Emigra in Spagna e torna con un marchio della moda

L’accostamento Ticino-moda non fa più tendenza come un tempo. Non che il Cantone e la Città abbiano smesso di credere nel settore e nelle ricadute che può avere sul territorio, anzi. Tuttavia le notizie arrivate «dal fronte» negli ultimi anni hanno raffreddato l’entusiasmo generale che si era creato attorno alla fashion valley: Armani che ha traslocato da Mendrisio a Milano, Tom Ford che ha chiuso i battenti a Stabio, Kering che ha fatto le valigie e si è spostata da Cadempino a Novara. Tempi non facili. Forse è per questo che i segnali positivi spiccano ancora di più. E a Lugano ne è arrivato uno. Parfois, azienda che crea abiti e accessori da donna con la modalità fast fashion fondata nel 1994 in Portogallo da Manuela Medeiros e con mille punti vendita in tutto il mondo, nelle prossime settimane aprirà un negozio in via Pretorio, accanto alla pensilina. Ma non solo. Lugano ospiterà anche il quartier generale della società incaricata di gestire il franchising di Parfois in Svizzera (dove sono previste 30 aperture entro il 2025), in Germania (60) e in Austria (10). In città verrà creata una decina di posti di lavoro con persone che si occuperanno anche di nuove tecnologie, preziose per intercettare i gusti del pubblico, ma l’operazione ha anche un altro risvolto elvetico e stavolta l’economia non c’entra: a portare Parfois in Ticino è stato un ticinese. Luganese, per la precisione. Si chiama Marco Blattler, è nato a Breganzona e migrato in Spagna una ventina di anni fa, «anche se comunque rientro spesso».
La visita dei proprietari
La decisione di aprire a Lugano, quindi, non è solo frutto di calcoli, stime e proiezioni. «È anche una scelta di cuore» ammette il diretto interessato. Ma come ci è finito, vent’anni fa, nella penisola iberica? «Avevo la grande opportunità di partecipare alla creazione di una start-up e poi la Spagna mi era sempre piaciuta». Infatti là ha trovato l’amore. «Mi sono sposato, ho creato una famiglia e ci sono rimasto. Ora vivo a Malaga, nel sud del Paese». Quando si è presentata la chance di collaborare con Parfois - è presidente della società di franchising - Blattler ha dovuto fare anche l’operatore turistico con i proprietari dell’azienda. «Ho promosso Lugano, loro ci sono venuti e l’hanno molto apprezzata (c’è stato anche un incontro con il servizio di promozione economica della Città, ndr). Tutte le persone che porto qui rientrano contenti e questo da ticinese mi rende molto felice, perché è uno dei posti più belli del mondo ed è una realtà che funziona ed è dinamica, anche se vedo un gran potenziale non ancora sfruttato. Ad esempio nell’ospitare congressi o altre manifestazioni di livello internazionale». In alcuni settori tuttavia ci sono segnali di crisi e uno di questi è proprio il commercio al dettaglio. Succede in tutto il mondo e uno dei motivi principali, se non il principale, è l’ascesa nei negozi online. Con il supporto della Città, gli esercenti luganesi stanno riflettendo da tempo su come porsi di fronte a questo fenomeno, ma un vero progetto di rilancio ancora manca. «L’e-commerce è ormai una realtà e bisogna conviverci - commenta Blattler - Chi ha un negozio ‘fisico’ deve cercare di essere creativo e proporre spesso prodotti nuovi. Così può rendere il suo punto vendita ogni volta diverso e creare curiosità nel pubblico».