Fa il pieno di benzina in Ticino e paga 12 euro in più: di chi è la colpa?
Il portale Qui Como, forte della testimonianza di un lettore, riferisce di un caso curioso di sconto-non-sconto. Parliamo di benzina e, nello specifico, di una discrepanza fra il prezzo del carburante indicato sulla colonnina di una stazione di servizio, in Ticino, e quello effettivamente addebitato sulla carta di credito del cliente, un cittadino italiano. L'episodio, avvenuto appunto a una pompa da questa parte del confine, risale alla settimana scorsa.
Così Carlo, il cliente: «Ho fatto rifornimento in una stazione del Canton Ticino. Quando ho visto il prezzo del carburante indicato sulla colonnina, pensavo che fosse quello applicato, ma non era così, non per tutti almeno. Al momento del pagamento, mi sono infatti accorto che mi era stato addebitato un prezzo superiore, per un totale di 91,94 euro. Applicando però la tariffa riportata sull'insegna presente nella stazione di servizio, avrei dovuto pagare solamente 80 euro. Mi sono stati quindi aggiunti ben 12 euro in più, ovvero circa il 15% in più, rispetto al prezzo che avrei dovuto pagare».
Di conseguenza, il cliente ha scritto un'e-mail al titolare della stazione di servizio. Il quale, prontamente, ha spiegato: «Sembrerebbe che la nostra collaboratrice – la risposta del titolare – le abbia fornito una risposta incompleta. Infatti, per i pagamenti elettronici, non è la banca che determina il corso bensì l'acquirer che, nel nostro caso, è appunto Worldline, come da lei indicato». Wordline, per intenderci, è una società attiva nei servizi di pagamento elettronico. Offre, citiamo dal sito ufficiale, «una vasta gamma di terminali sicuri, affidabili ed efficienti per pagamenti senza contanti nel punto vendita». Venendo al caso concreto, è stata Wordline ad applicare un tasso di cambio differente rispetto a quello riportato sulla colonnina. Ancora il titolare: «Se vogliamo parlare di errore da parte della collaboratrice, quest'ultima avrebbe dovuto avvisarla prima di effettuare il pagamento che il cambio esposto si riferisce unicamente al pagamento a contanti proprio perché, per quelli digitali, noi non possiamo interagire trattandosi, come detto, di cambi medi della settimana che noi non conosciamo, applicati direttamente dall'acquirer».
Detto della spiegazione, qualcosa comunque non torna. Worldline, infatti, «consente ai clienti di pagare gli acquisti effettuati all'estero nella valuta della propria carta». Ai clienti viene data l'opzione di pagare nella valuta locale, in franchi quindi, o in quella del proprio Paese. «Grazie alla nostra garanzia Best Rate, i clienti avranno sempre accesso alla migliore tariffa disponibile». Significa che, nel caso di Carlo, non c'erano