili». I bellinzonesi continuano ancora a circolare con l’auto, ma meno rispetto al passato. Lo si evince dalla risposta data dal Municipio cittadino all’interrogazione inoltrata dal consigliere comunale Claudio Cattori (il Centro). Dal 2010 al 2017 nel distretto si è registrato un «contenimento» delle percentuali di utilizzo del Traffico individuale motorizzato (TIM) in rapporto alle distanze percorse giornalmente (dall’84 al 64%); anche «in termini assoluti è cresciuto meno rispetto a come sarebbe stato il caso senza le misure adottate» a livello di trasporto pubblico e di percorsi ciclopedonali. Delle alternative, quelle rappresentate dalle ultime due opzioni citate, che assolvono quindi «una funzione essenziale per evitare che le strade, già sature all’ora di punta, non lo siano ancor di più e quindi non più gestibili».

Presto novità per i ciclisti

L’Esecutivo della Turrita, per essere ancora più chiaro, snocciola nel dettaglio i dati estrapolati dal modello di traffico cantonale nell’ambito dei Programmi di agglomerato di seconda generazione e, in parte, di terza, nonché di quello attualmente in elaborazione (PAB5). «Tra il 2013 (complessivamente i movimenti giornalieri erano 200.000; n.d.r.) e il 2030 il modello nel Bellinzonese prospetta una crescita pari al 15% degli spostamenti complessivi (con tutti i mezzi di trasporto), in cui il TIM rimane il vettore di trasporto principale, ma la sua ripartizione modale - e non potrebbe essere altrimenti, pena il collasso della rete stradale nelle ore di punta - la si vuole in calo». Sia il Cantone sia la Città, per farla breve, stanno puntando su mezzi alternativi all’automobile, dove è possibile fare a meno di utilizzarla. In questo senso, ad esempio, il consesso guidato dal sindaco Mario Branda preannuncia il piano di competenza relativo alla mobilità ciclistica come previsto nel Programma d’azione comunale che «disegna» la capitale del 2040.

L’obiettivo, come detto, è quello di «liberare (o non caricare ulteriormente) le strade, altrimenti con capacità non più sufficiente. Non si capisce però se tale approccio rientri in ciò che l’interrogazione - che parla di ‘aver posto molto l’accento sul traffico lento e sul costoso trasporto pubblico’ - chieda o preconizzi». Secondo lo scenario preso in esame, nel 2040 il TIM dovrebbe essere pari al 53%, il trasporto pubblico al 12% e la mobilità lenta al 35%. In totale si stimano movimenti pari a 235.000.

Chi beneficerà dell’opera

Dopo la lunga premessa il Municipio entra nel dettaglio delle singole domande poste da Claudio Cattori, il quale di professione è imprenditore agricolo con azienda a Giubiasco, e quindi particolarmente attento al traffico e alle sue conseguenze (inquinamento, rumore, code, eccetera). La principale è quella riguardante il semisvincolo autostradale in costruzione (i lavori sono iniziati nel marzo 2022) per un investimento di 65 milioni di franchi. Ebbene, l’Esecutivo ricorda che la messa in esercizio dell’opera a fine 2024 «richiederà ad esempio anche l’implementazione di misure fiancheggiatrici che scoraggino l’utilizzo parassitario delle strade di servizio alle zone residenziali da parte del traffico invece di transito, e ciò per avere il beneficio atteso in particolare nei quartieri di Camorino, Giubiasco e delle Semine». L’implementazione già ora di simili misure, come auspicava il consigliere comunale de il Centro, «appare però prematura rispetto all’opera principale che non è ancora terminata».

I cantieri? «Si fa il possibile»

In merito agli altri cantieri in corso - di dimensioni ridotte rispetto a quello del semisvincolo, va detto per completezza di informazione - si specifica che sia il Cantone sia la Città fanno il possibile affinché non siano così invasivi da provocare disagi agli automobilisti e alla circolazione. I lavori, tuttavia, devono essere eseguiti «di regola di giorno ed evitando il periodo invernale e le ferie dell’edilizia e quindi talvolta sommandosi ad altri durante il periodo primaverile, estivo e presto-autunnale». Claudio Cattori chiedeva infine lumi sulle misure previste dal PAB5 per «un sostanziale miglioramento dell’attuale problematica situazione nei momenti di punta». Il Municipio di Bellinzona, nella risposta, precisa che il documento verrà messo in consultazione nell’estate 2024 e pertanto, ora come ora, è impossibile esprimersi sui provvedimenti che saranno di carattere strutturale. Nell’ambito dei lavori sono state coinvolte, fin da subito, alcune associazioni di categoria.