Gli averi a vista della BNS toccano un nuovo record
ZURIGO - Gli averi a vista della Banca nazionale svizzera (BNS) hanno raggiunto una quota record la settimana scorsa: si sono attestati a 576,8 miliardi di franchi, ha indicato stamani l'istituto. Rispetto ai sette giorni precedenti l'incremento è stato di 0,1 miliardi (il dato era di 576,7 miliardi, equivalente al precedente primato risalente a giugno), dopo che la settimana prima era stata rilevata una progressione di 0,6 miliardi e in quella precedente un aumento di 0,2 miliardi.
Gli averi in conti giro delle banche svizzere presso la BNS hanno toccato 477 miliardi, mentre gli altri averi a vista si sono attestati a 100 miliardi.
Come noto i primi sono i soldi che gli istituti mantengono presso la banca centrale per adempiere i requisiti in materia di riserve minime, per effettuare operazioni di pagamento e come scorta di tesoreria, mentre i secondi - gli altri averi a vista - sono costituiti da passività verso la Confederazione, averi sui conti giro di banche e istituzioni estere, nonché conti giro di soggetti non bancari come istanze di compensazione e assicurazioni.
A titolo di paragone, la soglia di complessivi 400 miliardi di averi a vista era stata superata nel gennaio 2015, quella di 500 miliardi nel giugno 2016. All'inizio di quest'anno il dato era di circa 573 miliardi. Da allora i movimenti sono stati minimi: il valore massimo è stato raggiunto la settimana scorsa. Per dare un'idea dell'entità di queste cifre può essere ricordato che nel 2016 il prodotto interno lordo della Svizzera era di 659 miliardi.
I conti in questione vengono sorvegliati con attenzione perché una loro forte crescita costituisce un indizio che fa pensare a interventi della BNS sul mercato per evitare un rafforzamento considerato eccessivo del franco. Questo poiché quando l'istituto compra divise il corrispettivo in franchi viene accreditato sul conto della banca interessata all'operazione.
Oggi l'euro è scambiato a poco più di 1,14 franchi: la moneta europea aveva perso parecchio terreno nelle scorse settimane in seguito alla crisi che ha interessato la lira turca e che ha spinto diversi investitori a cercare un porto sicuro.