Albergo

Ecco come sarà il nuovo hotel Eden a Paradiso

Dopo il preavviso negativo alla prima domanda di costruzione, i promotori ci ritentano - Nel progetto di rifacimento l’impatto sul paesaggio sarà minore
(FOTO REGUZZI)
Giuliano Gasperi
Giuliano GasperieChiara Nacaroglu
05.06.2019 06:00

PARADISO - Non è all’inferno. Al massimo in purgatorio. Parliamo del progetto per la ricostruzione dell’hotel Eden di Paradiso, chiuso ormai da un anno e mezzo. Il preavviso negativo del Cantone sulla prima proposta edificatoria, caratterizzata da ampie superfici vetrate, è stato uno schiaffo per i promotori (un fondo d’investimenti del Liechtenstein) che si sono presi un po’ di tempo per valutare il da farsi e ora hanno deciso: presenteranno al Comune una nuova domanda di costruzione. A cambiare non sarà il concetto di fondo e nemmeno la volumetria della costruzione (che dopo alcuni aggiustamenti era regolare) bensì l’impatto visivo che il futuro albergo avrà sul paesaggio. Da noi contattata, la proprietà al momento preferisce non entrare nei dettagli, però assicura che l’aspetto estetico sarà curato e che la struttura si inserirà in modo armonioso nel contesto urbano. Sarà un misto fra elementi classici e moderni – assicurano i nostri interlocutori. Di più, come detto, non sappiamo. Basterà per convincere il Dipartimento del Territorio, secondo il quale il primo progetto non s’integrava bene nell’ambiente circostante? Sarà il tempo a dirlo. Di sicuro il caso aveva fatto discutere non poco. Da una parte c’era un gruppo di cittadini che aveva raccolto cinquemila firme contro il progetto, dall’altra chi, come il sindaco di Paradiso Ettore Vismara, aveva criticato apertamente l’«arbitraggio» del Cantone: perché il nuovo Eden no e altri edifici con uno stile simile nella stessa zona sì? Dibattito intenso, ma comunque, almeno per il caso in questione, superato dai fatti: adesso c’è attesa per scoprire la nuova proposta dei promotori. È invece confermata la volontà di realizzare un centinaio di camere, un centro wellness, sale per conferenze e incontri, un bar, un ristorante, un piazzale e una passeggiata a lago aperti al pubblico. Per il primo progetto si parlava di un investimento di 160 milioni: la cifra ora potrebbe essere diversa, ma l’ordine di grandezza è quello. Un centinaio, invece, i posti di lavoro che verrebbero creati con l’apertura del nuovo Eden.

Dal canto suo, il sindaco di Paradiso Ettore Vismara si aspetta che questa operazione immobiliare «possa terminare al più presto e portare qualcosa di bello e utile sulle rive del lago Ceresio». Consapevole che i tempi saranno lunghi e che qualche nuova opposizione non è certo da escludere, anzi, Vismara si augura che «la buona collaborazione tra Comune e Cantone possa continuare». Infatti, se in occasione del preavviso negativo di Bellinzona nei confronti del primo progetto il capo dell’Esecutivo era stato critico, oggi il clima è sereno. «In occasione dell’incontro con il caposezione dello sviluppo territoriale Paolo Poggiati abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito e c’è stata molta disponibilità». Adesso tutto è nelle mani dei promotori. «Come Comune li abbiamo incontrati - continua Vismara - ma non abbiamo ancora visionato il progetto definitivo ma solo le linee guida». L’Eden ormai è chiuso da un anno e mezzo, quanto ha influito sull’economia di Paradiso? Giriamo questa domanda al sindaco. «In termini economici Paradiso sta bene, un albergo in più o in meno non fa la differenza. Certo, negli anni ‘70-’80 era diverso, ne avevamo una ventina, erano bei tempi. Abbiamo deciso di modificare il Piano regolatore anche per sostenere la vocazione alberghiera del Comune: una bella struttura alberghiera è interessante per tutti».