Giovani e informazione, un aiuto per entrambi

Da una parte i giovani che si informano sempre meno (o con minore qualità e approfondimento); dall’altra i media regionali in difficoltà. E, sullo sfondo, le grandi corporazioni globali che dominano incontrastate il settore dei social media. È sulla base di questo contesto che un gruppo di deputati (primo firmatario Maurizio Canetta del PS) ha deciso di proporre, tramite due mozioni al Governo, due misure puntuali per cercare di fronteggiare proattivamente la situazione: un credito di 50 mila franchi per finanziare un abbonamento gratuito alla versione online dei quotidiani ticinesi (Corriere del Ticino e la Regione) per i diciottenni che ne fanno richiesta; un credito da 290 mila franchi per la creazione (in accordo con le testate appena citate) di un «abbonamento all’informazione» a favore dei giovani tra i 18 e i 26 anni residenti in Ticino.
La premessa
«Il tema dell’accesso dei giovani all’informazione è di grande attualità e viene dibattuto in molti ambiti», si legge nella premessa dell’atto parlamentare firmato da Canetta assieme ai colleghi Amalia Mirante (Avanti con T&L), Maura Mossi Nembrini (Più Donne), Giulia Petralli (I Verdi), Nicola Pini (PLR), Matteo Pronzini (MPS), Beppe Savary Borioli (FA) e Cristina Zanini Barzaghi (PS). «Il predominio sempre maggiore dei social media pone un problema maggiore: l’accesso all’informazione è limitato dai formati dominanti nei social media (video brevi, titoli accattivanti, poco approfondimento) e dal predominio in questo settore delle grandi corporation globali. Un fenomeno che crea un sistema di informazione sempre più difficile da decifrare ed espone a rischi di manipolazioni», si legge ancora nella mozione. Oltre a ciò, c’è il cosiddetto «fenomeno delle “bolle”, dentro le quali si tende a navigare, orientati e diretti dagli algoritmi che portano ad avere contatti e informazioni che vanno solo nella direzione di confermare le proprie opinioni o il proprio credo, senza aprirsi al confronto». In questo contesto, dunque, «perde sempre più peso l’interesse e l’attenzione per i temi politici e sociali di valenza nazionale o regionale, ciò che rappresenta un pericolo per l’informazione e, in ultima analisi, per l’esercizio della democrazia». Senza dimenticare che «questo fenomeno si intreccia con le gravi difficoltà dei giornali, confrontati con una crisi delle entrate pubblicitarie». Di fronte a ciò, scrivono i deputati, «riteniamo sia urgente intervenire per lo meno con misure che diano un piccolo contributo sia incentivando la popolazione giovanile ad accedere all’informazione di qualità che abbia un occhio attento all’attualità nazionale e a quella regionale sia dando un po’ di fiato alle finanze delle due testate quotidiane ticinesi». Come? Tramite le due mozioni già citate.
Le proposte nel dettaglio
La prima mozione prevede una misura simile a quanto già applicato dal 2024 nel Canton Friburgo: fornire un abbonamento gratuito alla versione online delle due testate ai diciottenni residenti in Ticino. Ora, in base dell’esperienza di Friburgo, i deputati stimano che circa 400 abbonamenti verrebbero regalati dal Cantone ai nostri diciottenni. E dunque chiedono quanto segue: creare un fondo di almeno 50 mila franchi destinato a finanziare un abbonamento gratuito alla versione online dei quotidiani ticinesi (Corriere del Ticino e la Regione); elaborare un regolamento che disciplini l’accesso all’abbonamento per le e i diciottenni (fruibile solo nell’anno di compimento della maggiore età e non rinnovabile); elaborare una campagna di informazione sollecitando anche i Comuni a pubblicizzare l’iniziativa; fornire annualmente i dati di utilizzo e valutare il risultato dell’operazione dopo tre anni per deciderne un eventuale prolungamento.
La seconda mozione, sulla falsa riga della prima, chiede invece al Governo di elaborare un progetto, in accordo con le testate quotidiane ticinesi a pagamento per la creazione di un «abbonamento all’informazione» a favore delle e dei giovani maggiorenni fino a 26 anni residenti in Ticino e di stanziare un credito annuale di almeno 290 mila franchi (tetto, oltre il quale il contributo non viene più offerto). Nel dettaglio, una parte del nuovo abbonamento andrebbe finanziata dal fondo cantonale (80 franchi a testa), il resto dal beneficiario.