È «testa o croce» sull’alleanza
Appare sempre più in bilico la già fragile maggioranza, composta da PLR, Centro e Lega, che sostiene i conti del prossimo anno. Questo pomeriggio in Gran Consiglio inizierà la lunga discussione sul Preventivo 2025 e, come vedremo, il rischio di far saltare il banco non è poi così lontano. Per usare le parole del capogruppo della Lega, Boris Bignasca, la probabilità che i conti vengano bocciati è ormai ridotta a un semplice «testa o croce».
Decisiva oppure no?
Ospiti di Gianni Righinetti a La Domenica del Corriere, i capogruppo dei partiti di Governo (e il deputato democentrista Tiziano Galeazzi) hanno fornito un primo assaggio del dibattito parlamentare. Dibattito che è partito dall’adesione del Centro all’emendamento del PS per cancellare i due milioni di risparmi sulla pedagogia speciale. Un tema che, più di tutti, rischia ora di far sgretolare la maggioranza.
«Parliamo di una misura da due milioni di fronte a una spesa di quattro miliardi. Non è decisiva per i conti pubblici», ha rassicurato il capogruppo del Centro, Maurizio Agustoni. «Non dobbiamo giustificare la nostra posizione. Ma nelle ultime settimane abbiamo osservato una forte preoccupazione da parte di chi è attivo nel mondo della scuola inclusiva. E, riflettendo, la maggioranza del nostro gruppo è arrivata alla conclusione che, se si vuole contenere l’aumento della spesa in questo settore, ciò va fatto attraverso un’analisi più approfondita di quella fatta in Gestione».
Di diverso avviso, va da sé, Boris Bignasca, secondo cui «il triciclo (ndr. formato da PLR, Centro e Lega) inizia a scricchiolare». Il leghista non ha infatti escluso che il movimento possa defilarsi dall’intesa, in particolare di fronte all’emendamento firmato dal Centro. A questo punto, ha affermato Bignasca, «mi chiedo se non sarebbe più corretto per la Lega seguire i colleghi e alleati dell’UDC», i quali bocceranno i conti con un rapporto di minoranza.
A rallegrarsi per l’alleanza con il Centro, invece, è stato il capogruppo socialista, Ivo Durisch: «Sono ovviamente contento per gli allievi delle scuole inclusive. Benvengano tutti i voti che ci sono in Parlamento per scongiurare questa misura, buttata lì in Gestione senza guardare alle conseguenze». In questo senso, Durisch ha ricordato le oltre 8 mila firme raccolte in pochi giorni da una petizione online a sostegno dell’abrogazione del taglio. Un taglio anche simbolico che, a mente del socialista, ben mostra la strategia della maggioranza: «Essere forti con i deboli e deboli con i forti».
Amarezza per il rischio che l’intesa venga meno è stata invece espressa dalla capogruppo liberale radicale, Alessandra Gianella. «Sì, perché abbiamo raggiunto questa convergenza dopo lunghe discussioni e trovarsi a due minuti dalla mezzanotte con un emendamento firmato dal presidente del Centro fa un po’ strano...».
Per Galeazzi, invece, «il problema non sta qua», con un taglio di soli due milioni. Per il democentrista, infatti, «deve essere rivista tutta la macchina amministrativa del cantone». E poi, «se i partiti tra loro litigano per due milioni, lasciamoli fare». Ma per il deputato «qui nessuno deve gioire», di fronte a quasi 3 miliardi di debito pubblico e 400 milioni di capitale proprio negativo.
Facendo un passo indietro, Gianella ha rimarcato la «necessità di cambiare approccio». Poiché ragionando «di preventivo in preventivo, poi a gennaio ogni volta torna lo stesso identico problema». Insomma, per evitare di tornare sempre alla casella di partenza, secondo la capogruppo bisognerebbe ragionare «su pacchetti di misure più a lungo termine, più strutturali».
«Condivido il fatto che bisogna cambiare approccio», ha risposto Bignasca, aggiungendo, però, che «i piani quinquennali possono anche diventare un alibi per procrastinare gli interventi dolorosi da un punto di vista elettorale». Già, perché secondo Bignasca, ora come ora, «l’unico modo di rispettare i vincoli di bilancio sono misure un po’ shock». E, ha precisato tornando sul sostegno della Lega al preventivo, «a questo punto sto veramente pensando che, se il clima politico è quello di una mancanza di consapevolezza sulla (ndr. difficile) situazione finanziaria del Cantone, allora vale la pena non far entrare in vigore il Preventivo 2025 e tenere in vigore quello del 2024, per fare in modo che il Governo faccia i compiti. E lo faccia anche l’amministrazione».
A invitare alla prudenza, è poi stato Agustoni: «Non credo che ci possa essere una maggioranza del Gran Consiglio che decida di bocciare i conti del Cantone solo perché vuole a tutti i costi limitare l’importo per la pedagogia speciale». Per Agustoni, dunque, la Lega non andrà fino in fondo. «Così come il nostro gruppo sosterrà il preventivo anche se l’emendamento non dovesse essere accolto». In questo senso Agustoni ha pure ricordato che anche la Lega ha presentato due emendamenti, i quali «hanno un peso finanziario più importante di quello della pedagogia». Insomma, il capogruppo ha invitato alla «moderazione», anche perché malgrado i conti siano in difficoltà, «non abbiamo la necessità di rivoltare come un calzino questo cantone».
Sia come sia, Bignasca ha lasciato la porta aperta a una bocciatura dei conti da parte della Lega: «Abbiamo responsabilità come parlamentari da una parte e come partito di Governo dall’altra: vedremo quale tra queste due responsabilità è quella preminente: sarà decisivo l’andamento del dibattito parlamentare». E se dovessimo scommettere sul «no» della Lega? Ha chiesto Righinetti in chiusura: «Testa o croce», la risposta netta di Bignasca.