Elezioni comunali

Gehring saluta la politica: «Servirò Mendrisio in altri modi»

La municipale de l’Alternativa non solleciterà un nuovo mandato in aprile – Raggiunta l’età della pensione ha deciso di dare una reale opportunità al rinnovamento – «Ho sempre seguito la via del bene comune e vissuto la politica con serietà, lontano dal mondo social e dai protagonismi»
© Ti-Press / Elia Bianchi
Lidia Travaini
04.01.2024 06:00

Un addio in punta di piedi. Silenzioso ma non irrilevante, perché lascerà un vuoto (o meglio una sedia vuota) che farà crescere le incertezze in vista del voto di aprile della città di Mendrisio. E animerà di certo la campagna elettorale, di tutti gli schieramenti.

Françoise Gehring in aprile non ci sarà, la municipale de l’Alternativa in carica da luglio 2020 ha infatti deciso di non sollecitare un nuovo mandato. «Ho raggiunto l’età del pensionamento. Le donne nate nel 1960 come me sono le ultime ad andare in pensione a 64 anni. Lasciare a questa età vale per me come traguardo simbolico, anche se amaro rispetto alle altre donne per cui si allunga l’età di pensionamento», esordisce lasciando subito emergere la sua vena da politica battagliera, sempre in prima linea per l’uguaglianza di genere e le pari opportunità.

Quelle anagrafiche non sono tuttavia le uniche motivazioni che l’hanno spinta in questa direzione. Quando le chiediamo di illustrarci le sue ragioni, ma anche i ragionamenti dietro questa scelta parte da lontano: «Per me la politica ha sempre avuto un valore collettivo e anteporre sempre il bene comune è stata la via che mi ha guidato, sia in Consiglio comunale, sia in Municipio. Fare politica significa lavorare, approfondire, ascoltare, negoziare, lottare ma anche mediare nell’interesse di tutti». Nel fare politica del giorno d’oggi Gehring quindi non si riconosce appieno: «Non mi sono mai mostrata diversa da quello che sono per compiacere qualcuno o per cercare facili consensi. Lontana quindi dal protagonismo e dall’affollata presenza sulle reti sociali dove si dice di tutto, su tutto e su tutti. Dove si polemizza sul nulla. E dove spesso si sdogana una superficialità disarmante». Da qui una constatazione che suona come una conclusione: «In questo senso mi sento un po’ tanto inadeguata. E forse sono molto novecentesca nel mio rapporto con la politica, che ho sempre vissuto con la massima serietà, convinta che l’improvvisazione lasci veramente il tempo che trova. Convinta che la politica richieda un costante approfondimento, un’incessante dedizione ma anche la capacità di ammettere con modestia i propri limiti o i propri errori e di non temere i conflitti. Non si può piacere a tutti. Crederlo è un’illusione».

Sedie e ambizioni

Spazio a un nuovo volto «alternativo» quindi. Ma anche agli obiettivi di gruppo, perché l’Alternativa affronterà le Comunali 2024 in un contesto con molte incognite. Lo scopo primario sembra la conferma del seggio in Municipio, ma il cambio di casacca del municipale in carica Massimo Cerutti (passato dal PLR all’UDC, che a Mendrisio correrà orfano della storica alleata Lega dei ticinesi) apre molti scenari e variabili. La terza poltrona (oggi) PLR potrebbe fare gola a molti. Al voto mancano però ancora tre mesi abbondanti, Gehring preferisce quindi pensare al presente: «Non è ancora tempo di bilanci, perché in questi mesi che ci separano dal rinnovo dei poteri comunali continuerò a lavorare a testa bassa. Abbiamo tutti vissuto una legislatura a passo di corsa, in un contesto molto complicato a diversi livelli. E le sfide che si delineano all’orizzonte saranno molto impegnative». Poi addio alla politica, almeno quella attiva, ma non al servizio per la comunità: «Ho bruciato tantissime energie e ora sento anche il bisogno di fermarmi: quando si accorda uno strumento musicale occorrono silenzio, spazio e tempo. Ecco, io ho bisogno di ritrovare questa dimensione. Non brigare un nuovo mandato significa anche dare una reale opportunità al rinnovamento e soprattutto fare spazio ai/alle giovani. Ciò è possibile solo se concretamente si lascia libero il passaggio. Resto poi convita che si possa continuare a servire e ad amare la propria città in altre forme».

Il valzer dei nomi

Le ultime parole della capodicastero Politiche sociali e di genere che chiamano in causa giovani e rinnovamento ci portano ipotizzare dei possibili sostituti. In attesa della presentazione ufficiale dei candidati (in programma a metà mese) il nostro sguardo metaforico percorre i banchi del Consiglio comunale dove, sulle sedie rossoverdi, qualche giovane c’è. Non molti però. Chissà che il gruppo non stia cercando anche tra i non eletti.

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