Fine della battaglia delle culle tra La Carità e Santa Chiara

È la fine della «battaglia delle culle» che ha imperversato per decenni nel Locarnese tra Ospedale La Carità e Clinica Santa Chiara. Un contenzioso mai apertamente dichiarato e che in anni passati ha visto i due istituti contendersi il primato delle nascite. L’armistizio sui fiocchi azzurri e rosa è stato firmato oggi, davanti al direttore del Dipartimento sanità e socialità, che ha accolto più che positivamente la divisione dei compiti e appunto delle competenze sulle culle tra i due istituti: alla Carità si concentreranno le nascite, nella clinica privata la chirurgia ginecologica e le cure specialistiche. «È un accordo che viene dal basso, su precisa volontà delle due parti, cioè ospedale e clinica privata - ci dice Raffaele De Rosa -. Definisce operatività, compiti e strutture, gettando le basi per un servizio di ostetricia, ginecologia e natalità ulteriormente migliorato a livello regionale, sia per quanto riguarda le cure e l’assistenza alle gestanti e alle partorienti sia per la loro sicurezza. E anche per il personale medico e infermieristico permette da una parte di evitare doppioni e migliorare la suddivisione delle competenze e dall’altra di valorizzare formazione e risorse umane. Non da meno, la collaborazione e le sinergie che saranno messe in campo permetteranno un contenimento della spesa sanitaria in questo settore, contribuendo ad un rallentamento della crescita dei costi e ci si augura anche dei premi di cassa malati. Infine, quello tra Ospedale La Carità e Clinica Santa Chiara lo possiamo definire un progetto pilota che, una volta che se ne è verificata l’efficacia, potrà essere esteso anche ad altri settori e regioni», sottolinea il direttore del Dipartimento sanità e socialità.
Due anni di prova
L’accordo, si legge in una nota stampa congiunta, stabilisce i termini della collaborazione operativa tra l’Ente Ospedaliero Cantonale (Ospedale Regionale di Locarno) e il Gruppo Ospedaliero Moncucco SA (Clinica Santa Chiara) in merito alla ripartizione delle prestazioni fra le due strutture ospedaliere presenti nel Locarnese, con la concentrazione dell’attività ginecologica operatoria in Clinica Santa Chiara e dell’attività di ostetricia e neonatologia presso La Carità. Entrerà in vigore dal prossimo 1. giugno e prevede un periodo pilota fino a dicembre 2024 seguito da un gruppo di monitoraggio, che darà regolare riscontro anche all’autorità cantonale. Se questa prima fase si confermerà riuscita, l’accordo potrà essere ritenuto di durata indeterminata e dovrebbe essere recepito nell’attribuzione dei mandati della nuova pianificazione ospedaliera. In sostanza, le due sale parto della Clinica Santa Chiara verranno smantellate, mentre saranno potenziati i reparti di medicina e chirurgia ginecologica, ci spiega il direttore Christian Camponovo. «In passato la «competizione» tra i due reparti di natalità non è mai stata vissuta al meglio. Anche per superare questo retaggio storico, ci siamo trovati con la direzione della Carità e abbiamo cercato una soluzione comune che potesse creare una nuova collaborazione tra ente pubblico e sanità privata, nell’interesse dei pazienti e proiettando la regione verso un settore della natalità d’eccellenza e sostenibile almeno per i prossimo 15-20 anni», evidenzia Camponovo.
Parità salariale
Tutti i medici specializzati in ginecologia attivi nel Locarnese hanno sottoscritto un accordo con entrambe le strutture sanitarie e divideranno la propria attività in base ai bisogni delle pazienti. Ai medici specializzati in neonatologia, alle levatrici e agli infermieri e infermiere pediatrici attivi presso la clinica sono stati offerti contratti alle stesse condizioni e a tempo indeterminato presso l’ospedale. «È un accordo importante, oserei dire storico, che potrebbe rappresentare l’inizio di altre collaborazioni tra pubblico e privato nel settore sanitario ticinese», commenta dal canto suo il direttore dell’Ospedale la Carità Luca Merlini. «Un accordo - aggiunge - che dà l’opportunità di continuare a garantire a Locarno una ginecologia e un’ostetricia sicure e di qualità. La ripartizione delle prestazioni fra le due strutture permette di valorizzare, a favore delle pazienti, le competenze specialistiche di medici ed infermieri in un settore sanitario dove si avverte già ora, e in prospettiva futura ancor di più, una penuria di queste figure professionali», conclude.
Critico l’MPS
Le critiche del Movimento per il Socialismo sulla collaborazione siglata tra l’Ospedale La Carità e la Clinica Santa Chiara non si sono fatte attendere. «Questo accordo rappresenta, come abbiamo denunciato già in passato, un chiaro segnale ai gruppi sanitari privati (in particolare Gruppo Moncucco e Genolier) di disponibilità ad assecondare il loro tentativo di acquisire sempre maggiori fette di mercato nella sanità cantonale», recita una nota stampa nella quale l’MPS annuncia che «con tutti i mezzi a sua disposizione, combatterà questo orientamento ritenendo che esso porti pregiudizio alla sanità pubblica e ai diritti delle pazienti e dei pazienti».