Il cantiere «infinito» sull'A9 non terminerà quest'anno

Nella settimana che in Lombardia segna la riapertura delle scuole, in Ticino la chiusura del tunnel del San Gottardo per la presenza di una crepa di venticinque metri nella soletta e prima che il controesodo dei turisti sia terminato, per non farci mancare niente ieri sono ripartiti i lavori nella galleria di San Fermo lungo l’autostrada che dall’Italia porta al valico di Brogeda. Un cantiere che prevede importanti limitazioni al traffico e che da ormai tre anni penalizza la viabilità tra Como e Chiasso. L’intervento finirà solo nel 2024, con una nuova pausa nel periodo natalizio.
Caos puntuale
Lo scorso anno la tregua estiva dei lavori era proseguita fino alla fine di settembre. Una tempistica che aveva almeno evitato la sovrapposizione tra ultime partenze dei vacanzieri, ripresa dell’anno scolastico e ripartenza di tutte le attività lavorative. Per avere la certezza di poter sospendere nuovamente il cantiere entro l’8 dicembre, ovvero per il ponte dell’Immacolata e le vacanze natalizie, Autostrade la scorsa settimana ha annunciato la ripresa dei lavori già l’11 settembre.
Puntuale il caos per i lavoratori frontalieri, ma anche per chiunque debba spostarsi tra il Ticino e la Lombardia, oltre alle ripercussioni sulla viabilità ordinaria. Per evitare la trappola del cantiere dell’A9, numerosi automobilisti ma anche autotrasportatori optano per precorsi alternativi, andando a paralizzare il traffico sulle strade cittadine.
I lavori in corso interessano la messa in sicurezza e l’adeguamento alle norme della galleria di San Fermo. Il cantiere è attivo ininterrottamente con l’obiettivo, entro tre mesi, di essere pronti per un nuovo stop in concomitanza con il periodo invernale. Per permettere gli interventi, come ha spiegato Autostrade, «nel tratto compreso tra Como Centro e la dogana con la Svizzera viene installata una deviazione di carreggiata per gli utenti provenienti da Lainate-Milano e diretti verso il confine di Stato. Il transito viene sempre garantito su una corsia in entrambi i sensi di marcia».
Le conseguenze, in particolare nelle ore di punta ma di fatto per gran parte della giornata, sono rallentamenti e code tra Como e Chiasso. I problemi si verificano in entrambe le direzioni e si traducono in tempi di percorrenza impossibili da calcolare anche per chi compie quotidianamente lo stesso tragitto.
Sarà veramente la fine?
La nuova ripartenza dei lavori non sarà l’ultima. La fine del cantiere era prevista per il prossimo mese di dicembre. Non sarà così. I timori già trapelati nei mesi estivi di una possibile, ulteriore, ripartenza a marzo del prossimo anno sono diventati quasi una certezza dopo l’ultima nota di Autostrade: «Dall’11 settembre, le attività proseguiranno per concludersi entro il ponte della festività dell’Immacolata, quando è prevista la sospensione delle lavorazioni per tutto il periodo invernale». Quella di dicembre dunque sarà solo l’ennesima tregua, prima di una nuova ondata di lavori e relative restrizioni a partire dal mese di marzo del prossimo anno, ancora una volta fino alla pausa estiva. Con il dubbio che neppure allora sarà la chiusura definitiva. Autostrade non indica al momento il termine definitivo del cantiere. Si potrebbe prospettare quindi ancora un anno di odissea per il traffico al confine.
Visto con gli occhi di chi deve recarsi in Ticino quotidianamente, ormai prevale l’esasperazione. Riassume la preoccupazione il responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil Giuseppe Augurusa: «Riceviamo quotidianamente lamentele da persone costrette a passare ore in coda nel traffico. Le linee ferroviarie di confine sono limitate e mancano i parcheggi di interscambio. Bisogna intervenire per migliorare i trasporti».