Mendrisiotto

I fermati sono maggiorenni: «Siamo di fronte a un’escalation»

Presunto abuso sessuale sul treno: i due richiedenti l’asilo fermati si trovano in carcerazione preventiva – Un episodio che rilancia prepotentemente il tema della gestione dei migranti – Gobbi: «Serve un potenziamento dei controlli e delle misure»
©Gabriele Putzu

Sono maggiorenni i due richiedenti l’asilo finiti in carcere perché sospettati d’aver abusato sessualmente una minorenne. Episodio – anticipato online dal CdT lunedì –, avvenuto negli scorsi giorni su un treno in transito nel Mendrisiotto e diretto verso Chiasso. Se in un primo momento il caso era trattato dalla Magistratura dei minorenni, ora toccherà all’inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis fare luce sull’accaduto. Lo comunicano, in tal senso, il Ministero pubblico e la Polizia cantonale. Dunque, come detto, i sedicenti minorenni sono in realtà persone adulte; cittadini algerini residenti in un Centro federale d’asilo del Distretto. Per arrivare a determinare la maggiore età, in assenza di un documento di identificazione valido, sono stati disposti approfondimenti medico-legali i quali hanno permesso di stabilire che entrambi risultano avere un età maggiore di 19 anni. Si delineano, nel frattempo anche le ipotesi di reato nei loro confronti. Il primo deve rispondere di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere nonché atti sessuali con fanciulli. Il secondo di correità. Spetterà ora al giudice dei provvedimenti coercitivi valutare la sussistenza dei presupposti per la conferma dell’arresto (gli imputati si trovano in carcerazione preventiva). L’inchiesta, come detto, prosegue al fine di chiarire dinamiche, ruoli e responsabilità. E, non si dimentichi, va tutelata la vittima: una minore.

Gestione sotto la lente

Il caso, però, ha fatto tornare prepotentemente alla ribalta la difficile – così è stata definita da più parti – gestione dei richiedenti l’asilo o migranti che arrivano sul territorio elvetico. E nel Mendrisiotto in particolare. Una gestione finita al centro delle attenzioni anche per il susseguirsi di numerosi episodi, sebbene di gravità minore. L’elenco, oggettivo, è lungo. A partire dai dati forniti recentemente dalla Polizia comunale di Chiasso. Rispondendo a un’interrogazione il Municipio di Chiasso ha infatti affermato che dal primo gennaio sino ai primi di settembre la PolCom è intervenuta in 215 occasioni per reati commessi da richiedenti l’asilo. A ciò si aggiungono 200 richieste di intervento per le quali non sono stati riscontrati reati. Identificate anche le tipologie di reato: furto, taccheggio, lite, risse, scippo, ubriachezza e schiamazzi.

Altro tema delicato – affrontato più volte su queste colonne – riguarda gli innumerevoli interventi al Centro federale d’asilo di Pasture per dei falsi allarme incendio. Dal primo luglio del 2022 al 4 settembre 2023 – rispondeva il Municipio di Mendrisio a un’altra interrogazione – le chiamate sono state 154. La quasi totalità delle mobilitazioni dei pompieri «sono state determinate da richiedenti l’asilo che premevano tasti fuoco in modo arbitrario». Oltre ai dati oggettivi, non sono mancate le manifestazioni di malessere da parte della popolazione e delle autorità comunali. L’ultima, in ordine di tempo, è una lettera firmata da tutte le Commissioni di quartiere della cittadina. Nella missiva inviata al Municipio si denuncia una situazione che sta «degenerando in modo assai preoccupante: vi sono chiassesi che non escono di casa se non accompagnati, commercianti che subiscono furti, genitori che non possono più portare i bambini ai parchi giochi». Non bastasse, sullo sfondo v’è anche un certo malcontento a Balerna e Novazzano, Comuni nei quali sorge il Centro di Pasture. Autorità municipali contrarie a un potenziale ampliamento dei posti letto nella struttura. Opposizione manifestata in una lettera inviata anche alla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Già, perché all’orizzonte v’è la possibilità – riportiamo – che la Segreteria di Stato della migrazione rinunci «a realizzare il previsto edificio amministrativo» per creare «ulteriori 250 posti di alloggio temporaneo. Quest’accoglienza in sovrannumero e spesso in condizioni non adeguate – sottolineano i Municipi – sta comportando problemi di gestione e disagi all’ordine pubblico, che stanno toccando la popolazione residente».

«Non si può più tergiversare»

In merito all’episodio avvenuto sul treno e al contesto generale si esprime anche il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi. «Personalmente e a nome dell’autorità cantonale condanno questo grave fatto – dichiara il consigliere di Stato –. Se l’inchiesta dovesse confermare i reati ipotizzati, siamo di fronte a un’escalation degli episodi criminali che vedono quali autori giovani provenienti dal Nord Africa. Si è passati dagli atti vandalici, agli atteggiamenti molesti in luogo pubblico dovuti al consumo di alcol e sostanze stupefacenti, ai furti e ai tentati furti nelle auto e nelle abitazioni per giungere ora al compimento di un presunto abuso violento nei confronti di una minorenne» elenca il nostro interlocutore il quale, attraverso lettere del Governo e scritti personali ha richiesto alla Confederazione misure che potessero contenere e arginare l’agire molesto e violento di sedicenti richiedenti l’asilo. «Davanti a questo fatto – annota – non si può più tergiversare e ancora una volta si richiede a Berna un potenziamento dei controlli e delle misure, attraverso una maggiore presenza di effettivi e/o il sostegno finanziario per poter mettere in campo azioni mirate di controllo anche grazie all’attività delle polizie». A titolo personale Gobbi ritiene «ormai indispensabile che la SEM introduca la misura di non dare la possibilità a chi è accolto nei Centri di uscire dopo le 22 di sera».

In attesa della visita di Baume-Schneider

Nella regione la convivenza problematica con i migranti è un tema da mesi. Alle numerose richieste di aiuto e misure mirate già durante l’estate la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider aveva risposto con una promessa di visita nel Basso Mendrisiotto. Una visita che dovrebbe tenersi nel corso di questo mese di ottobre, ma che non ha ancora una data precisa. Ancora oggi ci è infatti stato confermato che novità in merito da Berna non ne sono giunte.