Ecco quel che resta della Perla

LUGANO - Da un passato glorioso ad un presente cosparso di macerie. Non è stato un semplice incendio, quello divampato martedì alle 23 all'ex hotel La Perla di Agno, dismesso da tempo. Sarà l'inchiesta a chiarire le cause del rogo, ma delle considerazioni possono essere fatte. In primis, l'incendio è partito dalla sala conferenze dov'era custodito il mobilio del vecchio albergo: tutto materiale infiammabile. Se il rogo fosse stato doloso, i responsabili non avrebbero potuto scegliere un locale migliore. Stupisce pure la rapidità con cui il fuoco è salito d'intensità: i Pompieri di Lugano ci hanno messo poco ad intervenire, eppure quando sono arrivati l'incendio era già violento. Non si può escludere l'uso di acceleratori, anche pensando al fatto che il clima era molto umido. C'è però un'altra strada. Lo stabile era conosciuto per essere frequentato da gruppi di giovani la sera o da senzatetto e in passato erano stati notati segni di bivacchi. Forse qualcuno ha acceso un fuoco per scaldarsi e le fiamme si sono propagate. Tutte le ipotesi – tranne quella del cortocircuito, dato che non c'era elettricità – sono aperte. Settimane fa, tra l'altro, c'era stato un principio d'incendio di alcuni materassi.
Lo stabile, come detto, era in disuso da una decina d'anni. Una volta domate le fiamme, il nostro fotografo Carlo Reguzzi ha fatto un giro nella struttura per documentarne la distruzione e il degrado, laddove il fuoco non ha lasciato che cenere.
I dettagli, con le reazioni, in edicola.