Monte generoso

Era un sentiero per esperti quello percorso dalla vittima

Il 43.enne di Viggiù trovato senza vita ieri in un dirupo percorreva il Sentiero delle guardie: una via affascinante quanto pericolosa
Foto Archivio CdT
Red. Chiasso
10.04.2019 18:18

MONTE GENEROSO - È un sentiero per escursionisti esperti, con diversi passaggi che richiedono particolare attenzione e sconsigliato da percorrere in discesa. Viene descritto così dai siti specializzati il cosiddetto Sentiero delle guardie dove ieri, poco dopo le 22, è stata trovato il corpo senza vita di un cittadino italiano di 43 anni. L’uomo era solo e aveva lasciato la sua casa di Viggiù, nel Varesotto, nel corso della mattina per andare a fare una gita sul Monte Generoso. Una gita da cui purtroppo non è mai tornato. Allarmati dalla famiglia, i soccorsi hanno incominciato le ricerche che si sono concluse in tarda serata. Attorno alla mezzanotte, la Polizia cantonale ticinese ha infatti comunicato che la salma dell’escursionista è stata trovata e recuperata in un dirupo.

Una volta allarmate le autorità svizzere, alle ricerche hanno partecipato gli agenti della Polizia cantonale, gli uomini del Soccorso alpino svizzero (SAS), i soccorritori della Rega ed un elicottero. Non è invece stato allarmato il Servizio autoambulanza Mendrisiotto (SAM), probabilmente perché, al momento del ritrovo, il 43.enne era già senza vita. Stando ad una prima ricostruzione, l’uomo è infatti rimasto vittima di una caduta che lo ha fatto precipitare nel dirupo. Le cause che hanno portato a quello che ha tutta l’aria di essere un incidente devono ancora essere stabilite con certezza dalle autorità. Malgrado non sia stato comunicato in quale punto del percorso sia successa la tragedia, tuttavia, il Sentiero delle guardie è notoriamente una tratta impegnativa. Il percorso, conosciuto anche come sentiero Gianola, prende il nome dai pattugliamenti che vi venivano fatti dalle guardie di confine nel periodo bellico per contrastare il contrabbando. Una via che attira molti per il paesaggio spettacolare che offre e che recentemente è stata totalmente rinnovata su iniziativa della sezione di Mendrisio della Società alpina ticinese (SAT) che, con questo riassetto, ha ufficialmente inaugurato nel mese di settembre del 2018 il primo tracciato biancoblu del Sottoceneri (di cui abbiamo parlato nell’edizione del Corriere del Ticino del 30 agosto 2018).