Il cinema Iride riparte da un vecchio amico
Se il cinema Iride decidesse di girare un film autobiografico la trama parlerebbe senz’altro di riconoscenza, lungimiranza, passione, difficoltà e trasformazione. Non stiamo dicendo addio alla piccola sala del Quartiere Maghetti, tutt’altro. Parliamo del suo futuro, che vedrà Joel Fioroni, attuale gestore del cinema Lux di Massagno, prendere le redini anche dell’Iride dopo la scomparsa dello storico direttore Ferruccio Piffaretti. Per Fioroni è come tornare a casa. Chiamatelo caso, o segno del destino, ma la sua prima esperienza cinematografica è stata fatta proprio all’Iride sotto la guida di Piffaretti. Raccolta la sfida della Fondazione Maghetti, adesso dovrà portare avanti un’eredità che conta oltre un quarto di secolo. E le idee per far rivivere l’ultima realtà cinematografica rimasta in centro a Lugano sono tante, come creare sinergie con il cinema Lux e coinvolgere tutte le realtà presenti all’interno del Quartiere Maghetti.
Si chiude il cerchio
Partiamo dall’inizio. Il gestore della sala di Massagno non ha dovuto fare molti passi per arrivare all’Iride. In verità, è come se non se ne fosse mai andato del tutto visto lo stretto legame che aveva con Piffaretti. E, paradossalmente, il cinema Iride è stata la sua prima esperienza cinematografica durata per dieci anni. «Non mi sono ancora reso conto che tornerò all’Iride dopo aver iniziato la mia carriera proprio sotto l’ala di Ferruccio – ci spiega Fioroni –. In effetti è un po’ come tornare a casa. Con Piffaretti si parlava spesso di una collaborazione più forte tra il Lux e l’Iride, soprattutto per ridare una nuova vita alla storica sala del Maghetti e ringiovanire il concetto».
A queste dichiarazioni d’intenti si è aggiunta la seconda giovinezza del Quartiere Maghetti, che dopo gli investimenti e il restyling, oltre a una buona dose di pazienza e il coraggio di puntare su formule nuove, è ritornato ad essere uno dei luoghi più frequentati di Lugano. E anche la sala del cinema Iride aveva bisogno di riappropriarsi del suo appeal. «Il problema principale è che non è mai uscita dagli schemi del passato e ha sempre avuto difficoltà a comunicare in maniera efficace la sua esistenza – sottolinea Fioroni –. Adesso, la volontà di far riemergere questa realtà è forte».
Distinti ma complementari
Come detto, Fioroni terrà le redini sia del Lux che dell’Iride. Ma nel concreto, cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova gestione? «L’idea è quella di gestire separatamente le due realtà cinematografiche per generi e stili. Il Lux rimarrà più sperimentale e con film d’autore, mentre l’Iride sarà più concettuale e con film alla portata di tutti. Parliamo sempre di film d’autore, ma più fruibili ai giovani. A volte le due sale lavoreranno in sinergia soprattutto quando il Lux sarà pieno di eventi e lo spazio per la programmazione limitato. In quei casi entrerà in gioco l’Iride che prenderà le programmazioni in eccesso del Lux. La linea della sala del Maghetti verrà comunque mantenuta, ma cercheremo di trovare delle soluzioni alle scelte cinematografiche che io e Ferruccio chiamavano scherzosamente "i rimasugli del Cinestar". Proporremo forse film in prima visione, ma sicuramente eviteremo di proporre doppioni o prendere pellicole in seconda gestione».
Uno sguardo al futuro
Il sipario sulla vecchia gestione, portata avanti negli anni da Piffaretti, il gruppo di volontari e l’attuale responsabile della sala Paolo Stasolla, calerà il 20 giugno con l’ultima programmazione. Quella nuova, sebbene partirà a settembre, è già in cantiere con delle idee interessanti. La prima è quella di coinvolgere tutte le realtà del Quartiere Maghetti e creare delle collaborazioni. Bisognerà far nascere delle sinergie di quartiere e sviluppare il concetto, ad esempio, di aperitivo-cena-cinema. Inoltre, il cinema Lux è anche impegnato con il centro sportivo Valgersa per il cinema all’aperto». La direzione di Fioroni, oltre a ridare una nuova vita all’Iride, è chiara e tracciata: concentrarsi sull’attività cinematografica, far funzionare due sale così particolari e portare nuovamente i ragazzi davanti al grande schermo.
Un po’ di storia
Il direttore della Fondazione Maghetti e proprietario del cinema Iride Riccardo Caruso ritiene che questa nuova gestione «possa dare la giusta continuità a quanto di buono e bello è stato fatto in questi trent’anni». Anche l’attuale responsabile della sala Paolo Stasolla si è espresso sulla decisione di dare a Fioroni le chiavi del cinema Iride, rivolgendo prima di tutto un pensiero all’operato dello storico direttore. «Il cinema Iride di Ferruccio Piffaretti, inizialmente sala dell’Oratorio del Quartiere Maghetti (1955), arriva ai titoli di coda dopo più di 50 anni di storia. Ci sono state varie trasformazioni: a inizio anni Sessanta passa da proiezioni amatoriali e palco teatrale, per poi avere la sala affittata al cinema Astra (poi Kursaal). Infine, dopo vari restauri, riapre al pubblico nel 1987 grazie ai progetti pionieristici e all’amore per il cinema del direttore Ferruccio Piffaretti. Da allora, il cinema Iride è stato portato avanti con passione da Ferruccio e dal gruppo di volontari. Grazie a Joel Fioroni, con il quale l’Iride ha sempre avuto un’ottima collaborazione, la sala non scomparirà».