Il caso

Falso allarme bomba all'IAS: il gesto dimostrativo di una persona esasperata

Bellinzona, in corso gli interrogatori dell'uomo che ha recapitato il pacco con scritte minacciose allo IAS - L'avrebbe spinto ad agire una situazione di malessere che sta vivendo
Artificieri in azione: per fortuna l'allarme bomba era falso. © Rescue Media
Alan Del Don
26.01.2024 15:00

«Paura? Un po’ sì, ma la polizia è subito intervenuta, quindi ci siamo tranquillizzati...». È stata una mattinata che non dimenticheranno presto, quella di oggi, i collaboratori dell’Istituto delle assicurazioni sociali (IAS) di Bellinzona. Per circa due ore hanno dovuto lasciare i loro uffici in via Canonico Ghiringhelli a causa di un allarme bomba che poi, fortunatamente, si è rivelato falso. L’uomo che ha spedito la scatola è stato prontamente fermato: è un 53.enne svizzero residente in Vallemaggia. Sono in corso gli interrogatori per capire se, come sembra, si sia trattato di un gesto dimostrativo di una persona esasperata. Oppure se c’è il rischio di recidiva, eventualità quest’ultima che parrebbe remota. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di procurato allarme e minaccia.

Mattinata intensa

Dopo il timore, ora si tratta di inquadrare il vissuto del 53.enne, persona che non sarebbe nota per comportamenti sopra le righe. Per comprendere insomma cosa l’ha portato a compiere un’azione simile. Le bocche sono cucite in Procura, tuttavia sembra che l’uomo ce l’avesse con un funzionario in particolare: era arrabbiato e deluso per delle questioni relative a delle prestazioni assicurative. Probabilmente voleva solo lanciare un segnale di disagio, far sentire la sua «voce» in un modo, certo, sbagliato. Che ha costretto la polizia ad intervenire poco dopo le 9, con il Gruppo artificieri, a seguito della segnalazione del pacco sospetto con delle scritte minacciose giunto allo IAS stamattina via posta normale. Lo stabile è stato isolato ed evacuato, con il personale che ha assistito per due ore alle operazioni in strada, in una via Ghiringhelli sbarrata al traffico precauzionalmente. Per fortuna verso le 11 l’allarme è rientrato, trattandosi di un falso allarme bomba. I collaboratori hanno potuto così riprendere possesso dei loro uffici.

Precedenti preoccupanti

Negli ultimi mesi vi è stata una specie di escalation del malessere, se ci consentite l’espressione. Prima di Natale agli uffici della Polizia cantonale in viale Officina, sempre a Bellinzona, era stata recapitata una busta sospetta con della polvere poi rivelatasi non nociva. Mentre questa estate, in due occasioni, la Polizia cantonale aveva dovuto intervenire in piazza Governo dopo che erano giunte delle minacce contro uffici cantonali.

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