Ticino

Frana tra Brusino e Riva sotto osservazione, potrebbero scendere fino a 3.000 metri cubi di materiale

La situazione è delicata: le prime stime parlano di una frana tra i mille e i tremila metri cubi – Enti di pronto intervento allertati, compresi i natanti della Lacuale e delle Guardie di confine – Strada chiusa a partire dalle 19.00
©CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
19.02.2025 15:17

Sotto stretta e costante osservazione. In località al Sasso, tra Riva San Vitale e Brusino, c’è il pericolo che una frana si stia muovendo. E, stando ai primi accertamenti svolti dalle autorità, il volume della stessa non sarebbe affatto trascurabile. Da noi contattato, il geologo cantonale Andrea Pedrazzini ci conferma che, sebbene i volumi non siano ancora chiarissimi, il materiale che potrebbe muoversi sarebbe tra i mille e i tremila metri cubi.

La situazione, non nasconde il geologo cantonale, «è abbastanza delicata». Oltretutto, a valle c’è una via di collegamento piuttosto importante, la strada che porta da Riva San Vitale a Brusino. «Stiamo monitorando costantemente la situazione – evidenzia il geologo – e finché la sicurezza per gli utenti della strada era garantita, abbiamo scelto di tenere la via aperta».

Nel caso di un collasso progressivo, il rischio principale per la strada cantonale S102 Brusino Arsizio - Riva S. Vitale è legato alla caduta di singoli sassi. A questo proposito, sono stati adottati provvedimenti di sicurezza, tra cui l’installazione di un muro di contenimento provvisorio e di un sistema di allarme. È stata inoltre prevista la chiusura temporanea della strada a partire dalle 19.00 di questa sera (mercoledì 19 febbraio) fino a nuovo avviso.

©CdT/Chiara Zocchetti
©CdT/Chiara Zocchetti

È già stato approntato un piano d’intervento. I comuni di Riva San Vitale e Brusino, sui rispettivi siti internet, spiegano: «I servizi di emergenza (ambulanza, pompieri, ecc) sono stati informati e hanno predisposto i necessari mezzi di pronto intervento a Brusino alfine di garantire i servizi in caso di allarme». Di più, stando a quanto abbiamo potuto appurare, a Capolago è attraccato un battello della Polizia lacuale, pronto a sua volta a intervenire, appunto, via lago. Un natante, in tal senso, lo avrebbero messo a disposizione anche le Guardie di confine.

La frana, che è stata individuata a seguito di un altro evento verificatosi a qualche decina di metri di distanza, «in questi ultimi giorni si è attivata sempre di più», conferma il geologo cantonale. Che fare ora, al di là della costante osservazione? «Ci sono diverse opzioni sul tavolo, tra le quali anche quella di provocare artificialmente la frana. Ma non è la variante attualmente in cima alla lista».

La conferma del Cantone

Dopo l'anticipazione del CdT, il Dipartimento del territorio (DT) ha diffuso un comunicato stampa con il quale conferma il «franamento attivo» in zona al Sasso, nel comune di Riva San Vitale. «A seguito delle precipitazioni verificatesi all’inizio di febbraio 2025, si sono registrati dei franamenti superficiali e sradicamenti di piante, con la caduta di un masso di circa 250 litri che ha raggiunto la strada cantonale. Un sopralluogo immediato effettuato nelle vicinanze dell’area di distacco ha confermato la presenza di uno scivolamento superficiale e di alcune piante sradicate. Nei giorni successivi, durante i lavori di esbosco e spurgo, sono stati segnalati ulteriori piccoli franamenti e la caduta di sassi provenienti dallo stesso settore. Un nuovo sopralluogo condotto dal Centro di manutenzione di Mendrisio e dal geologo cantonale ha confermato l’ampliamento della zona di scivolamento e un aumento dell'attività di caduta sassi. In questa occasione, è stata identificata una zona attiva di frana con un volume stimato di circa 3.000 metri cubi».

In caso di ulteriori precipitazioni, non può essere escluso un possibile collasso simultaneo e totale della zona in movimento. Da qui la decisione di chiudere temporaneamente la strada a partire dalle 19.00 di questa sera fino a nuovo avviso. Per monitorare costantemente la situazione, sono stati attivati strumenti di sorveglianza, tra cui due estensimetri a filo e un sistema GPS fisso.

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