Novaggio

Gli artigiani del Malcantone riuniti sotto un unico tetto

Nasce il Malcantòn, uno spazio fisico ma anche una piattaforma online che raggruppa diverse realtà allo scopo di valorizzare le tradizioni della regione – Lo scopo è anche quello di facilitare la ricerca di manodopera locale
© Ti-press/Alessandro Crinari
Martina Cucinotta
07.10.2024 06:00

Quando è stata l’ultima volta che avete comprato un prodotto conoscendo la storia di chi lo ha creato e, magari, avete avuto anche l’occasione di scambiarci due parole? Se avete avuto difficoltà a rispondere a questa domanda il motivo è semplice. In un mondo dove possiamo comprare qualsiasi cosa con un solo clic, abbiamo forse complicato ciò che un tempo era genuino: lo scambio diretto, il valore delle persone e la lavorazione dietro i prodotti che usiamo ogni giorno.

Con queste premesse, Sascha Bellini – fondatore dell’inizativa Malcantòn di Novaggio insieme ad Eliana Bellini – ha fatto riflettere tutti i presenti che nella giornata di ieri hanno preso parte all’inaugurazione di un nuovo spazio che riunisce in un unico luogo tre diverse realtà tutte malcantonesi: un negozio di artigianato locale, un centro di riparazione di dispositivi elettronici (unico nel Luganese) e una community online di piccoli artigiani locali.

Realtà da scoprire

«La nostra società si sta meccanizzando sempre di più e questo è evidente nelle grandi (ma talvolta anche piccole) realtà, dove la maggior parte delle persone non conosce neanche il vicinato». Con queste parole Sascha Bellini ha espresso il suo timore sulle generazioni future, ma – con grande soddisfazione sua e di Eliana Bellini – questo non è stato il caso per l’inaugurazione di Malcantòn, che è stata animata da un clima di convivialità in cui i cittadini di Novaggio hanno potuto interagire direttamente con i produttori locali, riscoprendo quel legame autentico che, in altri contesti, sembra ormai sbiadito.

Dalla lavorazione del legno fino alla costruzione di cesti, la piattaforma di Malcantòn collega ventidue artigiani provenienti da tutto il Malcantone e apre le porte a una varietà di storie e articoli diversi. Tra questi, ci siamo imbattuti nei prodotti naturali di bellezza di «Cose di Bà» e nella loro proprietaria, Barbara van der Voet. Barbara si è sempre interessata alle piante curative e al loro utilizzo finché, dopo la partecipazione a un workshop sulla produzione di unguenti, è avvenuta la svolta. «Ho cominciato a produrre degli shampoo solidi e ho sviluppato una linea con burro di karité e piante per la cura, che coltivo io stessa», ci spiega. E non è l’unica artigiana di Malcantòn a coltivare personalmente le piante necessarie per la realizzazione dei suoi prodotti. Ci avviciniamo, infatti, a un’artigiana intenta a utilizzare un filatoio, un macchinario così desueto da attirare l’attenzione di tutti i presenti, soprattutto i bambini. Tra panni e centri tavola di lino incontriamo le artigiane di «CurioLino», un gruppo di volontarie che si occupano della coltivazione e la lavorazione del lino. E non finisce qui. «Ci interessiamo anche di tenere corsi di tessitura e lavoriamo con le scuole per far conoscere questa tradizione ai giovani di oggi», ci spiega una delle artigiane.

Ma proseguiamo, e poco vicino la nostra attenzione viene attirata da un gruppo di ceramiche dal sapore un po’ orientale. La loro produttrice, Barbara Jaccard, lavora la ceramica fin dagli anni Novanta e si definisce «in continua formazione», perché, a suo dire, «quello della ceramica è un mondo vastissimo» e le servirebbero «altri venti anni per scoprirlo».

La piattaforma online

Malcantòn riunisce gli artigiani locali non solo in uno spazio fisico, ma anche in una piattaforma online, che Sascha Bellini definisce «degli anni Novanta», perché pensata per far incontrare le persone nel mondo reale, al contrario di quanto fanno i social odierni. La piattaforma ha quattro funzionalità: creare una community, permettere lo scambio dei propri oggetti – anche attraverso il baratto e il prestito –, consentire di iscriversi a dei corsi e fungere da network professionale, facilitando la ricerca di manodopera locale.

«Al momento la piattaforma è limitata al Malcantone, ma la nostra speranza è che possa venire estesa anche al resto del Ticino. Chissà, magari presto parleremo di Bellinzòn», scherza Eliana Bellini. Per tutte le informazioni su questa vetrina che valorizza artigiani e produttori di tutto il Malcantone è possibile consultare il sito www.malcanton.ch.

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