Il 30% fa acquisti online una volta al mese
«Caffè riparazione», «Negozio a misura di tutti» e «Voglio sapere quello che mangio». Non sono espressioni buttate lì a caso, ma progetti e iniziative che l’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) ha portato avanti con successo nel corso del 2018. «Tra i pilastri della nostra filosofia c’è la lotta allo spreco. Da sempre promuoviamo la cultura del riciclo rifacendoci al nostro motto delle 4R, ovvero “riduzione, riutilizzo, recupero, riciclo”, nonché numerose campagne di sensibilizzazione» ci ha spiegato la presidente dell’ACSI Evelyne Battaglia-Richi, nel tracciare un bilancio delle battaglie che hanno contraddistinto il 2018 e delle sfide che attendono l’associazione nei prossimi mesi. Una di queste è il cosiddetto e-commerce, l’acquisto online di prodotti di consumo, che oggi permea sempre di più le abitudini dei ticinesi. «Presto il gigante del commercio online Amazon sbarcherà anche in Svizzera e darà un ulteriore impulso a questa pratica» ha proseguito Battaglia-Richi. Dobbiamo aspettarci un radicale cambio di paradigma nelle abitudini al consumo? «È da vedere, la tendenza all’aumento dello shopping online è in atto anche alle nostre latitudini e per questo occorre monitorare il fenomeno. Sono già diverse le persone che hanno dovuto fare i conti con qualche inghippo. Mi riferisco per esempio alla consegna di prodotti difettosi o a oggetti pagati e mai ricevuti». Il tema è peraltro al centro della tavola rotonda che oggi introdurrà l’assemblea generale dell’ACSI, alla quale parteciperà il presidente della Commissione federale del consumo Pascal Pichonnaz e il giornalista informatico Paolo Attivissimo. Nelle ultime settimane inoltre l’associazione ha condotto un sondaggio al quale hanno risposto oltre 400 consumatrici e consumatori della Svizzera italiana. «Che tipo di consumatore sei?» questo il titolo dell’inchiesta tutta ticinese. Tra le domande poste nel sondaggio, anche la frequenza con la quale si fa ricorso all’e-commerce. «I risultati sono interessanti, circa il 30% degli intervistati acquista online almeno una volta al mese, mentre settimanalmente un buon 10%» ha evidenziato la nostra interlocutrice. Ma qual è la categoria più gettonata per lo shopping online? «Il 60% degli acquisti sono dedicati ai viaggi e alle vacanze» ha svelato Battaglia-Richi. «È una fetta di mercato importante – ha aggiunto – che va però resa attenta sulle insidie che possono nascondere questo genere di pratiche. Prima di tutto in caso di bisogno non si ha sempre un’assistenza, garantita invece se ci si rivolge a un’agenzia turistica». Ma non solo. In parallelo all’acquisto di beni e servizi, vi è la protezione dei dati dei consumatori, sotto la lente dell’ACSI già da qualche tempo. «Ne parlerà il professor Pichonnaz nel suo intervento, mettendo a fuoco i punti critici della Legge sul trattamento dei dati che dovrà essere revisionata a breve in Svizzera» ha precisato la presidente. E se l’imbroglio può essere dietro l’angolo, è utile non dimenticare che «occorre sempre riflettere sulle proprie azioni di consumo e non accomodarsi sulla certezza che dietro le quinte ci sia sempre qualcuno che monitora la situazione, perché non è così. Certo, noi facciamo il possibile per tutelare i consumatori e sensibilizzare i produttori e i fornitori di prodotti, ma non possiamo arrivare ovunque» ha affermato la nostra interlocutrice, invitando gli utenti a tenere comportamenti d’acquisto consapevoli e sempre accorti. E restando nell’ambito virtuale, la presidente ha spiegato che a visitare la pagina Facebook e il sito internet dell’associazione sono molti giovani uomini tra i 18 e i 35 anni, nella percentuale di oltre il 30%: «È bello scoprire che ci siano così tanti i ragazzi che ci seguono, a dimostrazione che non sono solo “signore consumatrici” le nostre follower più attente» ha affermato con una certa soddisfazione Battaglia-Richi . Per poi rilanciare: «Sfatiamo questo mito».