Fortificazioni, un patrimonio da riscoprire

GAMBARGONO – Il territorio del Gambarogno è caratterizzato dalla presenza di decine di opere fortificate, un patrimonio storico ed architettonico, le cui prospettive possono essere importanti. Per raccontare la storia di questi luoghi, per non disperdere una ricchezza oggettiva e per sviluppare idee che ne garantiscano un futuro si è così costituito un gruppo di appassionati. Si chiama Associazione fortificazioni Gambarogno ed è nata con la volontà di salvaguardare il patrimonio ticinese delle costruzioni militari di tutte le epoche, in particolar modo quelle presenti nella regione, appunto, del Gambarogno. «L’associazione – si legge in una nota – si sta impegnando attivamente per ridare vita a queste opere militari dimenticate e per molti sconosciute, valorizzandole, rendendole accessibili al pubblico». «Riteniamo che il trascorso militare rappresenti un pezzo di storia importante per la nostra gente e per il nostro Paese, un patrimonio di grande valore culturale che deve essere mantenuto, valorizzato e documentato nel tempo», spiega il presidente Renato Bonetti. E l’associazione, dunque, mira a raggruppare persone che abbiano interesse nel proteggere il proprio territorio, «un territorio che l’uomo ha modificato con grandi e particolari costruzioni, i forti appunto, destinati a compiti oggi superati, ma oggettivamente affascinanti e ricchi di prospettive future». Per valorizzarli, però, serve conoscerli e comprenderli, garantirne la natura e la tipologia. Serve capire come le persone, che li hanno realizzati, abbiano pensato a questi luoghi, rispettando il patrimonio che rappresentano. «Le più importanti costruzioni si trovano tra Magadino e Quartino», conclude la nota. «E sono principalmente rappresentate delle opere fortificate di artiglieria e da fortini di fanteria». Per saperne di più, anche sulle iniziative storico-culturali dell’associazione, basta visitare il sito www.fortificazionigambarogno.ch.