FoxTown «salvato dagli svizzeri» nel 2020

Se il FoxTown è stato costruito a 9,2 chilometri dalla dogana italiana, di fianco al secondo svincolo autostradale entrando in Svizzera, è perché evidentemente si puntava sulla clientela internazionale. Del resto non si realizza un outlet da 30.000 metri quadrati e 160 negozi (con oltretutto un previsto ampliamento l’anno prossimo) pensando di riempirlo con i ticinesi. Eppure per buona parte di questo 2020 - con i lockdown, le nazioni in lista nera e la Lombardia più volte in zona rossa - il FoxTown è stato inaccessibile alla clientela estera. Un anno duro, come lo è stato per tutti. Un anno fatto di incertezze. Incertezze che oggi, per esempio, riguardano quel che il Consiglio federale potrebbe decidere domani. Un nuovo confinamento? Lo scopriremo presto. Un anno strano, che però ha anche riservato alcune sorprese positive. Ne abbiamo parlato con Giorgia Tarchini Gygax, direttrice di Tarchini Group.
«Tanta richiesta per il 2021»
La pandemia, lo abbiamo scritto più volte, ha messo i commerci in crisi. Al FoxTown però, conferma Tarchini Gygax, solo tre negozi («Tra l’altro già in scadenza») hanno disdetto il contratto. E sono già stati - o saranno presto - sostituiti. «La verità è che abbiamo molte richieste per l’anno prossimo. Molte marche vogliono venire da noi». Un dato decisamente in controtendenza ma che ha una spiegazione logica. FoxTown è infatti un outlet. Un luogo in cui i brand offrono prodotti invenduti o da poco usciti dal catalogo. «Le grandi aziende - spiega Tarchini Gygax - hanno esigenza di smaltire attraverso il canale dell’outlet quello che in questi mesi non sono riuscite a vendere nel retail (nelle «normali» boutique, ndr). L’anno prossimo dunque apriremo diversi nuovi negozi». E dunque farà comodo in questo senso l’inaugurazione del FoxTown Bis, posticipata all’autunno.
Poteva andare peggio
Un anno strano, dicevamo. Dopo il lockdown il centro commerciale aveva riaperto l’11 maggio, ma fino a metà giugno solo con clientela elvetica visto che le frontiere con l’Italia erano chiuse. «In quel periodo siamo rimasti stupiti dalla performance registrata». Poi le frontiere sono state riaperte, i visitatori europei sono tornati, ma la parte del leone l’hanno comunque fatta ancora i clienti confederati. «Abbiamo ottenuto risultati inferiori al 2019, questo sì, ma non poi così tanto». Poi da novembre ecco che - con la Lombardia di nuovo in zona rossa - FoxTown si è ancora ritrovato a lavorare solo con clienti svizzeri (soprattutto ticinesi visto che non era più tempo di turismo e vacanze). «In tutto questo periodo - conferma Tarchini Gygax - ci sono mancati i clienti internazionali. Americani, asiatici, mediorientali. Clienti che spendono molto. Ma siamo stati salvati dagli svizzeri e questa è una cosa che mi sembra valga un po’ per tutto il Ticino». Sì. Vale per tutto il Ticino. Basti guardare i dati dei pernottamenti negli alberghi. Nonostante la pandemia, il 2020 ha registrato cifre record. «In maggio non sapevamo cosa aspettarci. Non sapevamo come i clienti avrebbero reagito. Ma ci siamo subito accorti che le persone avevano voglia di normalità. Voglia di fare acquisti. Tornare a fare shopping».
I top e i flop
Tornare a fare shopping. In effetti ci sono settori che, vista la pandemia, sono andati meglio del solito. «Pensiamo al settore dell’arredamento, del bambino o dello sport. In tanti durante il lockdown hanno scoperto o riscoperto il piacere dell’attività fisica e della montagna. Molto meno bene, visto il diffuso telelavoro, è invece sicuramente andato il settore dell’abbigliamento formale».
«Impossibile fare programmi»
Le chiusure domenicali («giorno in cui si incassa il 25% del fatturato») hanno un impatto, ma il problema - spiega Tarchini Gygax - è l’impossibilità di fare programmi anche a breve termine. E occorrerà capire cosa deciderà domani il Governo. «Spaventa la mancanza di riferimenti temporali. Un esempio? Tempo fa abbiamo realizzato degli spot radiofonici in cui dicevamo che FoxTown è aperto 7 giorni su 7. Non abbiamo fatto in tempo a usarli che è stata decisa la chiusura domenicale. Ora dobbiamo pianificare gli extra-sconti. Quando farli? Domenica 27? Forse saremo chiusi. Lunedì 28? Magari saremo in lockdown».