I siti web dei Comuni del Luganese sono un mondo variegato

Da una parte la Legge sulla trasparenza, che raccomanda alle amministrazioni pubbliche di mettere a disposizione il più facilmente possibile la documentazione; dall’altra quella sulla privacy, che impone prudenza con le informazioni personali. In mezzo, gli albi comunali online, che esistono in una sorta di limbo legale e non sono considerati ufficiali (fa ancora testo l’albo cartaceo) ma che sono al contempo lo strumento preferito dai cittadini per informarsi su quanto avviene nella propria realtà. L’offerta, in tal senso è ampiamente variegata, come abbiamo scoperto fotografando i siti dei 47 Comuni del Luganese.
Due premesse
Prima di cominciare, due premesse. La prima: sono da considerare pubblici, salvo rare eccezioni dovute alla privacy, tutti i documenti prodotti dalla politica. Quindi messaggi municipali, atti parlamentari e verbali del Consiglio comunale. Idem, generalmente, le risoluzioni municipali. Più complesso invece il discorso sulle domande di costruzione (ne parliamo nel box). La seconda premessa: abbiamo monitorato i siti Internet per tutto il mese di settembre, ma qualcosa potrebbe esserci sfuggito. Un esempio: il Comune di Aranno ha uno spazio la pubblicazione delle interpellanze, ma è vuoto, quindi abbiamo optato per un no. Oppure: Alto Malcantone sembra aver smesso di pubblicare sistematicamente le risoluzioni municipali e quindi la relativa casella si è colorata di giallo, a indicare un forse. Non è, in altre parole, una scienza esatta.
Cosa c’è (e cosa non c’è)

Entriamo nel merito, e la prima cosa da notare è che praticamente tutti i Comuni pubblicano i messaggi municipali sui loro siti. Poche le eccezioni: Curio (solo preventivi e consuntivi), Bedigliora, Cademario e Isone. Si tratta peraltro dei Comuni più «oscuri» e di Comuni tutto sommato piccoli, in cui potrebbe essere più complicato con le forze a disposizione tenere un sito aggiornato (ma non impossibile, come dimostrano altre realtà di simili dimensioni). Isone non pubblica alcunché rispetto ai criteri che abbiamo scelto, ma ha da pochissimo rifatto il proprio sito Internet e la cosa potrebbe cambiare. Bedigliora e Curio presto si aggregheranno con Miglieglia, Novaggio e Astano in Lema, mentre Cademario ha scelto di pubblicare solo una selezione di risoluzioni municipali, come fa solo un numero sparuto di altri Comuni.
La nostra tabella comincia a colorarsi di rosso soprattutto quando guardiamo i documenti prodotti dal Consiglio comunale. Oltre la metà dei Comuni non pubblica i rapporti commissionali. Una cifra che cresce ancora rispetto interpellanze, interrogazioni e mozioni. Inoltre non tutti i Comuni che pubblicano questi atti parlamentari danno poi conto della risposta del Municipio agli stessi. Ancora peggio per quanto riguarda i verbali del Consiglio comunale, messi online solo da una dozzina di Comuni. Una cifra simile a quella di chi pubblica una scelta delle risoluzioni municipali. Il più virtuoso in questo senso è probabilmente Magliaso, che pubblica ampi e chiari stralci delle sedute di Municipio. Altri hanno optato per comunicazioni più essenziali. Sono infine la netta maggioranza i Comuni che mettono online le domande di costruzione, sebbene questa pratica non sia vista di buon occhio dall’Incaricato cantonale della protezione dei dati.
Il migliore? Alto Malcantone
In tutto ciò nessun Comune del Luganese pubblica tutti i sette tipi di documenti che abbiamo analizzato. Chi ci va più vicino è Alto Malcantone. Fra i Comuni più grandi, Lugano mostra una buona trasparenza (mancano solo le risoluzioni municipali) e così Capriasca (mancano anche i verbali del CC). Massagno è invece un filo più minimale nel suo approccio. Fra quelli di medie dimensioni, si difendono bene Monteceneri (che però pubblica la documentazione solo a ridosso o dopo le sedute del Legislativo), Agno, Comano, Magliaso, Mezzovico-Vira, Morcote, Ponte Capriasca, Porza,Savosa e Sorengo. Son invece più restii a pubblicare online Bissone (solo i messaggi municipali), Caslano, Melide (che però pubblica le risoluzioni) e Origlio. I Comuni di recente costituzione (Tresa e Val Mara) che si sono dunque dotati in tempi relativamente recenti di siti Internet, non spiccano particolarmente rispetto ai nostri criteri: Val Mara ne ottempera due, Tresa tre e mezzo (sembra aver smesso di recente di pubblicare le risposte agli atti parlamentari). Per capire le scelte di Lema, occorrerà attende qualche mese.
Le domande di costruzione e la base legale
La grande maggioranza dei Comuni del Luganese pubblica le domande di costruzione sui propri albi online, ma questa pratica non ha base legale ed è potenzialmente problematica per la privacy, almeno secondo l’Incaricato cantonale della protezione dei dati, a cui ci siamo rivolti: «La pubblicazione online ha un carattere globale che supera l’obiettivo di informare esclusivamente i diretti interessati, configurando così una potenziale violazione illegittima della sfera personale dei soggetti coinvolti». La situazione potrebbe però mutare: «Il progetto di revisione della Legge edilizia cantonale, attualmente in discussione in Parlamento, prevede di introdurre una base legale per la pubblicazione delle domande edilizie sui siti Internet comunali. Se approvata, la nuova normativa regolarizzerà le pratiche di pubblicazione online attualmente in uso». Una prospettiva che non entusiasma l’Incaricato. La questione è peraltro annosa, come ben sa il Comune di Mezzovico-Vira, che non pubblica da tempo le domande di costruzione online malgrado diverse richieste in questo senso dal Consiglio comunale proprio in seguito a un parere negativo (non vincolante) dell’Incaricato: «Abbiamo avvisato il Municipio dei potenziali rischi legati a tale pratica».