Città

I negozi chiudono, spuntano i garni: la realtà del centro di Locarno

Sempre più saracinesche abbassate in piazza Grande dove però fioriscono nuove strutture alberghiere sul modello «boutique hotel»
Si annunciano due nuovi alberghi nel centro di Locarno, uno in Largo Zorzi e l’altro in piazza Grande. (Foto CdT)
Mauro Giacometti
24.06.2019 06:00

LOCARNO - Nel centro di Locarno chiudono i negozi ma aprono nuovi hotel e garni. Negli ultimi tempi sta cambiando la tipologia delle attività economiche che caratterizzano piazza Grande e dintorni. I commerci, confrontati con la concorrenza online, gli orari dei negozi poco elastici e gli alti costi d’affitto e gestionali, continuano ad abbassare le saracinesche. Gli ultimi esempi in Piazza Muraccio, dépandance del salotto cittadino, dove ha recentemente cessato l’attività “La Buona Tavola”, negozio che offriva articoli per la casa con marchi prestigiosi, così come la storica cartoleria Mazzoni, che dopo il fallimento in questi giorni ha messo all’asta il suo inventario. Sempre in Piazza Muraccio, però, da qualche tempo è stato inaugurato un bed&breakfast, sopra il bar Cantinone - storico locale peraltro anch’esso ristrutturato e ampliato - per un’attività ricettiva che conferma la «rivoluzione» commerciale ed economica in atto.

Ma il punto focale di questo trend è indubbiamente Piazza Grande. Negli ultimi mesi sono state presentate due domande di costruzione per altrettanti hotel. Il primo, al numero 20 del salotto cittadino, vede come promotore l’immobiliarista iraniano Rahim Houshmand. La sua idea è quella di realizzare una decina di camere nel palazzo rosso proprio accanto a Palazzo Marcacci, con i clienti che potranno usufruire del servizio bar e ristorazione dell’ex Bottegone, anch’esso in fase di ristrutturazione. La domanda di costruzione per il nuovo hotel, presentata in febbraio, è inciampata però in una serie di ricorsi da parte di un confinante che ne ha ritardato l’apertura, prevista inizialmente per la scorsa Pasqua. Ora, perlomeno per la riapertura dell’ex ristorante Bottegone, sembra che la questione si sia sbloccata, anche se è difficile che il locale possa aprire entro la stagione estiva. Sbarramento ricorsuale anche per l’altro hotel previsto nel centro cittadino, in Largo Zorzi, di fronte alla magnolia e sopra il Böcc. L’iniziativa in questo caso è della famiglia di Aldo Merlini, costruttore e presidente dell’ente turistico, che sui tre piani nello stabile azzurro al civico 10, su tre piani, intende realizzare 14 camere per un investimento che s’aggira sugli 800 mila franchi. Come nel caso dell’hotel accanto a Palazzo Marcacci, anche per l’albergo della famiglia Merlini potrebbe essere previsto il servizio di colazione fornito dal sottostante Böcc che peraltro nelle scorse settimane ha inaugurato una nuova terrazza sotto i portici con tavolini all’esterno.

La formula dei boutique hotel

«Per i centri urbani, la formula di hotel senza servizio ristorazione, che magari s’appoggia ad un pubblico esercizio esistente, è certamente da preferire. Altro discorso nelle valli, dove il ristorante accompagnato all’albergo è quasi obbligatorio – spiega Massimo Perucchi di Hoteleriesuisse -. Nelle città si sta poi affermando la formula del “boutique hotel”, alberghi con uno standing medio alto e, al massimo, un servizio bar per le prime colazioni», spiega.

Muralto non sta a guardare

Boutique hotel che è l’impostazione scelta a Muralto dai fratelli Fuchs per realizzare un albergo al posto della villa ex Beretta, accanto alla scuderia della Birreria Nazionale. Dopo i consueti ricorsi alla domanda di costruzione presentata la scorsa primavera, in autunno dovrebbero cominciare i lavori di ristrutturazione della storica villa in un hotel modernamente arredato con una dozzina di camere e dotato di tutti i comfort. Febbrili lavori in corso invece all’ex hotel Rosa Seegarten, completamente demolito e costruito ex novo, che a dicembre verrà aperto come Hotel & Lounge Lago Maggiore.