Lugano

Gli occhi di Christian Constantin sulla Forca di San Martino

Il vulcanico presidente del Sion ha sottoscritto un diritto di compera per la pregiata struttura a picco sul lago - Pare che si sia innamorato del luogo durante una cena - Intanto sono fermi i lavori di ristrutturazione necessari a insediare nell’edificio il progetto «The Cliff»
© CdT/ Chiara Zocchetti

Alle nostre latitudini Christian Constantin è più conosciuto per le sue compravendite di giocatori (e il viavai di allenatori) che quelle immobiliari. Ma il presidente del Sion, che di formazione è architetto, ha costruito la sua fortuna proprio grazie al mattone e in questi mesi ha messo gli occhi su uno dei luoghi più esclusivi, suggestivi e affascinanti di Lugano:_la Forca di San Martino. Stando a nostre informazioni - confermate da più fonti - l’imprenditore vallesano ha sottoscritto in dicembre un diritto di compera per la grande struttura che si trova a picco sul Ceresio. Diritto di compera che - se non ci saranno intoppi - potrebbe dunque trasformarsi in acquisto vero e proprio nei prossimi mesi.

Deciso tutto durante una cena
Capo San Martino offre come detto uno dei panorami più suggestivi del Ticino. Un luogo di cui ci si può innamorare. Che pare poi essere quel che è successo al presidente del Sion, rimasto stregato dal luogo - così ci è stato detto - durante una cena qualche tempo fa. Tanto stregato da decidere di acquistarlo. Non ci è dato al momento sapere con precisione i progetti che Constantin ha in mente per l’area. Se intenderà puntare nuovamente sulla ristorazione e sull’intrattenimento (Capo San Martino ha ospitato per decenni uno dei night club più conosciuti di Lugano), se punterà su immobili residenziali o se opterà per entrambe le cose. Pare comunque che l’imprenditore non abbia ancora elaborato un progetto definitivo. Anche perché - ci è stato spiegato - dal punto di vista pianificatorio l’area si trova in una zona piuttosto complicata. Senza una variante di Piano regolatore inoltre è molto probabile che la volumetria degli immobili già esistenti non potrà venir modificata.

In ogni caso, una firma c’è stata. Ce l’ha confermato Battista Ponti, presidente della società proprietaria del terreno: «È stato sottoscritto un diritto di compera a favore di terzi. Se le rose non hanno spine fioriranno». Perché, ricorda Ponti, «arrivare a concludere un diritto di compera è una cosa, riuscire a costruire qualcosa di nuovo è un’altra». Specie se, come nel caso, vi sono difficoltà a livello pianificatorio. Difficoltà peraltro sicuramente note al presidente del Sion.

Il rinnovo non terminato

Di tentativi di rilancio per la struttura si parla ciclicamente da decenni. A fine anni Duemila la proprietà aveva avanzato l’ipotesi di costruirvi un grattacielo (una struttura alberghiera di oltre un centinaio di camere) ma non se ne fece nulla. In tempi più recenti, ancora la scorsa estate, sembrava lanciato il progetto «The Cliff» per inserire nella struttura un ristorante, un lounge e un club. Progetto che però sembra essersi arenato in piena ristrutturazione lo scorso autunno (l’apertura era stata annunciata per settembre 2021). «Hanno firmato un contratto d’affitto e dovrebbero pagarlo mensilmente - dice Ponti. - Per motivi che non conosciamo hanno iniziato i lavori ma ormai sono fermi da diversi mesi». Il motivo? «Non sappiamo niente».

Conosce bene la città
Questione, questa, che non riguarda in ogni caso il presidente del Sion. Quello di Constantin per Capo San Martino è stato probabilmente un colpo di fulmine, ma non si può dire che il patron del Sion non conosca Lugano. A parte le numerose partite a cui ha assistito negli anni a Cornaredo, nella stagione 1979/1980 ha addirittura giocato per i bianconeri, in qualità di portiere.

I casinò vallesani
Intanto Constantin sta facendo parlare di sé per motivi immobiliare anche in Vallese. Si è infatti opposto alla costruzione di un casinò a Sion perché, dice, verrebbero a mancare parcheggi per la squadra di calcio.Ma c’è chi sospetta lo abbia fatto perché ha a sua volta l’intenzione di progettare/rilanciare due casinò nel basso Vallese, uno a Saxon e uno a Martigny-Combe.