Mestieri

Il bello di progettare e lavorare il metallo

Alla presentazione della 15. edizione della rivista «MetallGlass» si è parlato non solo di opere realizzate in Ticino e all’estero, ma anche delle ricche opportunità di carriera nel variegato settore delle metalcostruzioni, confrontato con le difficoltà di attirare i giovani
La nuova passerella della Torretta ha un significato anche storico. © CdT/Gabriele Putzu
Dimitri Loringett
26.05.2023 22:00

«Siamo coloro che “fanno”, che creano opere. E il risultato del nostro lavoro lo si vede, concretamente». L’affermazione è di Cristina Resmi, direttrice di AM Suisse Ticino, l’associazione mantello che rappresenta il settore della metalcostruzione e della tecnica agraria che oggi a Gordola ha presentato la 15. edizione della rivista dil settore «MetallGlass», pubblicata da Sacchi Ed. «Il nostro settore – ha aggiunto – è uno fra quelli che offre costantemente posti di apprendistato, non riusciamo però a soddisfare la richiesta».

Il segmento della metalcostruzione (da non confondere con quello industriale della metallurgia, ci fanno giustamente notare) occupa in Ticino circa 1.200 persone, tra addetti nelle officine, ingegneri-progettisti e amministrazione e produce un fatturato attorno ai 120 milioni di franchi l’anno. Cifre significative, a cui si aggiungono gli attuali 170 apprendisti in formazione. «I giovani di oggi sono catturati dalla tecnologia. Facciamo fatica a far passare il messaggio che in questo settore, oltretutto molto variegato, un giovane oggi può trovare molte strade aperte», chiosa il vicepresidente di AM Suisse Ticino, Alberto Belloli. Infatti, il settore della metalcostruzione non significa solo il lavoro in officina di maestranze come, ad esempio, i saldatori, ma sempre più le attività di progettazione e di ingegneria, ha annotato Belloli.

«Sul piano salariale il settore gode di un contratto collettivo di lavoro a livello nazionale al quale aderiscono i nostri associati», aggiunge Belloli. «In Ticino gli stipendi sono leggermente inferiori per il fatto che nella Svizzera interna ci si può permettere di pagare di più, ma questo vale anche per molti altri settori. Non mi ricordo, tuttavia, di alcun ex apprendista che abbia lasciato la professione a causa dello stipendio».

Al vicepresidente di AM Suisse Ticino chiediamo se vi siano opportunità nell’investire nel talento femminile: «Negli ultimi tre anni siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcune ragazze, grazie anche alle campagne mirate che facciamo, tra le altre, anche nelle scuole elementari, ma anche coinvolgendo, per esempio, le sezioni scout. È chiaro che il lavoro in officina è oggettivamente più difficile da “vendere” a una giovane, tuttavia vediamo che in generale le ragazze sono molto precise, una caratteristica essenziale non solo per le attività di progettazione, ma un vantaggio anche in officina».

Opere d’orgoglio

L’incontro era dedicato soprattutto alla presentazione di alcune recenti opere realizzate in Ticino. Fra questi, il Centro controllo veicoli pesanti (Ccvp) a Giornico, inaugurato lo scorso 2 dicembre. «Il Ccvp è un progetto multifunzionale che ha consentito anche di rivalorizzare un’area depressa (l’ex Monteforno a Bodio) e creare una cinquantina di posti di lavoro», ha affermato l’ing. Piergiorgio Rossi, direttore delle Officine Ghidoni a Riazzino ed ex presidente di AM Suisse Ticino.

Un altro esempio di opera significativa per il territorio è quello della passerella ciclopedonale della Torretta a Bellinzona, inaugurata a fine settembre 2022. «Il progetto era molto impegnativo - spiega ancora l’ing. Rossi - per via della grandezza (la passerella è lunga 172 metri e pesa ca. 270 tonnellate, ndr) e le relative complessità logistiche nelle fasi di montaggio, dato anche l’obiettivo di non voler impattare il sedime fluviale».

Di ponti in metallo si è parlato ancora in relazione alla «Vois des Papes», inaugurato a febbraio a Sorgues, in Provenza e progettata dagli ingegneri Juri Patocchi e Antonio Paronesso: «Un’opera portante ma anche un’opera d’arte», ha sottolineato Alberto Belloli.