Regali 

Giocattoli sotto l’albero: il settore non conosce crisi

A dieci giorni dal Natale i negozi che vendono articoli per bambini stanno lavorando a pieno regime - La spesa media non è diminuita rispetto agli anni scorsi, «ma il budget varia molto da famiglia a famiglia»
KEYSTONE/Christian Beutler

«Il Natale è la festa dei bambini. E per loro si cerca, se si può, di non badare a spese». Lo ripetono praticamente tutti i venditori di giocattoli, in questi giorni di lavoro intensissimo. Il via vai è iniziato già in novembre, eppure, è proprio nelle due settimane che anticipano il Natale che i negozi di giocattoli si affollano di genitori e nonni in cerca di regali per i propri bambini. «Quasi mai, chi entra da noi, compra solo per il figlio. I clienti arrivano spesso con una vera e propria lista di desideri», ci racconta Aline Silini, che un paio di anni fa - giovanissima - ha rilevato «L’Angolino» a Locarno. «Sono settimane di fuoco per noi, ma ben venga. Il Natale è il periodo più importante dell’anno per il nostro settore». Un settore che, nonostante i rincari, non conosce crisi. «Rispetto allo scorso anno, quando l’ingresso era limitato a poche persone per volta, siamo molto più pieni». Alcuni clienti arrivano con le idee chiare, altri invece si affidano all’esperienza delle commesse. «Ed è proprio questo - dice Aline - che fa la differenza rispetto all’online. Da noi il cliente, che spesso è un affezionato, viene seguito e consigliato con attenzione». In più, essendo un piccolo negozio, «cerchiamo di distinguerci dai grandi magazzini proponendo qualche idea originale». Un discorso che ritroviamo anche a «Zig Zag Giocattoli» di Morbio Inferiore, dove da 40 anni la responsabile Daniela Chionna segue con passione e affetto i propri clienti: «È una storia di generazioni che, ogni anno, a Natale si rinnova. Oggi ritroviamo adulti quei bambini che abbiamo ‘‘servito’’ tanti anni fa». La clientela storica rappresenta lo zoccolo duro anche di «Toni balocchi» a Bellinzona. «Il Natale è sempre un momento speciale - racconta Vania, una collaboratrice del negozio - ed è bello vedere che accanto ai nonni, che vengono qui da una vita, oggi entrano da noi anche i ragazzi più giovani». Sì, perché il negozio vende articoli un po’ per tutte le età. «Per i bambini vanno molto i giochi di legno, mentre per gli adulti sono gettonati i giochi di società». In generale, conferma Vania, «quando si pensa ai regali per bambini si bada poco al costo. Conta farli felici. Piuttosto, quindi, si risparmia su qualcos’altro, ma non sui doni di Natale».

Quanto si spende?

L’impressione è che il budget familiare sia rimasto il medesimo rispetto agli ultimi anni, spiega anche Umberto Rezzonico proprietario di Zoeyland di Lugano. «Come sempre c’è il cliente molto attento, che chiede articoli in saldo e chi, invece, non presta attenzione al costo». Per tirare le somme sull’andamento degli affari, dice, è presto. «Abbiamo ancora una decina di giorni utili. La tendenza, sempre più, è fare l’acquisto all’ultimo minuto», anche in funzione della disponibilità economica: «C’è chi aspetta la tredicesima per concludere l’ultima tranche di regali». Mediamente, rileva invece Daniela Chionna di «Zig Zag Giocattoli», la spesa per ogni acquisto si aggira sui 50 franchi: «Gli affari vanno bene, forse siamo lievemente al di sotto delle cifre dello scorso anno. Ci sono più clienti, ma spendono un po’ meno». Eppure, «sembra che sui regali di Natale non si voglia risparmiare troppo», commenta da parte sua Gabriele Murgese, responsabile del negozio «Da Moreno» di Sementina. «Se per gli adulti si prediligono i piccoli pensieri, per i bambini si spende di più». La clientela, prosegue, «sta rispondendo bene, e non notiamo grossi scostamenti di budget rispetto allo scorso anno, se non sul reparto delle decorazioni luminose». In questo comparto, infatti, il calo è stato del 15%. «Colpa della campagna di sensibilizzazione per il risparmio energetico, la gente ci fa più attenzione, anche se in realtà le luci di oggi non consumano come quelle di una volta».

Dall’online al negozio

Anche i negozi di giocattoli, esattamente come tutti gli altri, subiscono la concorrenza dell’online. Ma c’è anche chi - come «Bolle di sapone» - che ha fatto il percorso inverso e, dopo aver aperto in forma digitale sei anni fa, da qualche mese ha anche una sede «fisica», a Cassarate. «L’ho fatto perché c’era tanta richiesta da parte dei miei clienti, anche perché nel Luganese ormai sono rimasti pochi negozi di giocattoli», racconta Stephany Turcotti. «Gli affari - confida - stanno andando molto bene. Alcuni clienti mi hanno detto che quest’anno hanno rinunciato a farsi i regali tra adulti, limitandosi ai doni per i più piccoli». La spesa media, prosegue, è molto varia. «Ci sono famiglie che spendono 500, anche mille franchi, per i figli. E c’è chi, invece, è più contenuto».

Gli articoli più ambiti - Tra i regali più gettonati, ci hanno detto i commercianti, ci sono i giochi in legno e i puzzle. Sempre più spesso, la clientela riscopre i giocattoli di un tempo: caleidoscopi, carillon, mappamondi. Ad andare forte, poi, sono i giochi «creativi», nei quali «i bambini toccano con mano e creano cose», dicono i commercianti. Per i più grandicelli, molto venduti anche i libri e i giochi di società