I bagni pompeiani di Arzo potranno ospitare eventi e festival

I vecchi bagni pompeiani di Arzo avranno una seconda vita. Ora è certo. La storica piscina a lato del fiume Gaggiolo non sarà però ripristinata, almeno per il momento. Ma facciamo un passo indietro. La vicenda degli ex bagni del quartiere mendrisiense è tornata d’attualità mercoledì, quando 15 consiglieri comunali hanno trasmesso in Municipio un’interrogazione sull’argomento. Del possibile recupero con valorizzazione della struttura si era già parlato qualche tempo fa. Più recentemente il progetto (però naufragato) di creare una biopiscina a Carona ha poi fatto sognare una soluzione simile anche per Arzo. I 15 membri del Legislativo hanno quindi chiesto aggiornamenti sul piano (la scorsa estate il disegno si limitava a uno studio di fattibilità, che definiva come realizzabile il recupero, anche della vasca).
A un punto di svolta
E di novità ce ne sono parecchie. Oggi il progetto si trova a un punto di svolta, esordisce il capodicastero costruzioni di Mendrisio Daniele Caverzasio: «Entro la fine di luglio il Municipio inoltrerà una domanda di costruzione il cui obiettivo è il recupero della volumetria originale dei Bagni Bustelli ad Arzo».
Per il momento però il progetto non prevede la rimessa in funzione della storica piscina. In questa fase si pensa a un uso diverso della struttura: culturale e ricreativo. L’obiettivo è «la messa in sicurezza e riordino generale della zona, che ne permetteranno un uso per piccoli eventi (recite, festival, narrazione, concerti, eccetera)». Caverzasio entra poi nei dettagli: «Il progetto è già stato condiviso con l’Ufficio dei beni culturali e non prevede il recupero della vasca quale bacino (piscina o stagno); l’investimento in questo senso sarebbe al momento troppo oneroso anche se di sicuro appeal e attualmente la cosa più importante è demolire l’ex spogliatoio, rifare il tetto dell’ala nord (cabine originali), mettere in sicurezza le terrazze laterali e pulire il perimetro esterno per recuperare la relazione originale con il fiume. È un progetto minimalista, rispettoso del valore storico del manufatto e che permetterà qualsiasi futuro intervento; inoltre valorizzerà l’intera area che ha già raggiunto valori d’eccellenza con l’intervento di riqualifica delle ex cave». Per poter ospitare degli eventi l’idea è di posare una struttura in legno, «quindi mobile, che permetterebbe di utilizzare i bagni come un anfiteatro, senza pregiudicare la struttura» conclude il nostro interlocutore.
Il gesto dell’emigrato in Argentina
Piscina e adiacente campo da calcio di Arzo furono voluti e finanziati da un abitante della regione emigrato in Argentina a fine Ottocento: Ferdinando Bustelli. Nel corso dei sui rientri in Ticino Bustelli volle lasciare un segno di attaccamento al luogo di origine e mettere a disposizione un luogo dove rigenerare mente e corpo. La struttura si compone di una vasca di circa 400 metri quadrati, di un fabbricato che ospitava cabine e spogliatoi e di un corpo accessorio, costruito successivamente. Il bagno fu inaugurato nel 1932.