Trasporti

Ferrovia della Valmorea: si passa dalle parole ai fatti

Siglato il contratto che prevede l’impiego dei 10 milioni stanziati da Regione Lombardia per ridare vita alla storica linea a cavallo del confine in disuso da quasi un decennio – Era il 2014 quando le corse turistiche tra Mendrisio e Malnate vennero interrotte – Nel 2024 via libera ai lavori
La linea ferroviaria è nata nel 1904 ed è lunga 36,342 chilometri. © CdT/Chiara Zocchetti
Fabrizio Barabesi
17.11.2022 06:00

Ferrovia della Valmorea: arrivano i soldi e nel 2024 via libera ai lavori. Se durante lo scorso luglio era stato previsto da Regione Lombardia, nella manovra di assestamento al bilancio, l’inserimento di una cifra da destinare alla riattivazione di quei binari a cavallo del confine italo-svizzero, adesso i 10 milioni di euro, prima solo sulla carta, diventano concreti. Nella giornata di ieri è infatti arrivata la sigla del contratto di programma che prevede l’impiego della cifra per ridare vita a quella parte della linea in disuso da quasi un decennio.

«Pregio culturale»

Era il 2014 quando le corse turistiche tra Mendrisio e Malnate vennero interrotte. I dettagli dell’operazione non sono ancora stati specificati, ma si partirà entro il 2024, con ogni probabilità a inizio anno. Soddisfatta l’assessore di Regione Lombardia a Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi. «Con il via libera allo stanziamento di 10 milioni di euro per il ripristino della ferrovia turistica della Valmorea si è fatto un passo avanti per il recupero di una tratta di competenza di Ferrovie Nord. La linea Mendrisio-Malnate Olona che attraversa il territorio delle province di Varese e Como sino al confine con la Svizzera ha infatti un pregio culturale, paesaggistico e turistico che finalmente potrà essere valorizzato dopo aver ottenuto dallo Stato, con decreto interministeriale, l’inserimento nell'elenco delle ferrovie turistiche. In attesa che le fasi progettuali entrino nel vivo, siamo soddisfatti perché è il primo passo verso il recupero turistico della ferrovia che in questi anni è stato fortemente richiesto dai Comuni interessati e dalle associazioni del territorio», ha detto l’assessore.

Un po’ di storia

Della rinascita di questa linea si discute ormai da tempo. Guardando al passato, si tratta di una linea ferroviaria internazionale gestita dalle Ferrovie Nord Milano, nata nel 1904 e lunga 36,342 chilometri, che alla sua massima estensione collegava Castellanza, in provincia di Varese, a Mendrisio. Progressivamente depotenziata e dismessa prima del 1977, era poi stata parzialmente riattivata nei primi anni Duemila, limitatamente alla tratta Malnate Olona - Mendrisio, a scopo prettamente turistico visto che attraversava lungo il tracciato numerose siti archeologici (ad esempio Castelseprio). Inoltre, la sua importanza sempre in ambito turistico era data dal fatto che fosse a ridosso della ciclabile della Valle Olona e del Monastero di Torba. Per sostenere la ripartenza della linea, nacque in passato anche l’associazione «Amici della ferrovia della Valmorea» che lanciò una petizione per raccogliere firme da inviare a Ferrovie Nord. Adesso, dunque, è arrivata la svolta tanto sperata. Anche se non tutti gli amministratori dei comuni della zona interessata dalla riattivazione sono favorevoli.

C’è chi non è d’accordo

Uno di questi è il sindaco di Rodero Giacomo Morelli. «Anche ai tempi in cui funzionava – spiega Morelli – quella linea veniva chiamata «mena vöi», cioè che porta il vuoto. Questo perché è sempre stata sotto utilizzata e anche quando negli anni a cavallo con il Duemila si è provato a rilanciarla – con risorse svizzere, va detto – come attrattiva turistica, in poco tempo è tornata a essere inutilizzata». C’è poi anche un altro elemento di assoluto rilievo da considerare. «Come la si vuole riattivare? Perché se si intende anche ripristinarla come vera e propria linea ferroviaria, vicino a noi, ad esempio, c’è la nuova stazione di Gaggiolo che garantisce collegamenti molto rapidi ed efficienti con il Ticino, fino a Lugano, e quindi non sarebbe molto usata – spiega il sindaco –. Se invece si facesse prevalere, come sembra, l’aspetto turistico a mio avviso sarebbe comunque poco d’impatto. Una volta fatto un viaggio difficilmente si ritornerebbe a utilizzarla. In ogni caso sarebbe fondamentale aprire anche un dialogo con la Svizzera. Perché invece, questa è una mia idea, non pensare a un parco lineare sull'esempio della high line di New York? Sarebbe una grande attrazione per i territori di confine e oltreconfine».