Ecco come sarà il Parco eolico
AIROLO - Vento costante, accessi stradali e presenza di linee elettriche. Questi i tre atout della vetta del San Gottardo che la rendono particolarmente adatta per la realizzazione di un parco eolico. Atout dei quali l’Azienda elettrica ticinese (AET) è ben consapevole da tempo. Più precisamente dal 2002, cioè quando iniziò ad elaborare il progetto per un parco eolico in vetta al San Gottardo. Due anni più tardi uno studio della Confederazione confermò l’idoneità del sito ad accogliere le pale che, azionate dal vento, generano energia elettrica.
Da allora si iniziò a fare sul serio e se dal punto di vista tecnico tutto è filato liscio da quello pianificatorio il percorso si è rivelato arduo e pieno di ostacoli. Nel 2019, dopo la costituzione della Parco Eolico San Gottardo SA (società partecipata al 70% da AET, al 25% dai Servizi industriali di Ginevra-SIG e al 5% dal Comune di Airolo), la Società Ticinese per l’arte e la natura (STAN) interpose un primo ricorso contro la variante del Piano regolatore di Airolo resasi necessaria per la posa delle pale eoliche sul San Gottardo. Pale eoliche che originariamente erano ben 13 e che, nel corso dell’affinamento del progetto, vennero ridotte a sei per giungere ora al numero definitivo di cinque. La procedura ricorsuale bloccò il progetto sino al 2015, così che la domanda di costruzione poté essere depositata solo l’anno successivo. E anche in quell’occasione la STAN presentò opposizione che anche in questo caso venne però respinta. La licenza edilizia crebbe in giudicato l’agosto dell’anno scorso, ma dato che il progetto sulla carta era già bell’e pronto, quest’anno si è finalmente potuto aprire il cantiere.
L’avvio ufficiale dei lavori è stato sancito oggi, giovedì 18 luglio, nel corso di una conferenza stampa durante la quale sono intervenuti il presidente del Consiglio di amministrazione della Parco eolico del San Gottardo SA (PESG) e direttore di AET Roberto Pronini, il direttore della società e vicedirettore di AET Edy Losa (responsabile del progetto), il direttore Transizione energetica dei Servizi industriali di Ginevra (SIG) Gilles Garazi e il sindaco di Airolo Franco Pedrini. Grazie anche alla visita in una delle cinque postazione in cui si stanno eseguendo gli scavi per le fondamenta sulle quali poggeranno i cinque aerogeneratori, ci si è potuti rendere conto delle dimensioni dell’opera. Come detto prevede la posa di cinque aerogeneratori da 2.35 MW di potenza l’uno, che produrranno ogni anno fino a 20 GWh di energia elettrica: un quantitativo sufficiente a coprire il fabbisogno delle economie domestiche della Leventina. Ogni aerogeneratore è composto da un palo alto 98 metri al culmine del quale verrà montato il vero e proprio aerogeneratore che sarà azionato da tre pale ognuna della lunghezza di 46 metri. I generatori sono forniti dalla ditta tedesca Enercom, specializzata nella realizzazione di parchi eolici in montagna.
Il cantiere, che sarà operativo nei mesi di apertura del Passo, durerà due anni e la messa in esercizio del parco è prevista per l’autunno del 2020. Se il meteo sarà favorevole, entro il mese di ottobre di quest’anno si concluderà la posa delle fondazioni sulle quali poggeranno le cinque pale eoliche, le quali saranno installate a partire dal mese giugno del prossimo anno. Per assemblarle verrà utilizzata una gigantesca gru con una portata massima di 100 tonnellate. Parallelamente ai lavori di costruzione saranno realizzate diverse opere di compenso, espressamente richiesta da Cantone, Comune e Patriziato di Airolo. Misure che sono volte al ripristino del paesaggio e alla protezione della flora, della fauna e dei beni culturali presenti sul Passo. Per queste opere la Parco eolico San Gottardo SA investirà un milione di franchi. Tra gli interventi previsti si possono citare lo smantellamento di uno stand di tiro, di vecchi depositi e di piste sterrate, nonché l’interramento di alcune linee elettriche aeree di media tensione.
Il Parco eolico del San Gottardo, la cui realizzazione è stata inserita nel Piano energetico cantonale approvato dal Gran Consiglio nel 2013, rappresenta il principale contributo ticinese al raggiungimento degli obiettivi della Confederazione in termini di produzione eolica e un significativo tassello per valorizzare le risorse naturali del nostro territorio. Il Parco sarà parte integrante della catena produttiva della Leventina e verrà telegestito dal Centro comando AET di Monte Carasso. La sua produzione sarà complementare a quella idroelettrica e tra gli impianti presenti nella regione nasceranno importanti sinergie nell’ambito della gestione e della manutenzione.