È una Chiasso che cambia partendo dalla stazione

Prima Mendrisio, ora Chiasso. Non è passata inosservata la posa davanti alla stazione della gigantesca pensilina bianca («Come quella di Lugano, ma un po’ più piccola», la descriveva ieri una passante) che rappresenta l’elemento di spicco per ora della realizzazione del nuovo noto intermodale. Un progetto, lo ricordiamo, che oltre al Dipartimento del territorio coinvolge il Comune, le FFS e la Commissione regionale dei trasporti. Nodo intermodale che verrà realizzato a tappe e che dovrebbe venir completato entro il 2022. Un’opera che vuole riqualificare l’area attorno alla stazione e che prevede importanti novità anche dal punto viario. Si vogliono per esempio realizzare nuove zone privilegiate per i pedoni (da e per il centro), mentre le due pensiline del terminale dei bus - l’interscambio - garantiranno il collegamento fra la stazione, il centro e l’intero agglomerato per chi vi giungerà in treno, in bus, in auto o perfino in bicicletta.
Due sensi di marcia
Il progetto prevede anche la realizzazione di due rotonde, una tra l’altro è già stata costruita, a nord e a sud della stazione. Questo in vista dell’introduzione del doppio senso di marcia su via Motta e via Livio. Un aspetto quest’ultimo destinato a cambiare un modo piuttosto radicale la viabilità all’interno della cittadina. Il traffico verso l’Italia verrà spostato integralmente su via Como e via Comacini. Un aspetto quest’ultimo che non ha comunque mai convinto a pieno la municipale Sonia Colombo-Regazzoni, che teme un sovraccarico su via Comacini dovuto alle auto intenzionate a raggiungere la dogana. Traffico che però, nel contempo, verrà allontanato dall’area della stazione.
Il bike and ride
Ma non è l’unica novità. Vicino alla stazione FFS verrà realizzato un B+R (un bike and ride) con 124 stalli coperti per le biciclette e 100 posti per moto e scooter.
Anche le FFS investono
Municipio e Cantone credono dunque molto in questa zona di Chiasso e non si può neppure dimenticare come le FFS (nonostante le polemiche di questi mesi relative alla diminuzione dei collegamenti Intercity) abbiano deciso di investire parecchio - si parla di addirittura 245 milioni - nell’area anche perché la stazione di Chiasso resterà anche in futuro una sorta di «biglietto da visita» della Svizzera. «Qui ci sono tante aree dal grande potenziale – aveva per esempio sottolineato l’ex CEO delle FFS Andreas Meyer durante una visita nel Basso Ceresio - e con tutti gli attori interessati abbiamo discusso della Visione 40/50, vale a dire dello sviluppo futuro del comparto ferroviario chiassese». E le FFS sono anche in prima fila per quanto riguarda lo sviluppo del progetto Gleis 4 che in un futuro ormai non più così tanto remoto prevede la valorizzazione e la ristrutturazione di una vasta area oggi occupata da impianti ferroviari.
A Mendrisio un po’ avanti
A inizio novembre un’opera simile a quella chiassese è entrata in funzione a Mendrisio, dove è stato inaugurato il nuovo terminale, che integra tutte le linee su gomma che servono la zona della stazione: l’ampio spazio a disposizione consente la presenza simultanea di 10 bus e di eventuali corse speciali. La nuova pensilina offre una copertura di 112 metri, più spaziosa della precedente e all’avanguardia in termini di comfort, illuminazione e segnaletica, oltre che pienamente adeguata alle esigenze delle persone disabili. Grazie al nuovo sottopassaggio sarà inoltre possibile raggiungere rapidamente anche il nuovo campus SUPSI, che potrà così beneficiare di un’accessibilità ottimale. E anche a Mendrisio entro fine anno sarà completato un Bike & Rail, con circa 110 posti per biciclette e circa 120 per motociclette.