Cornaredo

Il 2023 del Polo sportivo inizia con l'oscuramento delle facciate

Nei prossimi mesi partirà il cantiere per il nuovo stadio e il palazzetto dello sport: per quest’ultimo la Città, per «questioni funzionali e di gestione» dell’impianto, ha chiesto di «ridurre significativamente la superficie vetrata» attorno alla palestra tripla
©Cruzy Ortiz-Giraudi Radczuweit architetti
Federico Storni
03.01.2023 06:00

Troppe vetrate. Talmente tante da rendere complicata la gestione dell’impianto. Così la Città ha deciso di ridurle. Questo il succo di quella che potremmo definire la prima novità del 2023 del futuro Polo sportivo e degli eventi. Le vetrate sono quelle del rendering a fianco, del futuro palazzetto dello sport. Vetrate che dunque resteranno tali solo sulla carta. Nella realtà saranno dotate di «un rivestimento opaco e di metallo» e saranno «significativamente ridotte». Quali siano più nel dettaglio queste ragioni funzionali e gestionali non è ulteriormente specificato: potrebbe trattarsi - ma è una speculazione - della volontà di evitare che il pubblico possa accalcarsi all’esterno del palazzetto, guardando da lì le competizioni.

Riduzione delle superfici

La novità è emersa in sede di affinamento del progetto per il palazzetto dello sport, la relativa domanda di costruzione è all’albo comunale di Lugano in questi giorni) e non è l’unica. La variante, si legge infatti nella documentazione firmata dallo studio Cruz y Ortiz (ma a cui ha contribuito, modifica delle facciate a parte, anche lo studio Giraudi Radczuweit) «nasce da una ricerca mirata alla riduzione delle superfici e dei volumi costruiti», soprattutto sottoterra. Ciò è stato ottenuto ottimizzando la distribuzione degli spazi, in particolare quelli di circolazione del pubblico che «risultano in un risparmio sulle superfici e un miglior funzionamento del progetto a livello di normativa antincendio». Tutto questo confermando per una spesa totale prevista per il palazzetto di 66 milioni (il tetto massimo di spesa è fissato a 67,3) e quattro anni di cantiere.

Allacciato alla rete energetica

L’altra novità interessante riguarda i corpi tecnici. La centrale di ventilazione verrà spostata dal tetto dell’impianto, cosa che permetterà di creare un tetto verde. La ventilazione, al pari del locale per l’allacciamento elettrico alla rete generale, verrà riposizionato nell’ala nord, all’interno della centrale termica.

Quest’ultima sarà progettata dalle AIL e la relativa domanda di costruzione è pure in pubblicazione in questi giorni. La nuova centrale termica servirà per il riscaldamento (inclusa la produzione di acqua calda sanitaria) e raffreddamento non solo del palazzetto ma di tutti i futuri edifici del Polo sportivo. Le tre termopompe saranno «alimentate in un primo periodo ad acqua industriale proveniente dal vicino Centro svizzero di calcolo scientifico e verranno allacciate alla futura rete anergetica» implementata dalle AIL stesse per il Nuovo quartiere di Cornaredo. In altre parole, la rete anergetica (non è un errore di battitura) prenderà l’acqua calda di «scarto» del Centro di calcolo e la userà per gran parte dei bisogni degli utenti dell’NQC. In altre parole ancora, in questi tempi di rincari energetici, la rete promette costi contenuti per gli utenti e passi avanti a livello d’impatto ambientale. Da segnalare che verranno anche installate due caldaie a gas «per la solo emergenza in caso di guasto delle termopompe: non se ne prevede un funzionamento effettivo».

Si parte dai collettori

Queste le novità riguardanti il palazzetto. E il futuro stadio? Maggiori informazioni dovrebbero giungere la prossima settimana dalla Città in una conferenza stampa, ma stando a quanto abbiamo potuto appurare per ora non vi sono particolari ritardi sulla tabella di marcia. Per iniziare a costruirlo bisognerà attendere in ogni caso il completamento dei nuovi campi al Maglio (e anche qui il cantiere proseguirebbe celermente), ma si prevede di iniziare i lavori nella seconda metà di quest’anno. Prima di tutto, però, si dovranno compiere lavori preparatori di sottostruttura, in particolare lo spostamento e il potenziamento del collettore per le acque meteoriche che scorrerà sotto la futura via Stadio (che collegherà, ricorsi permettendo, via Ciani a via Trevano dove oggi vi sono dei parcheggi tra lo stadio e gli altri campi di calcio). Spostamento imprescindibile per iniziare gli scavi della nuova arena sportiva. Questi lavori (che comprendono anche un nuovo collettore sotto il marciapiede di via Ciani) sono già state approvate dai Comuni di Porza e Canobbio, mentre il Consiglio comunale di Lugano non si è ancora espresso: il relativo messaggio municipale risale a settembre e a oggi non vi sono ancora i rapporti commissionali.