Il reportage

«Forza Svizzera e forza Vallemaggia»: il difficile ritorno alla vita

Abbiamo guardato Inghilterra-Svizzera nell'Alta Valle, assieme a una comunità profondamente colpita ma desiderosa, almeno per qualche ora, di un po' di normalità
© Martin Meissner
Davide Illarietti
06.07.2024 23:00

La vittoria della Vallemaggia è esserci ancora, comunque, e ritrovarsi a seguire la partita come se fosse normale. Normale non è: la birra è stata portata a mano, nei fiaschi, dalla signora Rubi alla Trattoria Unione di Cevio, passando a piedi sopra la passerella di Visletto, di fianco alle macerie e al vecchio ponte. Le patatine e gli stuzzichini sono arrivati grazie ai pompieri, che mercoledì l'hanno aiutata a fare la prima spesa dopo il disastro. «Qui niente è normale, ormai. Ma era importante ritrovare un momento di svago, a prescindere dal risultato» spiega mentre distribuisce da bere al pubblico. Nessuno ha troppa voglia di scherzare – quando Ndoye sfiora il gol al minuto otto, esplodono le imprecazioni – ma il solo fatto di essere in tensione per qualcosa che non sono frane e maltempo, è già distensivo. Aiuta a dimenticare. Per una settimana i clienti dei (pochi) ristoranti aperti nell’Alta Valle non hanno visto altro, in televisione, che le proprie terre devastate. Kevin Dutly, tecnico edile, ha passato gli ultimi giorni a lavorare al ponte e si gode il momento di svago. «Bisogna tornare alla vita anche se non è facile» dice, mentre sotto lo schermo il pubblico si scalda ai colpi di testa di Embolo. 

Chi la tv non ce l’ha

Nello stesso momento anche al ristorante Medici di Peccia c’è chi scalpita. Qui lo schermo è grande ma gli spettatori pochi: una dozzina, tutti residenti in paese. Le strade per le altre frazioni sono state transennate dalla polizia, non ci si muove se non per motivi gravi – la partita non vale – e l’atmosfera è meno allegra. «Pensiamo alle persone che nei villaggi vicini la televisione non possono guardarla, e devono rimanere a casa» dice al telefono la titolare Cornelia Medici. A Prato Sornico e sul Piano di Peccia diverse abitazioni sono ancora senza elettricità. Molti abitanti però si sono trasferiti a casa di parenti o amici, e hanno seguito il match da zone più sicure. Normalmente il ristorante Medici è chiuso il sabato. Ma per l’occasione la signora Cornelia ha fatto un’eccezione. «Diciamo per senso di responsabilità». Nei primi giorni dopo la tragedia, il ristorante ha lavorato quasi a gratis. «Chi aveva bisogno poteva venire a prendere quello che voleva, non ho chiesto niente. La comunità aveva bisogno di un punto d’incontro». 

Tifo e solidarietà

Il primo tempo finisce in parità e ci trasferiamo a Cavergno. Qui alla sala multiuso comunale è stato organizzato un maxi-schermo con rinfresco. «Forza Svizzera e forza Vallemaggia» inneggiano da dietro un bancone improvvisato le volontarie che hanno messo in piedi l’evento. Lara, Kyra e Murena sono tre mamme di Bignasco: volevano fare qualcosa «per alzare il morale della gente» e soprattutto dei bambini che «percepiscono la tristezza e hanno visto le nostre lacrime». Ora sventolano allegri le bandierine rossocrociate mentre Aebischer sferra un colpo che finisce sopra la traversa inglese. Non è una spensieratezza da dare per scontata. Dietro c’è tanto lavoro, ricorda Kyra, tutto è stato organizzato in pochi giorni e anche qui le vivande sono state trasportate a mano sul ponte, dalle volontarie. «Abbiamo acquistato dei carrellini per portare la spesa da Locarno, non volevamo svuotare i negozi della valle, che servono alla gente». I proventi del rinfresco verranno donati al Comune per aiutare le famiglie rimaste senza niente. Il gol di Embolo accende la sala gremita, la gioia si spegne con la risposta di Saka all’ottantesimo. «Comunque vada, è bello rivedere facce note e fare quattro chiacchiere» dice Remi Dalessi forse con una punta di scaramanzia. Operaio edile, anche lui ha passato la settimana a spostare detriti, ha accolto nel suo rustico una coppia di anziani sfollati. La sofferenza dei supplementari e dei rigori non è niente, dopotutto: a Cavergno, a Cevio, a Peccia lo sanno bene. Forse è questa la lezione della sconfitta svizzera guardata dalla Vallemaggia. Usciti dalla sala comunale i tifosi ritrovano la pioggia battente. E la tristezza della dura realtà.