Ecco le panchine inclusive: «Un simbolo di solidarietà»

Rosso vivo. È questo il colore della nuova panchina inclusiva posata nel pomeriggio di ieri in piazza Simen dal Soroptimist club Bellinzona e Valli per celebrare i suoi 30 anni di attività. Un doppio traguardo raggiunto, che prende forma in una speciale panchina dotata al centro di uno spazio vuoto, così da renderla accessibile anche a chi si muove su una sedia a rotelle. La nuova struttura in Piazza Simen è soltanto la prima di una lunga serie: nei parchi e nelle strade della capitale arriveranno presto altre 15 panchine inclusive. Una verrà posata ad Arbedo-Castione e una a Faido. Alla cerimonia erano presenti la presidente del club Aurelia Alexander-David insieme alle socie (una trentina), il sindaco Mario Branda e i municipali Mattia Lepori e Vito Lo Russo, oltre all’ex municipale Giorgio Soldini e al sindaco di Faido Corrado Nastasi.
Risultato tangibile
Un colore, quello dedicato alle nuove panchine, vitale e caloroso, come l’entusiasmo vissuto per il progetto: «Questo non è soltanto un gesto simbolico, ma il risultato di una collaborazione preziosa e solidale» ha spiegato Aurelia Alexander-David nel suo discorso. «È un segno tangibile, duraturo e ben visibile dell’impegno verso il benessere collettivo. E non a caso è stato scelto il rosso, colore della lotta contro la violenza sulle donne». Una battaglia nella quale il Soroptimist club si impegna da anni. Ma anche rosso come il colore della Città di Bellinzona, «la cui collaborazione è stata fondamentale per la realizzazione di questo progetto. Hanno creduto in noi e ci hanno sostenute sin dal principio», ha sottolineato la presidente.
Idee, volontà, passione
«Non si tratta semplicemente della posa di una panchina», le ha fatto eco il sindaco Mario Branda, «è la dimostrazione di quello che può fare un club quando è animato da idee, da volontà e da passione. Con questa panchina celebriamo uno slancio che rende migliore la nostra Città. Perché desideriamo creare un ambiente sempre più inclusivo e accogliente per tutti. Vogliamo che le persone a Bellinzona si possano sentire veramente a casa». «Questi non sono soltanto degli oggetti, sono veicolo di un messaggio molto importante», ha proseguito Branda. «Attirano l’attenzione dei passanti, anche perché hanno una forma un po’ particolare e incuriosiscono. E speriamo che, allo stesso tempo, possano attirare anche pensieri e riflessioni su un tema fondamentale ai nostri giorni».
Formazione e pari opportunità
Soroptimist Bellinzona e Valli fa parte dell’omonimo «International Club», la più grande organizzazione di servizio internazionale per donne attive professionalmente. Fondata in California nel 1921, è politicamente neutra e aconfessionale ed essendo un’organizzazione non governativa è accreditata in seno all’ONU a Ginevra, New York e Vienna. È inoltre membro del comitato permanente UNESCO a Parigi e gode di uno statuto partecipativo al Consiglio d’Europa a Strasburgo. Soroptimist è presente in 125 Paesi e conta oltre 95 mila socie. Il suo nome deriva dal latino sorores optimae (le sorelle migliori) e può essere tradotto anche con «le sorelle che vogliono il meglio».
Il club di Bellinzona e Valli è stato fondato nel 1994. Comprende, oltre alla regione del Bellinzonese, anche le valli di Riviera, Leventina, Bedretto, Blenio, nonché Mesolcina e Calanca. È impegnato in progetti a favore della comunità, in ambito ambientale, sociale ed educativo. Soprattutto nel settore dell’istruzione e della formazione delle donne, promuovendo le pari opportunità nella scelta professionale.