Gemmo, verifiche in casa anziani

Sotto la lente i metodi di una dipendente della struttura di Besso
La Residenza Gemmo a Besso. (fotogonnella)
Red. Online
06.08.2015 06:00

LUGANO - C'è fermento in questi giorni lungo i corridoi della Residenza Gemmo di Besso, di proprietà della Città. Giovedì scorso la direzione ha ricevuto una segnalazione interna su presunti maltrattamenti da parte di una collaboratrice ai danni di un'anziana ospite affetta da demenza senile e ha subito avviato i necessari accertamenti. Si parla di comportamenti poco rispettosi, in particolare di una frase molto offensiva pronunciata dalla dipendente in questione durante il bagno e di uno strattonamento.

Da noi contattato, il direttore degli Istituti sociali comunali Paolo Pezzoli spiega che in tutto sono state sentite diciotto persone presenti nel reparto e che, alla fine, la vicenda si è ridimensionata. Lo strattonamento è stato escluso, mentre per quanto riguarda la violenza verbale, la direzione si è trovata di fronte a due versioni divergenti – e probabilmente a due visioni divergenti sulla professione – con l'impossibilità di accertare quale fosse quella più vicina alla verità. Il nostro interlocutore, in ogni caso, fa notare che secondo un giurista interpellato in merito non si sono verificati fatti di rilevanza penale e che la dipendente in questione vanta una lunga carriera con ottime valutazioni.

Pezzoli ci tiene anche ad allontarare eventuali critiche al reparto, «che è un fiore all'occhiello non solo per Lugano, ma per tutto il Cantone. E noi – conclude il direttore – siamo sempre molto attenti a come vengono trattati i nostri ospiti». La direzione dovrà valutare il da farsi assieme al municipale responsabile della socialità Lorenzo Quadri, che comunque vuole tenere il più alta possibile l'asticella del rispetto per gli anziani: «Certi comportamenti non possono essere tollerati». giu/gi.m