Chiasso

Era un ghetto, ora regna il decoro

La metamorfosi e il riscatto di via Odescalchi e del suo casermone, in passato teatro di vari episodi delinquenziali
Il casermone di Via Odescalchi prima e dopo gli interventi di riqualifica.
Patrick Colombo
14.02.2019 06:00

CHIASSO - Sembrava un quartiere irreversibilmente trascinato in un vortice di degrado, in balia di una quotidianità cadenzata da disagio sociale e delinquenza. Liti, sporcizia, spaccio di droga, prostituzione e financo fatti di sangue, tra i quali spicca l’omicidio di un 35.enne portoghese avvenuto nel 2015, hanno marchiato a fuoco, conferendogli una sinistra fama, il comparto di via Odescalchi a Chiasso. Rispetto a un paio di anni fa, l’area a ridosso della dogana commerciale si presenta ora con un nuovo, alquanto decoroso e gradevole volto. L’operazione di radicale trasformazione, passata da un lungo e impegnativo intervento di riqualificazione urbana e abitativa che ha visto protagonisti pubblico e privato, è culminata nella ricreazione di una zona residenziale tranquilla e vivibile. Un’autentica rivoluzione che trova la sua epitome in quello che nell’immaginario collettivo era assurto a simbolo della desolazione di via Odescalchi, il casermone che si estende dal civico 12 al 18. Quel palazzo brutto e malandato – nel quale il viavai di tossici e spacciatori era la regola – è diventato un dignitosissimo stabile residenziale.

Quel palazzo è oggi uno dei più belli tra i suoi coetanei

Merito degli sforzi della nuova proprietà, un’immobiliare locarnese che, da metà del 2017, appena rilevata la costruzione, ha investito somme cospicue per risanarla. Lavori di ristrutturazione e miglioria hanno interessato ogni parte del vasto stabile, da arredi e serramenti degli appartamenti agli spazi comuni, dalle solette alle facciate fino agli scantinati. Il risultato, adesso, è sotto gli occhi di tutti i chiassesi. Con una punta di orgoglio, la nuova titolare non esita a definire il palazzo «uno dei più belli a Chiasso tra i suoi coetanei». Una vivibilità ritrovata anche grazie allo sfratto intimato a tutti quei personaggi, noti a forze dell’ordine e servizi sociali, che rendevano impossibile la civile convivenza tra inquilini. Giunta al tramonto l’epoca degli affittuari problematici a carico degli enti pubblici d’assistenza, il quartiere è pronto ad accogliere altri nuclei familiari e di onesti lavoratori. Questa è stata la svolta impressa da chi ha acquisito i fondi di via Odescalchi, prima appartenuti all’imprenditore leventinese. Certo, si è rivelato imprescindibile l’apporto del Comune di Chiasso, che ha riqualificato le zone di incontro e di passaggio dell’arteria periferica e intensificato i controlli di polizia, incrementando notevolmente il tasso di sicurezza nel comparto. Un esempio di proficua collaborazione tra pubblico e privato che ha permesso di centrare l’ambizioso obiettivo di ridare l’antica dignità al quartiere di via Odescalchi, togliendogli l’infamante nomea di ghetto. Se ne compiace anche la capodicastero Sicurezza pubblica di Chiasso Sonia Colombo-Regazzoni, la quale tiene a sottolineare «il grosso lavoro» fatto dalla società privata che, oltre al citato stabile, ha acquistato pure quello ai numeri 11 e 13 di via Odescalchi. «Il quartiere – riconosce la municipale – ha proprio cambiato faccia. Dal profilo della sicurezza, la situazione è sotto controllo e non preoccupa più». La sfida, a questo punto, «è far capire alla gente che in via Odescalchi si può tranquillamente andare a vivere».

La testimonianza: "Adesso sì che è bello vivere qui"

«Adesso sì che è bello vivere qui, si sta proprio bene»: parole di un’abitante di via Odescalchi, che il quartiere, essendoci arrivata più di mezzo secolo fa, quando aveva appena sette anni, lo conosce bene. Nel palazzo in cui abita, la donna, che chiede di restare anonima, ne ha viste tante, soprattutto negli ultimi anni, tra il 2010 e il 2017. «All’epoca, non facevo più le scale, avevo paura di incontrare certi personaggi sui pianerottoli». Il viavai di drogati e spacciatori era un assillo quotidiano. Come il degrado: «Prima dovevo far sparire io dagli spazi comuni sangue e vomito, adesso nel palazzo regnano ordine, pulizia e tranquillità. Abbiamo anche la donna delle pulizie che si occupa dello stabile». La nuova proprietà dei due principali palazzi di via Odescalchi, riconosce la nostra interlocutrice, ha fatto un gran lavoro, «senza pensare al profitto, ma piuttosto al benessere dei locatari». E le opere proseguono: «Hanno rifatto il cappotto, rialzato le protezioni dei terrazzi e stanno sistemando i ballatoi e le scale, oltre a posare nuove piastrelle». Interventi che si sono estesi all’interno degli appartamenti, dove sono stati cambiati pavimenti e cucine. La sua parte l’ha fatta anche il Comune di Chiasso, riqualificando gli spazi di incontro lungo la strada e garantendo la sicurezza e il mantenimento dell’ordine pubblico col costante controllo della polizia. «Ora è un piacere uscire di casa, sarebbe veramente bello se sul terreno Camponovo, dove sono in corso dei lavori, sorgesse un parco. Quel che manca, in mezzo a tutte queste costruzioni, è il verde» osserva l’abitante di via Odescalchi. L’unico fastidio rimasto, conclude, è quello generato dai frequentatori del locale a luci rosse all’incrocio con via Porta: «Soprattutto nei fine settimana, non mancano rumori e schiamazzi di alcuni clienti del ritrovo».

I fatti di cronaca

Nel marzo del 2014, i pompieri devono intervenire per domare un violento incendio nello scantinato del civico 18 di via Odescalchi.
Nel marzo del 2014, i pompieri devono intervenire per domare un violento incendio nello scantinato del civico 18 di via Odescalchi.

LA PROSTITUZIONE
Dopo una serie di retate di polizia e una violenta rapina in un locale a luci rosse della zona, nel 2006 la rabbia di alcuni residenti in via Odescalchi sfocia in uno striscione con cui le autorità vengono invitate ad intervenire.

RIQUALIFICAZIONE URBANA
Dopo anni di discussioni, nel 2011 partono i lavori di messa in sicurezza e di riqualificazione del comparto di via Odescalchi, via Porta e via Dufour. Con un credito di 1 milione di franchi circa, il Comune rende più vivibili e decorosi gli spazi pubblici dell’area a ridosso della dogana merci.

CANTINA IN FIAMME
Nel marzo del 2014, i pompieri devono intervenire per domare un violento incendio nello scantinato del civico 18 di via Odescalchi. Misteriose le cause del rogo, alcuni inquilini ipotizzano un gesto di protesta per le condizioni di degrado in cui versa il palazzo.

CI SCAPPA IL MORTO
La sera dell’8 ottobre 2015 un gruppo di cinque persone, nel frattempo condannate, affronta un 35.enne portoghese residente nel quartiere. Spuntano le armi, il lusitano viene freddato a colpi di pistola sulla rampa d’accesso all’autorimessa del casermone di via Odescalchi.

LA DROGA
Nel novembre del 2016, viene arrestato uno degli spacciatori di droga residenti in via Odescalchi, poi il suo appartamento va misteriosamente a fuoco. Il 38.enne svizzero verrà processato proprio oggi alle Assise correzionali.

IL RILANCIO
Nella primavera del 2017, l’immobiliare locarnese Fonte SA acquisisce i due grandi palazzi residenziali di via Odescalchi e avvia un’opera di profondo risanamento degli stabili. Gli inquilini problematici vengono allontanati.

La rabbia di alcuni residenti in via Odescalchi sfocia in uno striscione con cui le autorità vengono invitate ad intervenire.
La rabbia di alcuni residenti in via Odescalchi sfocia in uno striscione con cui le autorità vengono invitate ad intervenire.