Cinema

I frontaliers in aeroporto per... tornare al cinema

Dopo «Frontaliers Disaster» di sette anni fa, la coppia più divertente della nostra televisione sta per approdare nuovamente nelle sale ticinesi con il secondo lungometraggio che si intitolerà «Frontaliers Sabotage» – L'uscita è prevista per fine anno
© RSI
Max Borg
23.04.2025 06:00

«Un attimo, c’è un aereo», dice il responsabile del suono. «Eh, abbiamo deciso di girare in un aeroporto…», risponde il regista Alberto Meroni con l’autoironia necessaria per gestire le variabili più caotiche sul set di Frontaliers Sabotage. Per l’esattezza, nel giorno della nostra visita, la location è l’aeroporto di Locarno, dove i due fattori principali che possono influire sull’esito dei singoli ciak sono il vero traffico volante e, a seconda dell’orario, la luce del sole. Sono passati poco più di sette anni dall’uscita di Frontaliers Disaster, grande campione d’incassi sul territorio ticinese (ebbe il triplo degli spettatori dell’ottavo Star Wars, uscito nello stesso periodo), ma per Meroni è quasi come se fosse ieri: «Con Flavio, Paolo e Barbara abbiamo iniziato a scrivere il secondo film nel 2018.» Si riferisce a Flavio Sala, Paolo Guglielmoni e Barbara Buracchio, tutti presenti nell’hangar dell’aeroporto in un momento di pausa prima di spostarsi sul set vero e proprio per una scena d’azione. Guglielmoni per l’occasione non indossa la classica divisa di Loris J. Bernasconi, mentre Sala è già stato trasformato in Gabriele Veronelli alias Verunell, il doganiere che si crede un eroe del grande schermo. Con i due, grandi appassionati di cinema, si finisce a parlare, a un certo punto, della commedia americana Little Miss Sunshine, presentata in Piazza Grande a Locarno nel 2006, e Sala, omaggiando il finale del film, improvvisa un balletto sulle note di Super Freak di Rick James, mentre è vestito da Verunell.

Si parlava di questo secondo capitolo, dicevamo, da sette anni. All’epoca Meroni aveva parlato di una trilogia, con i sottotitoli Catastrofe e Apocalisse per i due seguiti di Disaster. Poi, tra la pandemia e altri fattacci globali, si è deciso di optare per qualcosa di più soft, da cui Sabotage. E il terzo capitolo come si chiamerà? «Lasciatemi prima finire questo, poi se ne riparlerà», risponde il regista, la cui visione a questo giro coinvolge tutta la Svizzera, anche se le riprese si svolgono quasi esclusivamente in Ticino (l’eccezione principale è oltre confine, a Varese, laddove nel 2017 le location italiane erano luoghi nostrani sotto mentite spoglie). Un’ambizione che ha influenzato anche il cast: questa volta, oltre a Sala, anche Buracchio interpreta personaggi multipli, tra cui l’immancabile Amélie, la morosa francese del Bernasconi. Senza scendere troppo nei dettagli, l’attrice ci confida che a volte fa confusione tra i vari ruoli, dovendo passare da uno all’altro nello stesso giorno. Anche Sala ha lo stesso problema? «No, ma per divertire la troupe parlo come il personaggio anche quando non stiamo girando.» Questo comporta che nel giorno della nostra visita si interagisca soprattutto con il Verunell, che nel ciak cruciale della giornata, ripetuto diverse volte, delizia tutti i presenti con la sua mitica esclamazione «Ah ah, furtissim!». Tra coloro che assistono divertiti alla scena c’è anche il comico siciliano Giovanni Cacioppo, la grande guest star italiana del secondo film insieme a Enzo Iacchetti, dopo la memorabile partecipazione di Enrico Bertolino in Disaster.

A un certo punto l’aereo spicca il volo, verso un orizzonte che è anche quello dell’uscita in sala a fine anno, ancora una volta con un blockbuster americano a fare da concorrente: il terzo Avatar. Commenta Meroni, ricordando il «duello» con Star Wars otto anni addietro: «Secondo me è James Cameron che deve temere noi. A parte gli scherzi, trovo positivo che per le feste escano due film capaci di attirare il pubblico, e c’è sicuramente posto per entrambi.» L’idea è poi anche di uscire nel resto della Svizzera, ma la strategia esatta sarà decisa quando il distributore Luca Morandini avrà visto il montaggio finale. Tra le ipotesi ventilate, far doppiare il film in francese e tedesco dagli attori originali. E qui sorge spontanea la domanda: come si dice «furtissim» in Schwyzerdütsch?  

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