FC Locarno, ecco tutte le cifre di un fallimento milionario
«Ieri, attorno a piazza Grande, aleggiava parecchia malinconia». Così, poco più di due anni fa, iniziava un articolo del Corriere del Ticino. Era il 18 gennaio del 2018: una data triste per molti tifosi locarnesi. A quel giorno risale infatti la decisione della Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale d’appello di non concedere l’effetto sospensivo al ricorso che il FC Locarno aveva inoltrato contro il fallimento della società, decretato un paio di settimane prima. Di fronte alle motivazioni dei giudici, l’allora dirigenza – guidata dal presidente Michele Nicora – aveva deciso di gettare la spugna e le Bianche Casacche non erano rientrate in campo alla ripresa del campionato. Da quei momenti, come detto, sono passati due anni e sulla storia del club (o, almeno, su quella storia, durata 112 anni ininterrotti) sta per calare il sipario definitivo.
Graduatoria depositata
È infatti in dirittura d’arrivo la procedura di fallimento della Football Club Locarno SA. Il competente ufficio cantonale di Locarno aveva depositato la graduatoria già nello scorso mese di novembre e al riguardo non vi è stata alcuna contestazione. Ora, dunque, si passa alla fase successiva e toccherà agli stessi creditori decidere il da farsi. Essi avranno tempo fino al 26 febbraio per far valere eventuali diritti. In caso contrario (visto che, in concreto, le disponibilità finanziarie della SA sono praticamente nulle) l’Ufficio dei fallimenti archivierà definitivamente il dossier.
Un patrimonio in negativo
Un dossier nel quale, con l’avanzare della procedura, si è andata chiarendo la situazione patrimoniale della società che gestiva la prima squadra del Locarno. Nelle casse delle «vecchie» Bianche Casacche (la squadra, lo ricordiamo, è poi «rinata» sotto un nuovo cappello e oggi è capolista in Quarta Lega) sono alla fine risultati anche degli attivi (fra incassi vari di fatture in giacenza, di crediti e il ricavato di incanti) per circa 61 mila franchi. Decisamente più «pesante» l’ammontare dei passivi, che superano i 3 milioni di franchi. Va detto, però, che fra questi l’importo più elevato riguarda l’ormai famosa vertenza contro il club calcistico paraguayano del Cerro Porteño, che ha poi finito per mettere una contro l’altra anche la dirigenza guidata da Nicora e quella precedente, presieduta (fino al 2014) da Stefano Gilardi. La vicenda ruota attorno a quasi 2,5 milioni di franchi rivendicati dalla società d’oltre Oceano, a margine di una serie di trasferimenti di giocatori dal Sudamerica.
Una complicata girandola
Si trattò di una complicata girandola di calciatori (alcuni anche di grande fama, come Gonzalo Hinguain, poi comprato per una cifra esorbitante dal club torinese della Juventus) e di milioni, iniziata oltre una decina di anni fa. In tale ambito il Locarno svolse un’attività di «intermediazione» – con l’incasso di quote annue – per il trasferimento degli sportivi verso l’Europa. Ed è proprio qui che si inserisce il caso di due giocatori del Cerro Porteño, per i quali si sarebbero dovuti versare 2 milioni di dollari. Alla fine ne furono pagati solo 500 mila e i paraguayani si rivolsero al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna per rivendicare il resto, facendo valere la pretesa nei confronti della società locarnese. Sul caso, nel frattempo, è caduto uno spesso muro di riserbo (si è parlato anche di una sorta di accordo segreto fra le parti). Fatto sta che nella graduatoria dei passivi della SA l’importo figura ancora.