Il «Blocco» finisce in Procura: sindacalisti denunciati

Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda che vede opposti – su più fronti – il Municipio di Paradiso e il sindacato UNIA (che rappresenta parte dei dipendenti comunali). L’ultimo, in ordine di tempo, è recentemente approdato sulla scrivania del procuratore pubblico Roberto Ruggeri. Già, perché il Municipio di Paradiso ha deciso di denunciare alcuni sindacalisti di UNIA. L’ipotesi di reato? Coazione.
Il tutto è da ricondurre al «picchetto» andato in scena lo scorso 25 ottobre davanti ai magazzini comunali di Paradiso. Attorno alle 6.30, gli operai del servizio esterno dell’Ufficio tecnico comunale – con la rappresentanza sindacale – si erano riuniti davanti ai cancelli della struttura situata sul Pian Scairolo. Una ventina le persone che con quello sciopero – un’astensione dal lavoro durata all’incirca 5 ore – aveva deciso di esprimere il proprio malessere per situazioni ambientali e contrattuali che si trascinano, a loro dire, da diverso tempo.
«Azione non tollerabile»
Come anticipato, gli strascichi dell’azione sono ora arrivati in Procura. Nelle scorse settimane il procuratore pubblico ha sentito le parti in causa le quali, evidentemente, difendono – da un lato e dall’altro – il proprio operato.
Il sindaco di Paradiso Ettore Vismara, da noi interpellato, conferma che il Municipio ha sporto denuncia: «Abbiamo deciso di intraprendere questo passo perché, come ribadito più volte, a nostro avviso quella messa in atto è stata un’azione sproporzionata e non necessaria». Oltretutto, rileva ancora il sindaco, lo sciopero «ha impedito ai nostri dipendenti di poter svolgere il servizio che devono assicurare alla popolazione». Per Vismara, quanto organizzato dai sindacalisti di UNIA la mattina del 25 ottobre «non è tollerabile» e poi ribadisce: «Si può parlare, si può dialogare, ma non si fanno quegli interventi sproporzionati».
«Personale sotto pressione»
Di tutt’altro avviso sono invece i sindacalisti che, quella mattina d’autunno, hanno organizzato il «picchetto». Due di loro sono già stati interrogati dalle autorità. «Sostanzialmente siamo accusati di aver condotto un’azione la quale, con la nostra azione di blocco del magazzino, configurerebbe il reato di coazione», ci racconta Matteo Poretti. Accuse che vengono rispedite al mittente: «In realtà noi abbiamo esercitato un diritto». Quale? «Il diritto di sciopero o di reazione sindacale che è sancito anche dalla Costituzione» ci risponde.
Da un lato, dunque, c’è l’Esecutivo di Paradiso che considera l’azione sindacale sproporzionata. Dall’altro ci sono i sindacalisti di UNIA che, invece, sostengono che l’evento fosse necessario. «Non è stato un picchetto improvviso e gratuito» ribadisce il nostro interlocutore. A mente di chi ci parla le iniziative per avviare il dialogo sono state molteplici: «Abbiamo fornito al nostro legale le innumerevoli lettere che abbiamo mandato al Comune descrivendo quella che, a nostro avviso, sembrava una situazione grave. Chiedendo altresì un incontro urgente». Con quest’affermazione ci si riferisce al difficile ambiente lavorativo che viene vissuto dai dipendenti della squadra esterna dell’Ufficio tecnico comunale, come pure a situazioni contrattuali – il primo settembre si è verificato anche un licenziamento, contestato «perché considerato abusivo e antisindacale» – che hanno attirato le attenzioni del sindacato. «Davanti al muro del Municipio, il sindacato UNIA non ha potuto che scegliere altre vie di confronto». Poretti, infine, rincara: «Noi critichiamo e ci opponiamo sistematicamente alla maniera con la quale il Municipio da ormai due anni gestisce i dipendenti, soprattutto quelli delle squadre esterne. A tutt’oggi sono sottoposti pressioni indebite come ad esempio la continua apertura di inchieste amministrative. Sono misure che destabilizzano il personale in maniera ingiustificata».