Arte urbana a lugano

Ecco il vicino di casa delle balene, che forse traslocheranno

Pubblicata la domanda di costruzione per un complesso con novanta appartamenti e negozi in via Zurigo - Come previsto coprirà il murale realizzato dalla Nevercrew in viale Franscini, che però potrebbe essere riproposto altrove
Spiccano l’elemento centrale trasparente e le facciate caratterizzate da triangoli sporgenti.  (Rendering Atelier CG)
Giuliano Gasperi
13.02.2021 06:00

È balzato agli onori delle cronache perché nasconderà le balene dipinte dalla Nevercrew in viale Franscini, ma il nuovo stabile che sorgerà al civico 9 di via Zurigo offre anche altri spunti di riflessione, architettonici e urbani. Il progetto, in pubblicazione fino al 6 marzo, prevede la demolizione del complesso odierno (che risale al 1965) e la realizzazione di un palazzo di sette piani con novanta appartamenti, negozi al piano terra, un giardino sul retro (al posto del parcheggio attuale) e un autosilo interrato. L’investimento ammonta a circa 18 milioni.

Ricorda una tenda
L’Atelier CG di Lugano, progettista dell’opera, ha immaginato un edificio che si distingue dalla media cittadina per le sue geometrie. Spiccano in particolare l’elemento che accoglie la hall e le scale e che unisce a mo’ di cerniera i due blocchi del complesso, uno affacciato su via Zurigo e l’altro su viale Franscini. Ricorda una tenda, per le sue linee e la trasparenza. Particolari anche le facciate rivolte verso la strada, caratterizzate da triangoli sporgenti che offrono allo stesso tempo una variazione visiva e una protezione fonica (l’area è trafficata) permettendo ai futuri inquilini di aprire le finestre. Come materiali verrà usato il calcestruzzo (leggermente colorato) mentre i pannelli mobili saranno di metallo.

La carta dei servizi
Lo «zoccolo» sarà destinato ai commerci, come nell’edificio odierno. Alcuni, tra cui Fust, hanno già deciso di rimanere, mentre altri ci stanno pensando. Potrebbero anche arrivare nuove attività, per esempio un piccolo supermercato. Le trattative sono in corso. Per la parte residenziale invece è già tutto stabilito: 36 monolocali, 42 bilocali e 12 trilocali. Lo standing sarà medio-alto e i canoni d’affitto, come fa sapere il rappresentante dei proprietari, saranno in linea con quelli della zona, ma includendo una serie di servizi: dalla connessione wi-fi (pensando in particolare agli studenti) alla possibilità di avvalersi in modo pratico e veloce di professionisti come baby-sitter (per le famiglie), infermieri e medici (per gli anziani).

Lo sfitto non preoccupa
Quello a cui si punta è quindi un pubblico multigenerazionale. Viene però da chiedersi se i proprietari non temano due tendenze legate tra loro e presenti ormai da qualche anno: lo sfitto, con la sola Lugano che ha più di milleduecento appartamenti vuoti, e il calo della popolazione, che in città scende da cinque anni consecutivi. I promotori sono ottimisti: credono che puntando sugli appartamenti dotati di servizi si possano convincere molte persone, soprattutto gli anziani che vivono soli, a tornare o a trasferirsi a Lugano e ricordano che l’obiettivo, per tutti, Municipio in primis, è quello di ripopolare la città.

Un asse in fermento
Un elemento rivitalizzante per Lugano è il progetto del nuovo campus di Viganello, che a pieno regime porterà nella zona circa tremila tra studenti, ricercatori e professori. Allargando lo sguardo, l’ipotetico asse che unisce via La Santa (dove stanno nascendo nuove residenze per gli accademici), la parte alta di corso Elvezia (che la Città vorrebbe riqualificare ad uso pedonale) e la piazza Molino Nuovo (destinata anch’essa ad essere ripensata, come deciso dal Consiglio comunale) è attraversato da un grande fermento progettuale. Il nuovo stabile di via Zurigo 9 sarà lì a due passi.

Si parte nel 2022
La demolizione avverrà in due tappe, partendo dal blocco affacciato proprio su via Zurigo, e questo eviterà ai negozi di dover traslocare tutti e subito. Il cantiere, se la procedura edilizia andrà a buon fine, partirà a metà del 2022, con il blocco di viale Franscini che dovrebbe essere costruito nel giugno del 2023. Perciò le balene della Nevercrew saranno ancora visibili per più di due anni, poi s’immergeranno tra i muri di una Lugano che cambia.

I cetacei potrebbero riemergere in via Canonica

Il murale delle balene verrà coperto dal nuovo palazzo, questo è chiaro. La Città lo sapeva, così come la Nevercrew. La novità è che l’opera potrebbe trovare spazio altrove. I promotori del progetto in via Zurigo stanno infatti cercando di convincere i proprietari di un altro stabile a ospitare il disegno sulla loro parete. È quella di un edificio in costruzione in via Canonica, di fianco al Teatro delle Radici. L’idea è coinvolgere ancora la Nevercrew per riprodurre gli ormai famosi cetacei, o altro. Nulla è deciso, ma questa storia di edilizia e arte urbana potrebbe avere un lieto fine. Sono stati diversi i lettori che hanno espresso il loro dispiacere per la prevista copertura del murale di viale Franscini. Questo può essere visto come un segnale positivo (significa che l’opera e il progetto di arte urbana promosso dalla Città sono apprezzati) ma anche negativo, malinconico, della serie: alla fine lo sviluppo edilizio prevale sull’arte. La «fuga» in via Canonica capovolgerebbe tutto, oltre ad essere un messaggio per tutti i proprietari immobiliari.