Turismo

Ecco il resort con wellness che rilancerà San Bernardino

Aprirà all’inizio di ottobre il cantiere per l’edificazione del complesso alberghiero-residenziale promosso da una cordata ticinese e grigionese facente capo all’ex granconsigliere Marcello Censi - Due anni di lavori per il primo tassello dell’attesa rinascita della località altomesolcinese - Intanto in paese si respira aria di grandi cambiamenti
Ecco come dovrebbe presentarsi il complesso. © Rendering Avium SA
Alan Del Don
16.09.2021 06:00

Dobbiamo essere obiettivi: San Bernardino non potrà mai essere come Sankt Moritz o Livigno, note località turistiche che si trovano rispettivamente a poco più di una e due ore di viaggio. Ma la frazione del Comune di Mesocco si sta adoperando per rinverdire - possibilmente - i fasti dell’Ottocento, quando i visitatori vi si recavano a frotte ritemprandosi nelle acque terapeutiche. Il rilancio della stazione passa anche dal complesso alberghiero-residenziale che la Avium SA, con alla testa tra gli altri l’ex granconsigliere ticinese e imprenditore Marcello Censi e il già sindaco di Cadenazzo Flavio Petraglio, realizzerà ai piedi del comprensorio sciistico di Pian Cales al centro del villaggio.

Nelle scorse settimane il Municipio, come appreso dal Corriere del Ticino, ha rilasciato alla società con sede in paese la seconda licenza edilizia (concernente una variante del primo permesso di costruzione che era stato concesso un paio di anni or sono). Bocche cucite, allo stato attuale, sull’investimento; si parla comunque naturalmente di una spesa milionaria, su questo non ci piove.

Sessanta posti letto

«Non ci sono state fortunatamente opposizioni. Stiamo affinando gli ultimi dettagli poi, verosimilmente ad inizio ottobre, procederemo con l’apertura del cantiere. Si tratta in primo luogo di effettuare lo scavo, un lavoro che ci impegnerà per un mese e mezzo. L’inaugurazione? Fra due anni circa, pertanto nell’autunno-inverno 2023». Marcello Censi è raggiante. Finalmente sta per realizzare un sogno: regalare a San Bernardino, che tanto ama, un complesso accogliente di cui da troppi anni si sente tremendamente la mancanza. I turisti infatti ci sono, eccome: l’estate che stiamo per lasciarci alle spalle è stata nuovamente soddisfacente. Arrivano perlopiù dal Ticino e dalla vicina Lombardia.

Vista sul Pizzo Uccello

C’è però penuria di strutture ricettive moderne, al passo coi tempi. Il Pian Cales Resort & Spa - questo dovrebbe essere il nome dell’avanguardistico stabile - risponderà perfettamente alle esigenze di chi vuole godersi una vacanza rilassante dalla colazione alla cena e andrà ad impreziosire un paesaggio bucolico. Una trentina gli appartamenti, dotati di tutti i comfort e arredati con servizi alberghieri, per circa sessanta posti letto, inseriti in un unico edificio del volume di oltre 10.000 metri cubi. L’immobile di quattro piani sarà arricchito da un’area fitness e da un centro wellness e Spa con vista sul Pizzo Uccello nonché da un bistrot e wine bar e da una sala multiuso.

Posizione strategica

In attesa di saperne di più fra meno di un mese quando verrà dato il primo colpo di piccone, è interessante focalizzarci su tre aspetti in particolare. Il primo è la posizione strategica dell’infrastruttura, nel cuore della località dell’alta Mesolcina, a 30 minuti scarsi da Bellinzona e a meno di un’ora da Lugano. Secondariamente il progetto curato dallo studio di ingegneria multidisciplinare Evolve di Bellinzona è promosso da persone che hanno un forte legame con il territorio e che intendono sviluppare idee immobiliari innovative. D’altronde il nome Avium della SA deriva dall’appellativo che i romani diedero alla montagna che sovrasta il paese e che è il simbolo dell’intera regione.

Il Rinascimento degli hotel

Il terzo punto sul quale vogliamo attirare la vostra attenzione è più generale, e riguarda il rilancio di San Bernardino accennato nel primo paragrafo. L’iniziativa di Marcello Censi e colleghi non è l’unica. In paese si respira aria di rivoluzione, oseremmo dire. All’orizzonte vi sono grandi novità, alcune delle quali ve le abbiamo anticipate lo scorso 28 gennaio. I proprietari di storici alberghi desiderano ampliare le strutture e rinnovarle per essere ancora più attrattive agli occhi dei clienti. Nel giro di 10-15 anni la località turistica per antonomasia del Moesano è destinata a cambiare pelle.

Un aiuto in questo senso è giunto la scorsa primavera anche da Coira. Il Consiglio di Stato grigionese ha dato luce verde alla pianificazione territoriale che consentirà di edificare un resort da 400 posti letto, in zona Acuforta, su terreni di proprietà dell’ente pubblico. Il complesso sarà contraddistinto da albergo, appartamenti di vacanza gestiti come un hotel e da un’area wellness. Adesso bisogna solo (si fa per dire...) trovare gli investitori disposti a mettere sul tavolo come minimo 100 milioni di franchi. Affinché un altro sogno si trasformi in realtà.

Il solito interrogativo

L’interrogativo, da qualche anno a questa parte, è sempre lo stesso: gli impianti di Confin apriranno? Si tratta delle infrastrutture principali, di proprietà della famiglia Ghezzi, quelle in grado di attirare ulteriori turisti a San Bernardino durante la stagione invernale. È ormai da quasi un decennio che si parla dell’eventualità che possano passare di mano. Ma trovare un acquirente non era facile prima, figurarsi oggi nel mezzo della pandemia da coronavirus. Nel frattempo, in ogni modo, è partita la prevendita per il comprensorio sciistico di Pian Cales.