La visita

Il campus SUPSI a Mendrisio è in dirittura d’arrivo

Presentato il rapporto 2019 della scuola universitaria - La consegna dell’opera è prevista a novembre
Ultimi ritocchi al campus SUPSI di Mendrisio. ©Ti-Press/Francesca Agosta
Giona Carcano
25.06.2020 22:23

Una visita al nuovo campus SUPSI di Mendrisio non può lasciare indifferenti. Il gigantesco cantiere dietro la stazione FFS, dove un tempo sorgevano alcuni storici stabilimenti della Riri in via del Gas, è in dirittura d’arrivo. Un’opera mastodontica, moderna, al passo coi tempi. Gli operai sono al lavoro anche nei pressi del nuovo sottopassaggio, che collegherà direttamente la banchina ferroviaria all’entrata principale della scuola. «Non abbiamo chiesto di disporre di posteggi» tiene a precisare Alberto Petruzzella, presidente del consiglio SUPSI. «Studenti, professori, visitatori: desideriamo che chiunque venga qui, lo faccia senza automobile». Nei piani interrati, sarà comunque predisposto un Park&Ride di oltre 300 posti di proprietà del comune. La SUPSI, dunque, guarda avanti. Al futuro, alla strategia 2021-2024, alle due nuove sedi (Mendrisio, appunto, e Viganello), a una vera modernità nell’insegnamento a distanza, a una sostenibilità a tutto campo. Ma mantiene sempre alta l’attenzione verso quei valori e quel radicamento sul territorio che ne caratterizzano da sempre la filosofia.

L’evoluzione

La strategia per il prossimo quadriennio «non si discosterà molto dalla precedente» rileva ancora Petruzzella. «Sarà un’evoluzione». Un’evoluzione che tuttavia vedrà arrivare grosse novità, fosse solo dal punto di vista strutturale e logistico. Ancora il presidente: «Le due nuove sedi sono state costruite su misura. Ci saranno laboratori, spazi per ricerca, aule, atelier. Verrà altresì potenziato il sistema dell’insegnamento a distanza tramite infrastrutture adeguate, come telecamere e sistemi di registrazione. Solo così potremo dare un valore aggiunto ai nostri studenti tramite la tecnologia. Dunque, questo tipo di didattica non sarà solo una soluzione di ripiego come avvenuto durante la pandemia».

Consegna a novembre

In prospettiva futura, uno dei cardini – per la SUPSI – sarà il nuovo sistema di garanzia della qualità, un certificato di livello nazionale valido per tutte le università. «La difficoltà, per una scuola fatta di dipartimenti interconnessi ma fondamentalmente diversi fra loro, è quella di trovare degli elementi comuni» dice Petruzzella. Per quanto riguarda il campus di Mendrisio, l’edificio verrà consegnato il prossimo novembre. I traslochi dureranno quindi due o tre mesi. L’arrivo di professori e studenti del Dipartimento ambiente costruzioni e design a Mendrisio è previsto a febbraio 2021, in tempo per il secondo semestre». Anche Viganello avrà le stesse tempistiche.

Un po’ in ritardo

A livello di costi e programmi, la pandemia ha lasciato qualche eredità scomoda. «Eravamo orgogliosi di dire che avremmo rispettato tempi e budget» spiega Petruzzella. «Ci saranno però dei ritardi, entreremo a novembre anziché settembre. Per i costi, invece, non ci sarà un sorpasso di spesa importante, ma avremo comunque delle spese supplementari (misure di igiene sul cantiere e gli affitti a terzi prolungati di sei mesi causa, appunto, i ritardi). Siamo comunque solidi (il bilancio economico 2019 racconta di 260mila franchi di attivo a fronte di un budget di oltre 124 milioni, ndr) e il futuro non ci preoccupa. Siamo sereni, anche se il 2020 a livello di bilancio non sarà così brillante».

Oltre 5.000 studenti

La SUPSI guarda avanti, sì. E la crescita della scuola è costante, come spiega il direttore generale Franco Gervasoni. «Nel 2010 avevamo 3.400 studenti, nel 2015 4.200 e oggi siamo a oltre 5.300. Siamo molto dinamici e radicati sul territorio. E continuiamo ad ampliare la nostra offerta di corsi di studio. Il mondo del lavoro, poi, dimostra di accogliere molto bene i nostri studenti. È un successo che riusciamo a ottenere anche grazie alla nostra multidisciplinarità».