«Ha vinto il lupo: le capre tornano al piano»
«Non era più possibile andare avanti così. La situazione è diventata ingestibile». È amareggiato Simone Tabacchi. Dopo l’ultima predazione da parte del lupo, lui e suo padre hanno deciso di scaricare dalle loro capre l’alpe Zaria, nella zona del Campolungo sopra Fusio. «La morfologia del territorio non ci permette di proteggere l’alpeggio e dopo la seconda predazione da parte del lupo subita quest’anno abbiamo deciso di riportare al piano le capre. Sull’alpe rimangono comunque le mucche», spiega Tabacchi. Il primo attacco da parte del grande predatore con l’uccisione di una capra è avvenuto tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. «Domenica scorsa, quando sono arrivato sull’alpe, c’erano capre ovunque», racconta l’allevatore. «Ho ritrovato la carcassa di una seconda capra sbranata. E di altri tre capi di bestiame non c’è più traccia. Quando mio padre ha avvisato l’Ufficio caccia e pesca gli hanno detto che una fototrappola piazzata sotto il Campolungo aveva immortalato l’immagine di un lupo. Quasi certamente è lui il colpevole delle predazioni». A malincuore la famiglia Tabacchi ha dunque deciso di riportare al piano le capre che si trovavano sull’alpe Zaria e di riconsegnarle ai loro proprietari. In un post pubblicato su Facebook, il nostro interlocutore annuncia amaramente: «Ha vinto il lupo e tutti i suoi protettori. Grazie a tutti quelli che avrebbero potuto fare qualcosa ma non hanno fatto nulla per risolvere la situazione; solo bla bla inutili e promesse vane. E la montagna muore, piano piano».
Attacchi anche a Bosco Gurin
Quelle sull’alpe Zaria non sono le uniche predazioni di lupi in Alta Vallemaggia. Sempre domenica scorsa sui pascoli alti del Grossalp, sopra Bosco Gurin, vi è stato un attacco in pieno giorno da parte di un branco di lupi a un gregge di capre al pascolo dopo che erano state da poco liberate dalla recinzione notturna. A segnalarlo è l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (APT-GP). Le capre impaurite sono fuggite in varie direzioni. Il controllo immediato degli alpigiani e dei proprietari degli animali ha permesso di trovare 5 capre morte, una ferita mentre 7 sono ancora disperse, probabilmente morte o gravemente ferite. Questa stagione sugli alpi Grossalp e Sfille in Alta Val Rovana, rammenta l’APT-GP, si sono registrati già tre attacchi. «E avrebbero potuto essere molti di più se dopo il primo attacco a un gregge di ovini il 13 giugno (5 gli animali morti e 10 quelli dispersi) non vi fosse stato l'immediato scarico dell’alpe», scrive l’Associazione, che aggiunge. «Per contro, sull'alpe Sfille, dopo il secondo attacco del 27 giugno (4 capre morte e 2 ferite), si è proceduto alla chiusura nelle stalle delle capre durante la notte con grave pregiudizio per il benessere degli animali con una perdita di produzione di latte e un aumento di lavoro per gli alpigiani».
Branco da eliminare
Dopo l’attacco di domenica scorsa, avvenuto per di più in una zona molto frequentata dagli escursionisti, l’APT-GP torna all’attacco. Insieme all’Unione contadini ticinesi a nome anche delle altre organizzazioni agricole che si interessano del tema e che fanno parte del Gruppo territorio e alpeggi (STEA, ALPA, Federazione dei consorzi, Federazione delle condotte veterinarie), ha chiesto al Consiglio di Stato l’immediato inizio delle pratiche per l’eliminazione urgente del branco in questione.