Il caso

Guerra dei taxi a Lugano: la Città sbatte la portiera

Nulla di fatto dagli incontri fra l'autorità, i tassisti autonomi e quelli titolari di licenza – Valenzano: «Troppo astio, così non si trovano soluzioni. E non ho mai detto che gli indipendenti avrebbero potuto utilizzare i posteggi degli autorizzati» – La replica: «Non siamo scemi»
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
15.02.2024 06:00

Il dialogo si è chiuso. E in modo netto, quasi fosse la portiera di un’auto che si appresta a ripartire. Parliamo dei tassisti indipendenti di Lugano, la cui protesta di lunedì scorso in piazza della Riforma e il successivo confronto con la Città non hanno sortito gli effetti sperati. Non potevano sortirli, a mente della capodicastero Karin Valenzano Rossi, per un semplice motivo: l’ordinanza comunale entrata in vigore lo scorso anno non è negoziabile. Di sicuro, secondo la municipale, non nei termini richiesti dagli indipendenti, che vorrebbero postazioni in cui poter attendere i clienti come i loro colleghi che hanno ottenuto una licenza dalla Città. «Il giorno dopo la manifestazione abbiamo incontrato sia un loro rappresentante, sia uno dei taxisti autorizzati, più che altro per capire se si potessero trovare soluzioni almeno per eventi eccezionali», quelle quattro o cinque occasioni l’anno in cui la domanda di taxi è particolarmente elevata. 

«Ci abbiamo provato, ma non vediamo margini nemmeno su questo aspetto: i rapporti fra le due categorie sono troppo tesi, con atti di ostilità incrociati. Se questa situazione non cambia, per noi la questione è chiusa qua». Bam, come la portiera. Non ha aiutato un episodio accaduto nei giorni scorsi, sempre dopo la protesta. «Alcuni tassisti indipendenti, in via Maraini, si sono fermati negli spazi degli autorizzati sostenendo che ‘Valenzano ha detto che possiamo’. Ma io non ho mai detto questo, semmai il contrario. Questo atteggiamento e questa prepotenza minano le possibilità di trovare un accordo».  

Sul fatto in questione, la portavoce degli indipendenti Susana Miljkovic tiene a precisare alcuni aspetti non di secondo piano. «Non siamo scemi» esordisce. «Durante il nostro ultimo incontro, la municipale ha detto che la Città avrebbe valutato soluzioni per gli eventi speciali, come il Carnevale». E ora siamo a Carnevale. «Alla fine un compromesso per questi giorni era stato trovato: i taxisti con la licenza si sarebbero fermati sul piazzale della stazione FFS, in modo da poter incontrare per primi i clienti, e noi avremmo preso quello che rimaneva sostando lungo via Maraini. Eravamo rimasti con questa parola. I primi tre giorni abbiamo fatto così e nessuno ha detto niente: sembrava potessimo finalmente sotterrare l’ascia di guerra, invece…», invece domenica sera si è creata una disputa fra taxisti sul prezzo di una corsa minima - una ragazza doveva andare in via Zurigo - e le tensioni si sono riaccese. Soprattutto dopo che la giovane cliente è salita sul taxi di un indipendente anziché di un autorizzato. 

Assieme alla sua auto, è partita anche una chiamata alla polizia. Senza voler entrare nel merito della singola disputa, si è tornati tutti ai piedi della scala. Di una cosa Miljkovic è certa: «Non intendiamo arrenderci, stiamo valutando i prossimi passi per combattere questa ordinanza». «Ma questa ordinanza - ribadisce Valenzano Rossi - è entrata in vigore, e lo ha fatto dopo un lungo iter legale». Le norme, lo ricordiamo, prevedono la possibilità di sostare negli spazi ad hoc per i tassisti che si sono aggiudicati le cinquanta licenze messe a disposizione dalla Città con il suo ultimo concorso. Avendolo vinto, gli autorizzati chiedono che il suo risultato sia fatto valere dalle autorità. «Se la Città organizza, ad esempio, un concorso per il rifacimento di una strada – spiega Valenzano Rossi – le ditte che non si aggiudicano l’appalto non vengono a protestare in piazza dicendo che non possono lavorare».

Secondo la municipale, non avrebbe senso nemmeno organizzare un secondo concorso in cui mettere in palio delle licenze aggiuntive, «perché per arrivare alla cifra di cinquanta sono state fatte valutazioni precise». «E se i clienti sono di più – conclude – gli indipendenti possono sempre servirli, ma non sostando negli spazi degli autorizzati». Pena: una multa di centoventi franchi. I tassisti senza licenza insistono molto anche su questo punto: si sentono messi sotto pressione dalla Polizia comunale. Guardano i numeri nudi e crudi forniti dalla Città, le sanzioni sono state 6 in sei mesi nel 2023 e 15 nei primi due mesi di quest’anno.