Il punto

Ecco dove investirà Lugano nel 2024

L’edificazione della nuova sede della Divisione spazi urbani e del Centro sportivo al Maglio da sole si prenderanno quasi un quarto dei soldi disponibili - Sarà anche un anno importante, pur se non finanziariamente, per la pianificazione
©CdT/Chiara Zocchetti
Federico Storni
16.01.2024 06:00

Nelle scorse settimane abbiamo parlato di alcuni nuovi progetti con cui Lugano si dovrà confrontare nei prossimi anni (la riqualificazione di salita Chiattone, quella del Lido Riva Caccia e della piscina coperta comunale), oggi volgeremo invece lo sguardo su qualcosa di ancor più concreto, quasi certo (salvo ricorso e impicci dell’ultimo momento): dove investirà Lugano in questo 2024. Non parliamo di pochi soldi. Se l’investimento netto si aggira sui 60 milioni di franchi, quello lordo supera i 90.

Dei 118 milioni di contributi LALIA che la Città conta di incassare nel prossimo decennio, nel 2024 si conta di riceverne 17,5 (e così negli anni a venire). La riscossione, con qualche polemica, è iniziata nel 2023 e la notizia è che nell’anno appena trascorso nella casse cittadine dovrebbero essere confluiti già oltre 35 milioni (la cifra definitiva la si avrà con il Consuntivo). Tornando al 2024, oltre alla LALIA il conto investimenti beneficerà di altre entrate per 13 milioni: si tratta in gran parte di contributi cantonali e federali sparsi su diverse opere. 

Le macroaree

Partiamo dalla macroaree. A farla da padrone sono gli investimenti negli immobili, per quasi 40 milioni: scuole, edifici sportivi e destinati alla cultura, case per anziani. A seguire, per quasi 15 milioni, vi sono i contributi luganesi a investimenti di terzi (ad esempio la costruzione del sottopasso pedonale di Besso o il restauro del santuario della madonna d’Ongero a Carona). 13,5 invece i milioni destinati al mantenimento e miglioramento di strade, piazze e vie di comunicazione; mentre sono 9 quelli destinati ad «altre opere del genio civile» (fra cui parcheggi, parchi e canalizzazioni). I beni mobili (dalle auto ai giubbotti antiproiettile per la polizia) pesano 6,5 milioni, la pianificazione 4,5 e la gestione dei boschi 1,8.

La parte del leone

Scendiamo ancor più nel dettaglio a partire dagli immobili. Come peraltro già nel 2023, a pesare in modo preponderante sugli investimenti cittadini sono due cantieri, che a questo giro rappresentano quasi un quarto della spesa totale: la realizzazione del Centro sportivo al Maglio (12 milioni quest’anno, 40 in tutto: il cantiere dovrebbe pressoché terminare entro fine anno), e quella della nuova sede della Divisione spazi urbani (DSU): dieci milioni sui sessanta totali, e altri 32 nel triennio successivo. Non compare - e mai comparirà - fra gli investimenti il Polo sportivo e degli eventi: i costi di costruzione sono a carico del privato che poi chiederà alla Città la quota parte tramite un leasing da circa 10 milioni annui per 27 anni, che però figurerà sulla gestione corrente e non sul conto investimenti.

L’edilizia scolastica, dopo anni di ingenti investimenti, si avvia invece verso una pausa. Vi sono gli ultimi colpi di coda dei cantieri per gli edifici di Molino Nuovo e Cadro (4,4 milioni in tutto) e all’orizzonte si vede per ora solo la ristrutturazione della scuola montana di Nante, dal 2025. Idem per la case per anziani, dove si segnala un milione per la progettazione dell’ampliamento della struttura La Meridiana.

Via ai lavori su via Nodriva

Passando alla vie di comunicazione dove, ad eccezione di alcuni crediti quadro che coprono lavori puntuali, lo sforzo maggiore (2 milioni lordi) sarà nella messa a norma ai sensi della Legge sui disabili delle fermate dei mezzi pubblici (la spesa lorda totale sarà di oltre 13 milioni), nonché nella sistemazione generale di via Nodriva a Carona (1,6 dei 5,5 milioni stanziati), un’opera attesa da ormai un decennio.

Sul capitolo nuove acquisizioni si segnalano invece l’incameramento del posteggio a uso pubblico a servizio del nucleo di Pambio-Noranco (mezzo milione), del parco San Grato (1,8 milioni) e di due terreni ex Spohr a Pregassona (465.000 franchi).

Mezzo milione per le macerie

Nel conto investimenti figura poi una serie di spese meno ingenti ma non per questo meno importanti. Ad esempio quelle relative all’armonizzazione dei vari Piani regolatori cittadini. La Città intende ridurli a nove (le cosiddette costellazioni). A breve dovrebbe essere presentato il Masterplan (il Piano regolatore unitario) nonché essere completata la revisione del PR di Bré (la prima con il nuovo concetto). Oltre a ciò nel 2024 inizieranno i lavori per stilare le «varianti d’adeguamento per il Lungolago» e, soprattutto, i Piani d’indirizzo di tutte le nove sezioni, che saranno alla base degli atti definitivi, a cui si inizierà a mettere mano nel 2026. Verranno inoltre avviati i lavori per la revisione di tre piani particolareggiati: quello della zona Landriani, quello per gli esercizi alberghieri e quello della zona Montarina.

Segnaliamo, infine, la previsione di spendere mezzo milione - sviluppi d’inchiesta permettendo - per rimuovere le macerie della parte d’ex macello demolita a fine maggio 2021.

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