Giustizia

Giovani sempre più fragili

Lo scorso anno la Magistratura dei minorenni ha aperto 1.284 incarti, mentre le condanne hanno raggiunto la cifra record di 904 – Fabiola Gnesa: «La situazione è complicata, in Ticino ma anche negli altri cantoni» – Le strutture e le risorse non sono sufficienti
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Martina Salvini
17.04.2023 06:00

In oltre vent’anni, mai così tanti gli incarti aperti (ben 1.284), un record assoluto di condanne pronunciate (904) e un aumento considerevole degli arretrati. Soffermandoci sulle cifre del rendiconto, il 2022 è stato un anno a dir poco complicato per la Magistratura dei minorenni. «La situazione attuale, in effetti, è molto difficile. Ma lo è da noi come negli altri cantoni», commenta la magistrata Fabiola Gnesa, che lo scorso ottobre è subentrata a Reto Medici. «I reati - prosegue Gnesa - sono sì in aumento, ma non sono tutti gravi». Ad esempio, appaiono in diminuzione le infrazioni alla Legge federale sugli stupefacenti, mentre sono esplose quelle inerenti alla Legge federale sulla circolazione stradale (si veda sotto, ndr). «A preoccuparmi, non è tanto il numero complessivo degli incarti aperti - sottolinea la magistrata - ma piuttosto il fatto che i venti o trenta casi davvero gravi che registriamo ci danno molto lavoro e occupano gran parte delle nostre risorse. Sono minori con situazioni problematiche molto complesse, che richiedono una presa a carico mirata, ma soprattutto continuativa».

Profili eterogenei

Ma chi sono i giovani ticinesi che delinquono? Impossibile, dice Gnesa, tracciare un identikit: «C’è di tutto un po’: ragazzi che arrivano da famiglie difficili o monoparentali, ma anche giovani cresciuti in contesti assolutamente stabili. In generale, nelle nuove generazioni, percepisco una certa fragilità . Una fragilità spesso camuffata dietro a un apparente senso di onnipotenza, tipico della giovane età. La verità è che, nonostante sembrino così forti, molti soffrono in silenzio». La pandemia e le sue conseguenze, tuttavia, secondo la magistrata non c’entrano. «Hanno piuttosto accelerato il fenomeno, ma penso che il problema di fondo risieda nella mancanza di punti di riferimento solidi e stabili. Nella società, nella famiglia, ma anche nelle istituzioni». Nelle difficoltà, i giovani tendono poi a «riconoscersi» tra loro, cercandosi. «Questi ragazzi, percependosi simili, finiscono per riunirsi e incontrarsi in posti specifici delle città. Questo non significa, è bene sottolinearlo, che in Ticino ci sia un problema di baby-gang che vanno a spasso in cerca di guai».

«Vanno seguiti nel tempo»

Il rischio che si inneschi un circolo vizioso, però, è dietro l’angolo. «Ecco perché non bisogna mollarli. Dobbiamo cercare di esserci, anche se non è facile». Già. Il limite maggiore, per la Magistratura dei minorenni ticinese, risiede nelle risorse limitate. «Ci mancano le persone, ma anche le strutture», spiega Gnesa. «Ben vengano il centro educativo chiuso e la creazione delle unità psichiatriche previste nella pianificazione sanitaria, ma spesso manca il passo successivo. Cosa accade dopo? Per evitare che questi ragazzi ci ricaschino occorre seguirli nel tempo, soprattutto dal punto di vista educativo e terapeutico».

Offerta da ampliare

Insomma, come chiarito anche nel rendiconto, «l’offerta deve essere ampliata», soprattutto considerando «un aumento sempre maggiore di minori con fragilità psichiche». La domanda elevata, sottolinea Gnesa, «ci costringe a rivolgerci alle istituzioni della vicina Italia o della Svizzera interna. Capisce bene, però, che in un ambito in cui il percorso terapeutico passa dalla parola, il fatto di doversi esprimere in un’altra lingua complica le cose». Non solo: prima di tutto occorre trovare un posto. «Per il Centro educativo chiuso di Pramont (VS), ad esempio, i tempi di attesa sono molto lunghi, sfiorano i due anni».

Carenza di effettivi

La Magistratura minorile, spiega Gnesa, non si limita alla punizione, ma è rivolta anche alla protezione e all’educazione del giovane: «Si tratta, in pratica, di trovare delle modalità per poterli aiutare e guidare, in modo da scongiurare il pericolo di una recidiva. E nella maggior parte dei casi funziona», nonostante il settore si trovi a dover fare i conti con una carenza di effettivi, particolarmente marcata nell’ultimo anno. «Nel corso del 2022, la Magistratura dei minorenni ha conosciuto diversi cambiamenti. Al momento, siamo privi di un segretario giudiziario e siamo rimasti con una sola operatrice sociale, mentre ne dovremmo avere quattro. A breve ne arriveranno altri due». La complicata situazione finanziaria del Cantone, del resto, non lascia spazio a grandi investimenti. «Una persona in più, è inutile negarlo, ci sarebbe molto utile. Soprattutto, sarebbe auspicabile avere un segretario giudiziario, in modo da sgravare almeno in parte il lavoro del magistrato. Un’idea interessante, inoltre, potrebbe essere quella di assumere un magistrato a tempo parziale, come avviene ad esempio nel canton Vallese. Questa, però, credo sarà musica del futuro».

Più reati per la circolazione stradale e meno per la droga

Lo scorso anno, come detto, il numero di procedimenti aperti è stato piuttosto elevato. Gli incarti sono stati 1.284: «Il valore - si legge nel rendiconto - si discosta dalla media annuale per il periodo 2011-2021, che è di circa 1.000 procedimenti penali aperti». La criminalità minorile - prosegue l’analisi - «continua a essere caratterizzata principalmente dai reati puniti dal Codice penale (30%), dalla Legge sulla circolazione stradale (23%) e dalla Legge federale sugli stupefacenti (16%)». Nel dettaglio, lo scorso anno sono diminuiti i reati contro l’integrità delle persone (da 127 casi a 96), mentre sono aumentati quelli contro il patrimonio, in particolare per furto e danneggiamento (229 decisioni rispetto alle 193 del 2021). In calo anche i reati contro il patrimonio commessi da persone straniere residenti all’estero, «sia a seguito delle ancora vigenti misure di limitazione degli spostamenti per il COVID, sia a seguito dell’ottimo lavoro svolto negli anni scorsi dalla Polizia cantonale». Si riscontra, per contro, un aumento delle decisioni inerenti alle infrazioni alla Legge federale sulla circolazione stradale: sono state 323 nel 2022 contro le 230 dell’anno 2021, e in crescita rispetto alla media decennale (210). I procedimenti per le infrazioni alla Legge federale sugli stupefacenti sono invece diminuiti, passando da 232 a 220 (la media decennale è di 325 casi all'anno). Un calo, viene sottolineato nel rapporto, «difficile da comprendere, in quanto sia il consumo che lo spaccio sono un tema ancora molto presente tra i giovani. Molto probabilmente la decisione del Tribunale federale di estendere il possesso non punibile anche ai minori ha creato molta confusione tra le forze dell’ordine portate a intervenire sul territorio». Rari, infine, i casi di accattonaggio.