«GPT» è la parola svizzera dell'anno in italiano
L'acronimo «GPT» è la parola svizzera dell'anno 2023 in italiano, seguita da «tunnel» e «ecoansia». Lo rende noto in un comunicato odierno la Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW).
Dopo lo scorso anno segnato, anche linguisticamente, dalla guerra in Ucraina e i due anni precedenti dalla pandemia, nel 2023 spicca in particolare l'intelligenza artificiale (IA). «GPT» è un acronimo che sta infatti per Generative Pre-trained Transformer, ovvero trasformatore generativo pre-addestrato e designa appunto l'era dell'IA, precisa la nota.
Il GPT rivoluziona il modo d'interagire con la tecnologia sollevando tuttavia non pochi interrogativi «sulla trasparenza, la responsabilità e l'impatto sulla società», si legge nella nota.
I due significati di «tunnel»
Classificatasi al secondo posto, la parola «tunnel» è una delle poche ad aver acquisito significati completamente diversi. Nella Svizzera italiana per «tunnel» si intende «galleria», un uso legato in particolare «al traffico autostradale e ferroviario del San Gottardo», prosegue la nota.
Dal 10 agosto la si associa in particolare al deragliamento di un treno merci nel tunnel ferroviario di base del San Gottardo. Mentre da ottobre indica anche i «famigerati tunnel costruiti da Hamas nella striscia di Gaza», indica la nota.
Ecoansia
Al terzo posto, «ecoansia», termine entrato lo scorso anno nella lingua italiana, rappresenta «un senso crescente di preoccupazione riguardo ai mutamenti climatici», si legge nella nota.
L'incremento di eventi estremi quali caldo torrido e forti grandinate e le loro conseguenze sul territorio e la società possono provocare problemi di salute fisica e mentale definita appunto «ecoansia», spiega il comunicato.
Le parole designate per il tedesco sono: Monsterbank, chatbot e ghosting. Per il francese décombres, intelligence artificielle e coûts de la santé. In romancio: Solarexpress, Igl Rutsch e regulaziun proactiva.
Dal 2017 il Dipartimento di Linguistica Applicata della ZHAW cura e coordina la scelta delle parole svizzere dell'anno in tedesco e francese. Da allora, la scelta avviene in maniera interattiva e basata sulla ricerca. Nel 2018 si è aggiunto l'italiano; nel 2019, in collaborazione con la Lia Rumantscha, il romancio.
La selezione avviene su tre livelli. A monte c'è un procedimento scientifico, ovvero l'analisi della più grande banca di dati testuali in Svizzera. I ricercatori della ZHAW estraggono dal corpus una lista di parole che, nell'anno in corso, si sono rivelate statisticamente più frequenti rispetto al passato. A tale lista si aggiungono proposte provenienti dal pubblico. Una giuria di esperti si riunisce poi per deliberare, sulla base di questo elenco.