Ferrovia della Valmorea, che sia la volta buona?

«Abbiamo già sprecato molto tempo, non perdiamo un altro treno. Partecipiamo al bando Interreg per rilanciare la vecchia ferrovia della Valmorea e potenziare i collegamenti tra Ticino e Lombardia». L’appello è del sindaco del Comune di Valmorea, in provincia di Como. Giampiero Pandiani si è rivolto ai colleghi di altri venti paesi della zona, tra il territorio lariano e quello di Varese, oltre che alle due Province, alla Regione Lombardia e a Ferrovie Nord chiedendo uno sforzo per far ripartire il tratto di 36 chilometridella linea che collega Mendrisio con Castellanza.
Nel novembre del 2024, Pandiani aveva fatto un primo tentativo, convocando a Malnate una riunione che non aveva dato l’esito sperato. «Ora si è aperta una nuova finestra per partecipare ai programmi di finanziamento per i progetti comuni tra Italia e Svizzera – esorta il sindaco di Valmorea –. E’ un’occasione che non dobbiamo perdere».
Deserta da oltre dieci anni
Sui binari, a Valmorea, non transita più alcun treno da oltre dieci anni. Nel 2023, il progetto del ferrociclo aveva fatto sperare almeno in un rilancio in chiave storica e turistica della vecchia linea. Regione Lombardia aveva stanziato 10 milioni di euro per l’attivazione, sulla tratta gestita da Ferrovie Nord Milano, di una cicloferrovia. Era stato organizzato anche un viaggio dimostrativo. Sui binari era stata annunciata l’imminente circolazione di carrelli a pedali che avrebbero portato fino a 5 persone. Un progetto legato alla mobilità sostenibile e pensato per incentivare il turismo.
Due anni dopo però, del progetto, mai attivato, non c’è più traccia. «Ferrovie Nord – precisa la società –, nell’ottobre del 2024, ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per la gestione di parte della linea ferroviaria della Valmorea per l’esercizio dell’attività di cicloferrovia turistica. Nell’avviso è stato specificato che l’azienda avrebbe messo a disposizione dell’affidatario la sede ferroviaria per la tratta da Malnate Olona a Molini del Trotto, la manutenzione ordinaria, straordinaria e programmata dei binari e della sede ferroviaria, 12 ferrocicli, 3 dispositivi per l’inversione di marcia e una postazione per il ricovero, tutto questo grazie al finanziamento di Regione Lombardia». «Il gestore – prosegue la società –, si sarebbe occupato dell’organizzazione e della gestione del servizio e in particolare dell’esercizio della cicloferrovia, della custodia e della manutenzione ordinaria a straordinaria dei ferrocicli, senza alcuna partecipazione di Ferrovie Nord ai ricavi del servizio. Il bando si è chiuso senza la presentazione di alcuna candidatura di soggetti interessati».
Il capitolo rilancio però, assicura la società ferroviaria italiana, non è chiuso. «In ordine alla valorizzazione della Valmorea – annuncia l’azienda -, Ferrovie Nord, su incarico di Regione Lombardia, avvierà a breve uno studio finalizzato a individuare le migliori soluzioni per l’intera linea. Dovranno anche essere tenuti in considerazione gli interventi già realizzati per la ciclabilità a nord di Malnate, con il progetto Ticiclovia e, e in corso di realizzazione a sud di Malnate, con il progetto Moveon della Provincia di Varese».
«È complementare»
Il sindaco di Valmorea si batte da anni per la riattivazione del servizio. «Abbiamo bisogno di un vero e proprio servizio ferroviario in quella tratta – dice Giampiero Pandiani –. La Stabio-Arcisate è sovraccarica e i treni sono costantemente strapieni. La tratta di Valmorea sarebbe un completamento del servizio già offerto dal TILO, che verrebbe implementato tra Castellanza e Malnate. Anche per il trasporto merci sarebbe una via diretta e fondamentale tra la Svizzera e l’Italia».
Il recupero della ferrovia di Valmorea, soprattutto in chiave turistica, riscuote interesse anche in Ticino. Del progetto si è occupato in particolare il Club del San Gottardo, oggi Csg Swiss Railpark, associazione svizzera erede e continuatrice della storia e delle tradizioni del club di Mendrisio. L’obiettivo, riportato anche sul portale del gruppo, prevede proprio «la ripresa, con più ampie prospettive di offerta, dell’esercizio turistico sulla Valmorea e la revisione del parco veicoli, operativi ed espositivi».