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I panini di Subway sbarcano a Lugano

Il noto fast food sta per aprire la sua prima filiale in Ticino, in via Pretorio - Una riflessione sulle catene internazionali presenti nella città sul Ceresio
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Federico Storni
John Robbiani
Federico Storni,John RobbianieGiacomo Paolantonio
03.06.2019 11:36

LUGANO - Una nuova catena di fast food sta per sbarcare in Ticino, più precisamente a Lugano all’angolo tra via Pretorio e corso Pestalozzi. Si tratta di Subway, dedita ai panini già presente in Svizzera con quasi una cinquantina di filiali. Quella in centro città è la prima a sud delle alpi. A rivelare l’arrivo del colosso del fast food alle nostre latitudini la posa dell’insegna al di fuori dei nuovi spazi. L’imminente apertura trova inoltre conferma sul sito svizzero di Subway, benché non sia al momento noto quando avverrà l’inaugurazione. Sembra comunque questione di poche settimane.

Rispetto alle principali città svizzere le catene di fast food sono relativamente poco presenti a Lugano e in Ticino. McDonald’s è quella più presente, seguita da Burger King, i cui ristoranti sono però più sparuti (ma quello a Lugano che si affaccia su Piazza Manzoni è quasi storico, essendo il secondo più antico di tutta Europa). Recentemente a Mendrisio si è inoltre installato KFC. Molto timida, infine, la presenza di Starbucks, che si è manifestata nella nuova stazione FFS di Lugano sottoforma di una macchinetta automatica per i caffè e quindi con un’offerta tutto sommato contenuta. Ad Ascona si segnala invece la presenza di un ristorante Papa Joe’s.

Della questione della generale assenza dei grandi marchi a Lugano ci eravamo già occupati a inizio 2018, in un articolo a firma John Robbiani che riproponiamo di seguito.

C’è chi le ama e chi le odia. Ma non sono poi molte – soprattutto nella ristorazione – le catene internazionali presenti a Lugano. Come mai? Perché molti marchi presenti in Svizzera in città più piccole della nostra, non sono presenti sulle rive del Ceresio? Lo abbiamo chiesto a una trentina di aziende. Alcune potrebbero arrivare, mentre per altre non siamo un mercato interessante.

Perché i grandi marchi ignorano Lugano?

È un tema controverso. C’è chi ama le catene di ristorazione, i negozi in franchising o i grandi marchi internazionali e chi invece li odia, considerandoli il più tangibile simbolo della globalizzazione. C’è chi a Lugano ne vorrebbe di più (perché «fanno città», perché i turisti magari se li aspettano o semplicemente perché offrono prodotti che altri non hanno) e c’è chi li chiuderebbe tutti se solo potesse (perché rendono le città occidentali tutte uguali e minacciano la diversità dei commerci e dei prodotti locali). Lasciando da parte i giudizi morali sui grandi brand, una cosa è certa: a Lugano – ad eccezione forse della moda (via Nassa sarà in crisi ma ha comunque ancora qualche colpo in canna) – le catene non sono poi molte. Soprattutto nell’ambito della ristorazione. C’è McDonald’s e c’è Burger King (il suo è un caso strano, vedasi l’articolo sopra), ma il «local» sopravvive. E a Lugano poi, città che per popolazione rientra nella top ten elvetica, non sono presenti molti negozi o ristoranti svizzeri diffusi invece in modo capillare nel resto del Paese. Qualche esempio? Ex Libris, Tibits, Globus (c’è però a Locarno), le pasticcerie Bachmann, Sprüngli, Holy Cow o Papa Joe’s (c’è però ad Ascona). Altri invece c’erano (Mövenpick, Franz Carl Weber) ma poi hanno chiuso. Abbiamo dunque deciso di scrivere a una trentina di aziende (internazionali e non) attive in Svizzera chiedendo loro come mai hanno deciso di aprire in altre città – magari più piccole di Lugano – e non da noi. E anche tentare di capire se, in futuro, la nostra regione rientra nei loro obiettivi.

Vendere ghiaccio agli eschimesi

Iniziamo con una constatazione. Nel resto della Svizzera vanno molto forte le catene di cibo italiano (o «simil italiano») e dunque è abbastanza normale che le stesse da noi non arrivino, o siano titubanti all’idea di arrivare in Ticino e «scontrarsi» con i produttori (e i prezzi) locali visto che – culinariamente parlando – siamo italiani al 100%. Sarebbe come vendere ghiaccio agli eschimesi. Difficile dunque vedere Domino’s Pizza. Discorso simile per Starbucks, la catena di caffetterie americane (nata imitando quelle milanesi) che ha atteso decenni prima di entrare nel mercato italiano. Catena che però in Italia alla fine ha deciso di arrivare lo stesso, lasciando probabilmente al Ticino il ruolo di unica regione d’Europa a non averne uno. Starbucks non ha comunque risposto alle nostre domande e dunque non sappiamo se stia o meno pianificando l’arrivo anche nella nostra città.

Giapponese con accento british

Tra i primi a risponderci è stata la catena di ristoranti giapponesi Wagamama, nata in Inghilterra nel 1992. «La Svizzera – ci spiegano – è un mercato interessante per noi. In dicembre abbiamo aperto in Italia il nostro secondo ristorante e abbiamo già identificato altre location per quest’anno. E siamo felici di come il nostro brand sia stato accolto in Italia». Per quanto riguarda la Svizzera da Wagamama ci fanno sapere di essere alla ricerca di qualcuno interessato ad assumersi il ruolo di «master franchisee» per tutte le regioni del Paese, e dunque anche da noi.

Ex libris si concentra sul tedesco

A Lugano non c’è neppure Ex Libris, tra i più diffusi negozi di libri e dischi svizzero. Come mai? «Non operiamo in Ticino – ci spiegano dalla centrale di Dietikon – perché lo sforzo sarebbe troppo grande in termini di assortimento e accessibilità. In più le vendite avvengono sempre più online e la digitalizzazione soprattutto di film e musica danneggia il business. Ecco perché abbiamo deciso alcuni anni fa di concentrarci sulle regioni di lingua tedesca. Sul nostro shop online comunque è possibile trovare articoli in italiano, che possono venir inviati nella vostra regione».

«Siete una località in crescita»

Nome piuttosto noto in Svizzera tedesca è quello di Tibits, celebre ristorante vegano e vegetariano che si trova a San Gallo, Oerlikon, Lucerna, Berna, Zurigo, Basilea e Winterthur e che ha pure due ristoranti a Londra. Ma a Lugano no. Come mai?

«Riceviamo spesso – ci spiegano – domande dai nostri clienti su una possibile apertura in Ticino. Possiamo immaginare di aprire, un giorno, un Tibits nella Svizzera italiana, anche se questo non è pianificato per i prossimi anni. Se Lugano non è nella nostra top list è perché abbiamo in programma grandi aperture prossimamente. In inverno ci stabiliremo a Losanna, con il primo locale in Romandia. Tibits è una società di proprietà familiare ed è importante arrivare a Losanna prima di pianificare altre aperture in Svizzera. Ma crediamo che Lugano sia una città in crescita, con molte persone attente alla salute. E se decideremo di espanderci in Ticino Lugano sarà sicuramente una scelta interessante».

Ci ha risposto anche Bachmann (una pasticceria che dispone di una ventina di punti vendita in Svizzera: soprattutto nell’area di Lucerna ma anche a Zurigo, Zugo e vicino a Baden).

Lapidaria la loro risposta. «No. È troppo lontano».

Sulle strade di San Francisco

E a Uber interessa Lugano? «Attualmente – ci dicono dal gigante del trasporto automobilistico privato fondato a San Francisco – siamo presenti in Svizzera a Basilea, Losanna, Ginevra e Basilea: quattro tra le maggiori città elvetiche. Anche se non abbiamo ancora definito piani per una nostra espansione in città più piccole al momento, possiamo certamente considerare Lugano come un’opzione interessante per il futuro».

In attesa di risposte

Come detto abbiamo tentato di contattare una trentina di società, ma diverse di loro non ci hanno risposto. Tra queste Hooters (in Svizzera c’è a Thun, Interlaken e Zurigo – molti uomini sanno di che tipo di ristorante si tratta mentre non tutte le donne apprezzerebbero), Dunkin’ Donuts, Joe and the Juice, Nooch (catena asiatica presente nei principali centri della Svizzera tedesca), Wonderwaffel (nata a Berlino e presente a Lucerna e a Berna), Holy Cow (gruppo elvetico in forte espansione che si definisce «gourmet burger company» ed è a Sion, Noville, Losanna, Ginevra, Friborgo, Thun, Lucerna, Zurigo e Winterthur), FootLocker, Apple (in Ticino vi sono solo degli shop ma non degli «Store») e Tiffany (in Svizzera è presente a Zurigo, all’aeroporto di Kloten e a Ginevra). ‘