Il caso

Il cantiere, le crepe e la murata UNESCO

Bellinzona, il progetto per la realizzazione di un complesso polifunzionale in viale Portone finisce sotto la lente dell'MPS – Che segnala dei danni a degli immobili della Città
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
06.11.2024 11:08

Quel cantiere privato sta «danneggiando degli immobili» della Città e la murata? A chiederlo al Municipio di Bellinzona, attraverso un’interpellanza, sono i consiglieri comunali Martino Colombo e Matteo Pronzini (MPS-Indipendenti). Sotto la loro lente è finito il progetto per la realizzazione di un complesso polifunzionale formato con spazi commerciali, uffici ed appartamenti in viale Portone, come avevamo riferito il 6 marzo scorso. In settembre, segnalano i due esponenti del Movimento per il socialismo, è apparsa «un’importante crepa sull’immobile presente sul mappale 1011, che dovrebbe essere di proprietà della Città. Sulla facciata si vedono altre crepe più piccole, ma non per forza di minor importanza. Dalle immagini si può intuire che qualcuno è intervenuto per segnare la crepa con del colore spray e in seguito con dei supporti per garantire la stabilità dell’immobile».

Fra stime e licenza

Colombo e Pronzini vogliono sapere se l’Esecutivo ritiene che «la crepa sia una conseguenza del cantiere». E ancora, alla luce della prossimità con la murata del Castelgrande, patrimonio UNESCO, chiedono se «si sono verificati dei danni» anche in quel caso. «È stato decretato il blocco dei lavori del cantiere? Se sì, fino a quando? Se no, perché? È già possibile quantificare economicamente il danno? Se sì, a quanto ammonta?», sono gli ulteriori interrogativi dei due consiglieri comunali. I quali, infine, domandano se tecnicamente e giuridicamente si può ritirare la licenza edilizia rilasciata alcuni anni fa. Il cantiere dovrebbe concludersi nell'estate 2026.

Correlati
La murata, e quel viale che cambia
Bellinzona: al via il cantiere per la realizzazione di un complesso polifunzionale formato da sei edifici con spazi commerciali, uffici ed appartamenti – L’obiettivo è quello di far risaltare di più il bene UNESCO anche attraverso un’area verde per la sosta e lo svago – L’investimento è pari ad una ventina di milioni