Formazione alberghiera: «Ci serve nel Locarnese»
Nel Locarnese serve una sede per la formazione alberghiera. Di medio o alto livello, di base o di eccellenza universitaria, ma nella principale regione a vocazione turistica del Ticino la mancanza di addetti e manager alberghieri e nella ristorazione si sta facendo sentire. Ad affermarlo alcuni addetti ai lavori, che ogni giorno lottano per avere personale qualificato, anche a livello dirigenziale, senza dover girare mezza Europa per completare il loro staff. «È urgente creare le condizioni per accogliere una scuola di management alberghiero nel Locarnese, vista la sua propensione turistica, un istituto superiore o universitario dove formare giovani locali e attirare studenti dall’estero che potrebbero generare indotto e supportare i nostri hotel in alta stagione nell’ambito di stage mirati nei vari ambiti dell’hôtellerie», ci dice ad esempio Alessandro Ambrosoli, co-proprietario del Park Hotel Delta di Ascona. «Stiamo costantemente cercando talenti per trasmettere la passione per questo lavoro – gli fa eco Daniel Schälli, direttore di Villa Orselina -. E nel Locarnese c’è il potenziale per accogliere questi giovani, formarli a livello di scuola superiore o addirittura universitaria, e cominciare a fargli far pratica nelle nostre strutture. Certo, c’è la concorrenza di tutto il mondo, una volta preparati possono andare via, ma occorre fare un salto di qualità nell’offerta formativa, in particolare nel Locarnese, che parte con il vantaggio di una regione turistica che ha molto da offrire», ribadisce Schälli.
Risorse insufficienti
Ancora più convinto di una formazione alberghiera «indigena», possibilmente nel Locarnese e anche nel Luganese per la parte congressuale, è Massimo Perucchi, a sua volta albergatore e vicepresidente di Hôtellerie Suisse in Ticino. «Francamente faccio ancora fatica a capire come una scuola alberghiera cantonale (la SSAT, ndr) abbia sede a Bellinzona. Ma pur accettando questa soluzione, è evidente che il Cantone per la formazione alberghiera non destina risorse sufficienti. Si potrebbero creare delle filiali della SSAT nelle regioni appunto dove il turismo è il volano economico e soprattutto incentivare l’avvio di studenti ticinesi verso l’albergheria. In particolare dopo la pandemia, siamo in grosse difficoltà a reperire e reclutare personale e manager ticinesi. E ne abbiamo un gran bisogno: perché conoscono il territorio e hanno dimestichezza con il tedesco, che per noi rimane la lingua di riferimento», sottolinea Perucchi.
Scuola manageriale turistica per ticinesi, dunque. Ma c’è chi vede più in là, ipotizzando sempre nel Locarnese dei corsi accademici di livello internazionale. Da tempo ci pensa Stefano Gilardi, che dopo l’acquisto del Grand Hotel di Locarno da parte della famiglia Artioli ha subito rilanciato l’idea di istituire una formazione d’eccellenza che graviti attorno nell’albergo pluristellato.
Fiore all’occhiello
E se il Cantone nicchia ad investire di più nella regione sul turismo, vedi il no all’insediamento di una scuola alberghiera al Monte Verità, ci sarebbero dei privati che vedono il Ticino e in particolare il Locarnese come «terra di conquista» per una formazione di qualità nel settore alberghiero e più in generale per manager d’azienda. «Ho avuto recentemente contatti con un istituto universitario privato della Svizzera romanda che vorrebbe insediarsi con una filiale nella nostra regione - ci conferma Ambrosoli -. Evidentemente non siamo solo noi a pensare che il Locarnese abbia delle notevoli potenzialità inespresse», dice. «Questo tipo di formazione universitaria a caratura internazionale sarebbe un extra, un fiore all’occhiello, ma non è quello che ci serve adesso e nei prossimi anni - ribatte Perucchi -. Abbiamo bisogno urgentemente di personale qualificato, del management ticinese da inserire nei nostri alberghi. E di una scuola alberghiera di alta qualità potenziata su tutto il territorio».
No al Monte Verità
Un paio di tentativi tramite interpellanze e atti parlamentari da parte di granconsiglieri della regione e altrettanti «no»dal Cantone. La possibilità di istituire una scuola alberghiera superiore ad Ascona, nell’albergo e ristorante Bauhaus del Monte Verità, di proprietà cantonale, non ha trovato consensi a Palazzo delle Orsoline e in particolare negli uffici del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. «Sarebbe la sede ideale per una formazione superiore nell’albergheria - ribadisce Massimo Perucchi -. Magari con l’imminente cambio della direzione del Dipartimento può trovare concretezza».