E se trasportassimo un fusto di birra in cima al Monte Bar?

Correre. In montagna. Portandosi appresso un fusto di birra. L’idea, ne conveniamo, può apparire strana. E per certi versi malsana. Ma affascina, eccome se affascina. Stiamo parlando della Monte Bar Beer Challenge, competizione tanto particolare quanto impegnativa, al di là del suo aspetto goliardico. L’appuntamento è fissato per sabato, con la distribuzione dei pettorali fra le 10 e le 10.30 e, dalle 11, le partenze scaglionate. Si correrà a coppie, con la possibilità anche del classico «lui e lei». Il percorso? Dalla Capanna alla vetta del Monte Bar: uno o due chilometri a seconda del percorso scelto per un dislivello di duecento metri circa.
«La birra, in realtà, c’entra poco» si affretta a dire, da noi contattato, Sergio «Seo» Santese, il gestore della Capanna nonché l’ideatore di questa iniziativa. «Ho puntato sui fusti perché, da un lato, mi sono garantito uno sponsor e, dall’altro, posso dare agli atleti qualcosa di tangibile come premio». Dicevamo dell’idea: «Avevo proposto una corsa simile a margine della pandemia, nel 2020, quando avevo organizzato una giornata di team building con lo staff della Capanna. All’epoca, rimasi sorpreso dalla capacità di trasportare pesi del genere anche da parte di fisici più minuti».
Anni dopo, ecco la gara vera e propria, «pianificata con il coach Nicolò Esposito e con Aaron Rezzonico», il re delle corse in montagna. La sfida sarà aperta a tutte e tutti. «Abbiamo fatto poco battage pubblicitario – prosegue Santese – perché in un certo senso siamo arrivati lunghi con l’organizzazione: Aaron aveva i suoi impegni. Alla fine, però, conta che ci siamo arrivati e che la corsa si farà. Diciamo che sarà un modo per festeggiare la chiusura della stagione in Capanna».

Si correrà a coppie, come detto. Secondo le seguenti modalità: fusto da 35 chilogrammi per la coppia maschile, da 25 per la coppia mista e da 10 per la coppia femminile. E Santese? «Io, beh, sono abituato a correre con dei pesi. Facendo CrossFit, quando vado in vetta indosso spesso una vest da 10 chilogrammi. Tipo un giubbotto antiproiettile. Ho provato il percorso da solo, portandomi il fusto, e posso dire che i tempi, in coppia, saranno sicuramente ottimi».
Bene, ma una volta arrivate in cima le coppie che cosa faranno? Si scoleranno, subito, la birra trasportata? «Il premio – dice Santese – è proprio la quantità di birra contenuta nel fusto trasportato. Una quantità che, volendo, i concorrenti possono anche scolarsi in Capanna». Battute a parte, Santese vorrebbe proporre questa gara su base annuale. «E magari legandola a qualcosa di più sportivo, al posto della birra».
Detto della Monte Bar Beer Challenge, qual è il bilancio della stagione in Capanna? Sentite Santese: «L’inizio, indubbiamente, è stato complicato e questo perché ha piovuto fino a metà luglio. Tutto il tempo. Alla fine, almeno, abbiamo raddrizzato la stagione. Salvandoci, in particolare, grazie ai weekend di bel tempo. Rispetto agli altri anni, però, siamo sotto del 30, forse 40%. Un’iniziativa del genere, perlomeno, aiuta e aiuterà in termini di visibilità».